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Letteratura e Scienze Umane
Docente di Sociologia alla New York University di Firenze
Angelica Pesarini è docente di Sociologia alla New York University di Firenze dove insegna “Black Italia”, un corso dedicato all’analisi delle intersezioni di razza, genere e cittadinanza in Italia. Ha conseguito un dottorato in Sociologia e Studi di Genere in Inghilterra e ha lavorato come docente di Genere, Razza e Sessualità alla Lancaster University prima di tornare in Italia nel 2017. La ricerca di Pesarini si concentra sulla performatività della razza nell’Italia coloniale e post-coloniale e sulla razzializzazione del discorso politico italiano contemporaneo. Pesarini ha precedentemente indagato le relazioni tra identità di genere e attività economiche in alcune comunità rom che vivono a Roma, analizzando le strategie di rischio, la sopravvivenza e le opportunità nel contesto della prostituzione minorile maschile a Roma. Ha pubblicato diversi saggi accademici e ha partecipato a diverse pubblicazioni collettive.
Angelica Pesarini è docente di Sociologia alla New York University di Firenze dove insegna “Black Italia”, un corso dedicato all’analisi delle intersezioni di razza, genere e cittadinanza in Italia. Ha conseguito un dottorato in Sociologia e Studi di Genere in Inghilterra e ha lavorato come docente di Genere, Razza e Sessualità alla Lancaster University prima di tornare in Italia nel 2017. La ricerca di Pesarini si concentra sulla performatività della razza nell’Italia coloniale e post-coloniale e sulla razzializzazione del discorso politico italiano contemporaneo. Pesarini ha precedentemente indagato le relazioni tra identità di genere e attività economiche in alcune comunità rom che vivono a Roma, analizzando le strategie di rischio, la sopravvivenza e le opportunità nel contesto della prostituzione minorile maschile a Roma. Ha pubblicato diversi saggi accademici e ha partecipato a diverse pubblicazioni collettive.
Black History Month Florence 2021
Questa III ° Edizione segna il terzo anno di collaborazione con Murate Art District nel ospitare il progetto Black Archive Alliance e il primo anno di una residenza di lunga durata progettata per favorire la crescita e la continua implementazione della ricerca negli archivi e nelle collezioni di Firenze e d’Italia. L’obiettivo del progetto di ricerca è di mappare e mettere a fuoco i popoli e la storia afrodiscendente e tenere spazio per un’archivio della ricerca di BHMF condivisibile nella sua forma, e nel suo contenuto.
Avviato nel 2018 Black Archive Alliance è un progetto di ricerca e formazione che mira ad evidenziare la ricerca radicata in documenti che riflettono le realtà e le storie di popolazioni africane e della diaspora africana e la loro rappresentazione negli archivi e nelle collezioni pubbliche e private nel contesto italiano.
La prima edizione ha creato una mappa virtuale di questa presenza archivistica nella città di Firenze con un catalogo che mir
Questa III ° Edizione segna il terzo anno di collaborazione con Murate Art District nel ospitare il progetto Black Archive Alliance e il primo anno di una residenza di lunga durata progettata per favorire la crescita e la continua implementazione della ricerca negli archivi e nelle collezioni di Firenze e d’Italia. L’obiettivo del progetto di ricerca è di mappare e mettere a fuoco i popoli e la storia afrodiscendente e tenere spazio per un’archivio della ricerca di BHMF condivisibile nella sua forma, e nel suo contenuto.
Avviato nel 2018 Black Archive Alliance è un progetto di ricerca e formazione che mira ad evidenziare la ricerca radicata in documenti che riflettono le realtà e le storie di popolazioni africane e della diaspora africana e la loro rappresentazione negli archivi e nelle collezioni pubbliche e private nel contesto italiano.
La prima edizione ha creato una mappa virtuale di questa presenza archivistica nella città di Firenze con un catalogo che mira a supportare la ricerca futura e a fornire prospettive di lettura e analisi storica alternative. La seconda edizione, realizzata tra settembre 2019 e febbraio 2020 è basata su un tutoraggio tra ricercatori e studiosi che risiedono a Firenze con studenti internazionali legati a diverse discipline e istituzioni.
La terza edizione nasce da una collaborazione tra un gruppo di cinque ricercatori afrodiscendenti in diversi campi che hanno lavorato “in tandem” con gli artisti della prima edizione YGBI Research Residency. Lavorando a coppie, attraverso un approccio sperimentale basato sul dialogo e lo scambio, hanno esplorato archivi tangibili e intangibili radicati in Italia. Fornendo una contestualizzazione e una più ampia riflessione sulle opere d’arte prodotte dai membri di YGBI, il progetto intende riflettere su modi alternativi di attivare e presentare la ricerca basata su archivi, al di là della sfera accademica. I testi integrali prodotti dai ricercatori, sviluppati in collaborazione con Archive Books, saranno presenti nell’ultima pubblicazione di Archive Journal che sarà presentata il 24 febbraio alle ore 17. Nell’ambito di questa apertura espositiva, presentiamo la nostra collaborazione con Postcolonial Italy, che introduce questo progetto di mapping all’interno del nostro spazio espositivo.
A cura di BHMF con Alessandra Ferrini
In collaborazione con Archive Books, Museo MA*GA e Villa Romana
MAD Murate Art District _Emeroteca
Ricercatori: Simao Amista, Jessica Sartiani, Angelica Pesarini, Jordan Anderson, Patrick Joel Tatcheda Yonkeu
Antropologo
Simao Amista è un antropologo di origine italo-afro-brasiliana. Studioso di religioni e filosofie spirituali africane e afrodiscendenti, lavora da anni nel campo dell’ospitalità e dell’educazione.
Simao Amista è un antropologo di origine italo-afro-brasiliana. Studioso di religioni e filosofie spirituali africane e afrodiscendenti, lavora da anni nel campo dell’ospitalità e dell’educazione.
Giornalista di moda e cultura e direttore creativo
Patrick Joël Tatcheda Yonkeu è nato in Camerun nel 1985, vive e lavora a Bologna. Si trasferisce in Italia nel 2009 dove ottiene una borsa di studio per l’Accademia di Belle Arti di Bologna e ottiene un Master in Arti Visive nel 2016 con un progetto di ricerca sul tema dello Zen nelle arti. Il suo interesse per la metafisica rimane la base della sua pratica, che riguarda il rapporto tra gli esseri umani e la natura e il nostro posto nell’universo, e cerca forme di spiritualità più adatte ai nostri tempi. La sua ricerca si basa sull’idea dell’esistenza come un flusso armonico il cui equilibrio deve essere preservato e fa spesso riferimento ai temi della vita e della morte, del visibile e dell’invisibile e dell’energia nelle sue infinite forme. Approfondisce questa ricerca attraverso numerose collaborazioni tra Africa e Italia e creando seminari di pittura interculturale con scuole e associazioni dell’Emilia-Romagna.
Nato e cresciuto a Kingst
Patrick Joël Tatcheda Yonkeu è nato in Camerun nel 1985, vive e lavora a Bologna. Si trasferisce in Italia nel 2009 dove ottiene una borsa di studio per l’Accademia di Belle Arti di Bologna e ottiene un Master in Arti Visive nel 2016 con un progetto di ricerca sul tema dello Zen nelle arti. Il suo interesse per la metafisica rimane la base della sua pratica, che riguarda il rapporto tra gli esseri umani e la natura e il nostro posto nell’universo, e cerca forme di spiritualità più adatte ai nostri tempi. La sua ricerca si basa sull’idea dell’esistenza come un flusso armonico il cui equilibrio deve essere preservato e fa spesso riferimento ai temi della vita e della morte, del visibile e dell’invisibile e dell’energia nelle sue infinite forme. Approfondisce questa ricerca attraverso numerose collaborazioni tra Africa e Italia e creando seminari di pittura interculturale con scuole e associazioni dell’Emilia-Romagna.
Nato e cresciuto a Kingston Jamaica, Jordan Anderson è un giornalista di moda e cultura e direttore creativo che attualmente vive a Milano. Il suo lavoro spesso esplora anche temi politici dentro e fuori l’industria della moda, inclusi razza, genere, sessualità, identità ed etica culturale. Collabora a diverse pubblicazioni tra cui Document Journal, Teen Vogue, Vogue Italia, The Face e attualmente è online editor e editor-at-large rispettivamente per Twin Magazine e nss magazine.
Formatrice ed esperta di caffè
Jessica Sartiani è una formatrice ed esperta di caffè fiorentina. Con un padre italiano e una madre metà filippina e metà afroamericana, è dalle sue origini che inizia il suo viaggio come donna del caffè. Come persona formata, operativa e attenta alle recenti sottoculture del caffè, ha iniziato il suo lavoro in una delle caffetterie pioniere di questo prodotto selezionato, Ditta Artigianale, dieci anni fa, studiando e scoprendo tutto il lavoro che precede il servizio in caffetteria, dando importanza ai paesi produttori. La sua esperienza si è evoluta con l’apertura del primo Speciality coffee in Italia, occupandosi della formazione dei baristi e dei clienti. Ha partecipato a vari concorsi come il Brewers cup, per migliorare il contatto con il pubblico e arricchire il suo background, e ha fatto parte di progetti di formazione in Honduras, Lituania e diverse start-up di caffè locali.
Jessica Sartiani è una formatrice ed esperta di caffè fiorentina. Con un padre italiano e una madre metà filippina e metà afroamericana, è dalle sue origini che inizia il suo viaggio come donna del caffè. Come persona formata, operativa e attenta alle recenti sottoculture del caffè, ha iniziato il suo lavoro in una delle caffetterie pioniere di questo prodotto selezionato, Ditta Artigianale, dieci anni fa, studiando e scoprendo tutto il lavoro che precede il servizio in caffetteria, dando importanza ai paesi produttori. La sua esperienza si è evoluta con l’apertura del primo Speciality coffee in Italia, occupandosi della formazione dei baristi e dei clienti. Ha partecipato a vari concorsi come il Brewers cup, per migliorare il contatto con il pubblico e arricchire il suo background, e ha fatto parte di progetti di formazione in Honduras, Lituania e diverse start-up di caffè locali.
Un progetto di produzione continua di reading sulla cultura civile | Teatro dell'Elce
Lighthouse, un progetto di produzione continua di reading sulla cultura civile, si sposta sul web. “Noi ritorneremo!” è l’intestazione di un volantino distribuito dai soldati tedeschi per le strade di Firenze il 6 agosto 1944, pochi giorni prima di lasciare la città, scacciati dall’insurrezione dei fiorentini e dall’incalzare degli alleati. Se è vero che la Storia non consentì ai nazisti di dar seguito a quella minaccia, la sua eco sinistra risuona come monito per tutti coloro che pensano che la libertà sia uno stato acquisito e permanente.
Al racconto vibrante tratto dal resoconto di Carlo Francovich si intrecciano i video originali realizzati presso Murate Art District e in esterno notte per le strade della città di Firenze: le trame video ampliano le risonanze associative della parola e del suono, lo spazio diviene materia poetica per l’evento stesso. Un percorso dal tramonto all’alba per le strade vuote del coprifuoco, la vicenda di un’occupazione, una lotta e
Lighthouse, un progetto di produzione continua di reading sulla cultura civile, si sposta sul web. “Noi ritorneremo!” è l’intestazione di un volantino distribuito dai soldati tedeschi per le strade di Firenze il 6 agosto 1944, pochi giorni prima di lasciare la città, scacciati dall’insurrezione dei fiorentini e dall’incalzare degli alleati. Se è vero che la Storia non consentì ai nazisti di dar seguito a quella minaccia, la sua eco sinistra risuona come monito per tutti coloro che pensano che la libertà sia uno stato acquisito e permanente.
Al racconto vibrante tratto dal resoconto di Carlo Francovich si intrecciano i video originali realizzati presso Murate Art District e in esterno notte per le strade della città di Firenze: le trame video ampliano le risonanze associative della parola e del suono, lo spazio diviene materia poetica per l’evento stesso. Un percorso dal tramonto all’alba per le strade vuote del coprifuoco, la vicenda di un’occupazione, una lotta e una liberazione.
con Erik Haglund, Stefano Parigi, Carolina Pezzini, Monica Santoro
video Maria Montesi
regia Marco Di Costanzo
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Il progetto Lighthouse
le risonanze associative della parola e del suono, gli spazi ospitanti divengono materia poetica dell’evento. Un percorso dal tramonto all’alba per le strade vuote del coprifuoco, la vicenda di un’occupazione, una lotta e una liberazione.
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“Noi ritorneremo!” tratto da “La resistenza a Firenze” di C. Francovich
“Noi ritorneremo!” è l’intestazione di un volantino distribuito dai soldati tedeschi per le strade di Firenze il 6 agosto 1944, pochi giorni prima di lasciare la città, scacciati dall’insurrezione dei fiorentini e dall’incalzare degli alleati. Se è vero che la Storia non consentì ai nazisti di dar seguito a quella minaccia, la sua eco sinistra risuona come monito per tutti coloro che pensano che la libertà sia uno stato acquisito e permanente. La vicenda della liberazione di Firenze tra il ’43 e il ’44 è il racconto della presa di coscienza, da parte di un popolo, della propria dignità e della conseguente scelta di combattere per ottenerla.
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Mira a fornire la scintilla fondamentale per la ricerca futura in questo campo per rimediare allo stato di amnesia che isola la presenza diasporica africana nella città e nel paese come fenomeno esclusivamente contemporaneo
Gli obiettivi della iniziativa mirano a presentare materiali d’archivio in siti sparsi per la città allargando l’accesso ai risultati per evidenziare le cronologie che sono state spesso omesse dalla memoria locale. Fornire la scintilla fondamentale per la ricerca futura in questo campo per rimediare allo stato di amnesia che isola la presenza diasporica africana nella città e nel paese come fenomeno esclusivamente contemporaneo. Evidenziare la ricerca e i ricercatori che hanno già svolto questo lavoro, producendo testi e materiali per mostre fotografiche come risorse educative. All’interno di questo progetto a Murate Art District si presenteranno due elementi.
Elemento I: Cartoline dalle Colonie
Sala Laura Orvieto
27 novembre 2018 h.17.30
Progetto di Villa Romana in collaborazione con BHMF, MAD Murate Art Districte Cantiere Toscana.
Cartoline dalle Colonie è una raccolta di tre serie di cartoline e una seria di Francobolli delle colonie Italiane in Eritr
Gli obiettivi della iniziativa mirano a presentare materiali d’archivio in siti sparsi per la città allargando l’accesso ai risultati per evidenziare le cronologie che sono state spesso omesse dalla memoria locale. Fornire la scintilla fondamentale per la ricerca futura in questo campo per rimediare allo stato di amnesia che isola la presenza diasporica africana nella città e nel paese come fenomeno esclusivamente contemporaneo. Evidenziare la ricerca e i ricercatori che hanno già svolto questo lavoro, producendo testi e materiali per mostre fotografiche come risorse educative. All’interno di questo progetto a Murate Art District si presenteranno due elementi.
Elemento I: Cartoline dalle Colonie
Sala Laura Orvieto
27 novembre 2018 h.17.30
Progetto di Villa Romana in collaborazione con BHMF, MAD Murate Art Districte Cantiere Toscana.
Cartoline dalle Colonie è una raccolta di tre serie di cartoline e una seria di Francobolli delle colonie Italiane in Eritrea, Etiopia e Somalia che presentano un immaginario della presenza Italiana in Africa Orientale, un laudo alle truppe e un invito ai soldati accompagnato da un testo contestuale di critica che esamina queste colonie dal punto di vista Italiano nel periodo della loro occupazione. Con un testo di Julia Snyder, Sarina Patel, Willa Konsmo
Architettura di paesaggio. Parchi urbani e giardini botanici in Africa
Michele Dantini © 2008
Per Black Archive Alliance Michele Dantini presenta una ricerca radicata in vari archivi internazionali che indaga sui giardini botanici africani, sul loro concezione coloniale e sul loro significato oggi. La storia dei parchi urbani e dei giardini botanici africani si intreccia con le vicende politiche o sociali degli stati, i processi di colonizzazione e decolonizzazione, l’instaurarsi delle nuove nazioni; e in modi alterni con la storia dell’agricoltura e della foresta. Si intreccia soprattutto con una fantasia profondamente inscritta nell’immaginazione coloniale europea, quella di un Eden africano adatto alla caccia e alle emozioni senza tempo, e con le norme, le demarcazioni, i divieti che le hanno dato vita attraverso la creazione di parchi naturali e aree protette, sottratte all’uso delle popolazioni locali.
Elemento II: Preparing a Recovery Plan
Film Screening Curated by BHMF Sala Ketty La Rocca 27Novembre 2018 h.18.00 Progetto di Villa Romana in collaborazione con BHMF, MAD Murate Art Districte Cantiere Toscana.
Preparing a Recovery Plan è un film screening dedicato a un impegno proattivo lungimirante riguardo le complesse narrazioni sulla tradizionale visione “occidentale”. Un lavoro per la rigenerazione e ricalibrazione della attribuzione dei valori. Promuovere la preparazione preventiva per il disastro previsto della cancellazione storica. Il progetto fa parte del progetto Black Archive Alliance. Artisti: Kevin Jerome Everson Alessandra Ferrini Lerato Shadi
Altri Spazi in cui si sviluppa l’iniziativa:
Biblioteca Marucelliana, Via Camillo Cavour, 43, 50129 Florence; 8.30 am – 6.30 pm
Biblioteca Medicea Laurenziana, Piazza San Lorenzo 9, 50123 Florence; 9.30 am -1.30 pm
British Institute of Florence/ Harold Acton Library, Lungarno Guicciardini 9, 50125 Florence; 10 am – 6 pm
Mediateca Toscana, Via San Gallo 25, 50129 Florence; 10 am – 1 pm / 2 – 7 pm
Centro Studi La Pira, Via dei Pescioni 3, 50123 Florence, 9 am – 7 pm
Fondazione Santa Maria Nuova, Piazza Santa Maria Nuova 1, 50122 Florence; 10 am-1 pm / 3 – 7 pm
SACI/ Worthington Library, Palazzo dei Cartelloni, Via Sant Antonio 11, 50123 Florence; 9 am – 9 pm
Syracuse University Florence/ Syracuse Florence Library, Piazza Fra’ Girolamo Savonarola 15, 50132 Florence; 9 am -1.30 pm / 3 – 8 pm
Villa Romana collabora con BHMF e Cantiere Toscana sponsorizzate dalla Regione di Toscana organizzando una serie di mini-mostre basate sugli archivi, collezioni e biblioteche private e pubblici di Firenze con documenti che riflettono le realtà e le storie delle popolazioni Africani, della loro diaspora e la loro rappresentazione.
Questa serie di mostre si apre per tre giorni nell’ultima settimana di novembre creando una mappa virtuale di questa presenza archivistica nella città. Un catalogo risultante intende assistere la ricerca futura fornendo informazioni dettagliate a coloro che visitano la gamma di spazi dislocati in tutta Firenze e oltre con cui siamo in collaborazione.