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Enrico Gusella

Sulla fotografia e oltre

Edito da Silvana Editoriale in collaborazione con Fondazione Alberto Peruzzo

 

Presentazione del libro di Enrico Gusella “Sulla fotografia e oltre” in cui racconta i grandi interpreti della fotografia e le loro storie. Una narrazione di ampio respiro in una nuova edizione aggiornata

 
Una storia, o meglio una serie di storie sulla fotografia, sugli interpreti e i protagonisti dall’Ottocento ai giorni nostri. È questo, e molto altro ancora, la nuova edizione del libro Sulla fotografia e oltre di Enrico Gusella, pubblicato da Silvana Editoriale con la Fondazione Alberto Peruzzo, in una nuova edizione aggiornata (532 pagine, 135 immagini a colori e in bianco e nero) che sarà presentato in Sala Ketty La Rocca presso MAD Murate Art District mercoledì 10 luglio alle ore 17,30.

 
Critico delle arti, attento studioso della fotografia, in questo libro Enrico Gusella ci accompagna in un viaggio oltre l’immagine fotogr


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Enrico Gusella

Sulla fotografia e oltre

Edito da Silvana Editoriale in collaborazione con Fondazione Alberto Peruzzo

 

Presentazione del libro di Enrico Gusella “Sulla fotografia e oltre” in cui racconta i grandi interpreti della fotografia e le loro storie. Una narrazione di ampio respiro in una nuova edizione aggiornata

 
Una storia, o meglio una serie di storie sulla fotografia, sugli interpreti e i protagonisti dall’Ottocento ai giorni nostri. È questo, e molto altro ancora, la nuova edizione del libro Sulla fotografia e oltre di Enrico Gusella, pubblicato da Silvana Editoriale con la Fondazione Alberto Peruzzo, in una nuova edizione aggiornata (532 pagine, 135 immagini a colori e in bianco e nero) che sarà presentato in Sala Ketty La Rocca presso MAD Murate Art District mercoledì 10 luglio alle ore 17,30.

 
Critico delle arti, attento studioso della fotografia, in questo libro Enrico Gusella ci accompagna in un viaggio oltre l’immagine fotografica: un percorso narrativo lungo il quale sono indagati fatti artistici e fotografici, i rapporti fra testo e immagine, fra cultura e società. Un excursus che investe autori e contesti della fotografia, ma anche i diversi generi che costituiscono l’arcipelago fotografico: dal paesaggio all’architettura, dai corpi e i ritratti all’astrazione passando per le collezioni, la letteratura e la sociologia. Nasce così una geografia della narrazione fotografica tesa ad approfondire le diverse visioni dei protagonisti della nuova scena artistica contemporanea, ma anche di una fotografia storica e storicizzata.

Il volume si apre con un’intervista del 1995 a Mimmo Jodice – di cui è in corso una grande mostra a Firenze a Villa Bardini – dedicata, allora, alla sua mostra Tempo interiore, e alla sua città natale, Napoli. E sono proprio le città e i paesaggi a caratterizzare questo appassionato libro con la nutrita sezione dal titolo Paesaggi. Oltre duecento pagine che scandagliano i territori del nostro Paese e del mondo: dalle metropoli e le periferie di Gabriele Basilico (Milano: Ritratti di fabbriche, Beirut) alle geometrie astratte e cromatiche di Franco Fontana, il lirismo spirituale di Giovanni Chiaramonte, la “fotografia del no” in Mario Cresci.  Nadar,  Werner Bischof, Henri Cartier-Bresson,  Berenice Abbott, Inge Morath, Luigi Ghirri, Thomas Struth, Josphef Beuys nelle fotografie di Buby Durini, Sebastião Salgado, Vittorio Storaro, Elio Ciol, Fulvio Roiter, Elliot Erwitt, Walter Niedermayr, Italo Zannier, Ugo Mulas, Luca Campigotto, George Tatge, Raffaello Bassotto, Olivo Barbieri, Maurizio Galimberti, Luca Chistè, proseguono l’intensa sequenza.

A caratterizzare questa nuova edizione di Silvana Editoriale, sono due nuovi capitoli dal titolo “fotografia e letteratura” e “fotografia e società” – quale documento e analisi delle dinamiche della nostra società come l’affaire Capa sul miliziano colpito a morte, Ronaldo Schemidt in Venezuela o le città all’epoca del coronavirus. In questa ampia sezione si indaga la fotografia quale funzione di una narratività che trova nella letteratura alcuni dei più suggestivi esempi quali Roma-Pompei di Gianni Berengo Gardin e Aurelio Amendola, Steve McCurry e le polaroid stories di Wim Wenders.

 

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Avvicinarsi al femminismo

Ciclo di conferenze per capire come la politica femminista può cambiare la vita di tuttə

 

a cura di SMILE Toscana
in collaborazione con Proteo Fare Sapere Toscana
per la rassegna Una lotta senza tempo

 

Nel vuoto prodotto dal neoliberismo, il femminismo anticapitalista può consentirci di superare l’attuale crisi e traghettarci verso un nuovo modello di società che abbia un differente orientamento di classe e un ethos radicale e trasformativo.
Avvicinarsi al femminismo, oggi, significa assumere un paradigma anticapitalista e farsi promotori e promotrici di un cambiamento che passa dal linguaggio, dal ripensamento dei sistemi di potere e della lotta di classe, dalla lettura dei dati in chiave di genere,ecc., per proporre narrazioni e azioni capaci di superare le disuguaglianze e garantire una piena libertà di tutt*.
Da questa necessità nasce questo ciclo di conferenze che hanno l’obiettivo, come suggerisce il titolo, di avvicinare al femmini



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Avvicinarsi al femminismo

Ciclo di conferenze per capire come la politica femminista può cambiare la vita di tuttə

 

a cura di SMILE Toscana
in collaborazione con Proteo Fare Sapere Toscana
per la rassegna Una lotta senza tempo

 

Nel vuoto prodotto dal neoliberismo, il femminismo anticapitalista può consentirci di superare l’attuale crisi e traghettarci verso un nuovo modello di società che abbia un differente orientamento di classe e un ethos radicale e trasformativo.
Avvicinarsi al femminismo, oggi, significa assumere un paradigma anticapitalista e farsi promotori e promotrici di un cambiamento che passa dal linguaggio, dal ripensamento dei sistemi di potere e della lotta di classe, dalla lettura dei dati in chiave di genere,ecc., per proporre narrazioni e azioni capaci di superare le disuguaglianze e garantire una piena libertà di tutt*.
Da questa necessità nasce questo ciclo di conferenze che hanno l’obiettivo, come suggerisce il titolo, di avvicinare al femminismo a partire dai temi sociali che la politica femminista rilegge e attualizza, dando la priorità alle vite delle persone e alle connessioni sociali, anziché al profitto.
Con l’aiuto di esperte femministe analizzeremo, in seguito a un’analisi introduttiva sugli attuali paradigmi femministi e sulle radici psicosociali delle disuguaglianze di genere, il tema del linguaggio,dei dati, del potere e della lotta di classe.

 

 

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Los Muertos / I nostri morti

di ZimmerFrei

 

Film documentari, performance, percorsi sonori: da lungo tempo il collettivo ZimmerFrei si interessa di microstoria, archivi privati e racconti orali. Proprio a Firenze un anno fa è iniziata una loro ricerca che coinvolge sia vivi che morti, quei morti che sono ancora attivi nel presente perché hanno cose da fare, faccende da sbrigare, questioni da risolvere e oggetti da consegnare.

 

La regista Anna de Manincor, in dialogo con la performer e artista Maria Caterina Frani, racconta il percorso del progetto De Los Muertos/I nostri morti, raccogliendo la proposta di Aldo Capitini nel suo testo fondamentale del 1966, La compresenza dei morti e dei viventi, e il recente Au bonheurs des morts della filosofa belga Vinciane Despret: essendo tutti quanti compresenti nella stessa storia, per convivere con quei morti che non se ne vanno, invece che scacciarli potremmo allora adottarli. L’incontro è un’occasione per scambiar

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Los Muertos / I nostri morti

di ZimmerFrei

 

Film documentari, performance, percorsi sonori: da lungo tempo il collettivo ZimmerFrei si interessa di microstoria, archivi privati e racconti orali. Proprio a Firenze un anno fa è iniziata una loro ricerca che coinvolge sia vivi che morti, quei morti che sono ancora attivi nel presente perché hanno cose da fare, faccende da sbrigare, questioni da risolvere e oggetti da consegnare.

 

La regista Anna de Manincor, in dialogo con la performer e artista Maria Caterina Frani, racconta il percorso del progetto De Los Muertos/I nostri morti, raccogliendo la proposta di Aldo Capitini nel suo testo fondamentale del 1966, La compresenza dei morti e dei viventi, e il recente Au bonheurs des morts della filosofa belga Vinciane Despret: essendo tutti quanti compresenti nella stessa storia, per convivere con quei morti che non se ne vanno, invece che scacciarli potremmo allora adottarli. L’incontro è un’occasione per scambiare storie ed esperienze con chi a sua volta frequenta i trapassati e si fa tramite dei loro lasciti e domande ancora aperte.

L’incontro avrà luogo giovedì 14 dicembre alle ore 17:30.

 

Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it

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All’interno del ciclo di conferenze Dal rito al teatro

Figli di Apollo e di Dioniso: sciamanismo greco e misteri bacchici

Conferenza del prof. Angelo Tonelli
Introduzione di Francesco Gori

 

Divinità in apparenza opposte – armonia e dismisura, forma e caos, logos e pathos, luce e ombra – Apollo e Dioniso sono in verità segretamente uniti dal sacro vincolo della “divina follia”. È nella trance apollinea e nell’estasi dionisiaca, infatti, che gli uomini possono trascendere il tempo e lo spazio attingere all’Uno da cui tutto proviene, al di là dei limiti della propria esistenza individuale. Parleremo di pratiche di trance ed estasi che sono all’origine della nostra civiltà e che sono sopravvissute, seppure in forma parziale e talvolta inconsapevole, nel teatro e nelle arti performative.
Dal Rito al Teatro è un ciclo di conferenze incentrato sul rapporto tra teatro, mito e ritualità in epoca contemporanea, temi indagati in un’ottica interdisc


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All’interno del ciclo di conferenze Dal rito al teatro

Figli di Apollo e di Dioniso: sciamanismo greco e misteri bacchici

Conferenza del prof. Angelo Tonelli
Introduzione di Francesco Gori

 

Divinità in apparenza opposte – armonia e dismisura, forma e caos, logos e pathos, luce e ombra – Apollo e Dioniso sono in verità segretamente uniti dal sacro vincolo della “divina follia”. È nella trance apollinea e nell’estasi dionisiaca, infatti, che gli uomini possono trascendere il tempo e lo spazio attingere all’Uno da cui tutto proviene, al di là dei limiti della propria esistenza individuale. Parleremo di pratiche di trance ed estasi che sono all’origine della nostra civiltà e che sono sopravvissute, seppure in forma parziale e talvolta inconsapevole, nel teatro e nelle arti performative.
Dal Rito al Teatro è un ciclo di conferenze incentrato sul rapporto tra teatro, mito e ritualità in epoca contemporanea, temi indagati in un’ottica interdisciplinare. L’iniziativa è a cura dell’Associazione Genius Loci Performance, e nasce in dialogo con la sua ricerca artistica di che si sviluppa a MAD, attraverso il laboratorio di Teatro Rituale ed una serie di masterclass di performing arts tenute da maestri di fama internazionale.

 

Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it

 

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Memoria de la materia

Artist Talk

Giovedì 28 settembre alle ore 17:30 avrà luogo l’Artist Talk dal titolo La Memoria de la materia, progetto svolto in residenza al MAD e al Museo Eduardo Sívori di Buenos Aires, vincitore di Italian Council 2022.

L’artista Mariana Ferratto, ora di nuovo in residenza al MAD, dialoga con il critico e curatore d’arte Angel Moya Garcia.

 

Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it



Giovedì 28 settembre alle ore 17:30 avrà luogo l’Artist Talk dal titolo La Memoria de la materia, progetto svolto in residenza al MAD e al Museo Eduardo Sívori di Buenos Aires, vincitore di Italian Council 2022.

L’artista Mariana Ferratto, ora di nuovo in residenza al MAD, dialoga con il critico e curatore d’arte Angel Moya Garcia.

 

Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it

Memoria de la materia

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Nel frattempo un libro

Campagna promossa dall’Associazione di Volontariato Penitenziario, dal Polo universitario penitenziario dell’Università di Firenze e dall’associazione Scioglilibro ed ha lo scopo di arricchire le collezioni delle biblioteche penitenziarie.

Leggere Sorvegliare e punire
di Michel Foucault nel 2021
(in collaborazione con Libreria Kuthà)

Nel 1971 lo storico, sociologo e filosofo francese interpretava il carcere come luogo simbolo dell’esercizio del potere nella società occidentale.
Cosa dice il testo ai lettori odierni?
Che tracce se ne trovano nel Complesso monumentale delle Murate di Firenze?

Ne parlano:

Sandro Landucci, Università di Firenze. Dipartimento di scienze politiche e sociali
Valentina Gensini, Direttore artistico Murate Art District

Incontro on line https://meet.jit.si/Nelfrattempounlibro

Mostra delle cartoline scritte dai detenuti e illustrate da Scioglilibro
https://www.behance.net/gallery/110133579/Nel-frattempo-un-libro







Leggere Sorvegliare e punire
di Michel Foucault nel 2021
(in collaborazione con Libreria Kuthà)

Nel 1971 lo storico, sociologo e filosofo francese interpretava il carcere come luogo simbolo dell’esercizio del potere nella società occidentale.
Cosa dice il testo ai lettori odierni?
Che tracce se ne trovano nel Complesso monumentale delle Murate di Firenze?

Ne parlano:

Sandro Landucci, Università di Firenze. Dipartimento di scienze politiche e sociali
Valentina Gensini, Direttore artistico Murate Art District

Incontro on line https://meet.jit.si/Nelfrattempounlibro

Mostra delle cartoline scritte dai detenuti e illustrate da Scioglilibro
https://www.behance.net/gallery/110133579/Nel-frattempo-un-libro

Nel frattempo un libro

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Denis Santachiara

Architetto e Designer

Denis Santachiara, nato nel 1950 a Campagnola, in provincia di reggio Emilia, inizia la sua attività di designer nel 1980 attratto dalle potenzialità poetico-linguistiche del mondo artificiale e delle nuove tecnologie e dai processi estetici che ne possono nascere in ambito industriale.
Realizza opere al confine tra arte e design che vengono fin da subito esposte alla Biennale di Venezia, a Documenta 8 di Kassel, alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma, per fare alcuni esempi.

Nel 1984 idea e cura la mostra-manifesto La Neomerce, il design dell’invenzione e dell’estasi artificiale che si tiene alla Triennale di Milano e al Centre Pompidou di Parigi e nel 1986 la mostra I Segni dell’Habitat presentata al Grand Palais di Parigi e al Berlage Museum di Amsterdam.

Tra il 1988 e il 1992 progetta, per il Ministero della Cultura Francese, gli interni della Certosa di Avignone e il Museo della magia a Blois. Nel 1993 firma gli arredi per la piazza di Toyam


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Denis Santachiara, nato nel 1950 a Campagnola, in provincia di reggio Emilia, inizia la sua attività di designer nel 1980 attratto dalle potenzialità poetico-linguistiche del mondo artificiale e delle nuove tecnologie e dai processi estetici che ne possono nascere in ambito industriale.
Realizza opere al confine tra arte e design che vengono fin da subito esposte alla Biennale di Venezia, a Documenta 8 di Kassel, alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma, per fare alcuni esempi.

Nel 1984 idea e cura la mostra-manifesto La Neomerce, il design dell’invenzione e dell’estasi artificiale che si tiene alla Triennale di Milano e al Centre Pompidou di Parigi e nel 1986 la mostra I Segni dell’Habitat presentata al Grand Palais di Parigi e al Berlage Museum di Amsterdam.

Tra il 1988 e il 1992 progetta, per il Ministero della Cultura Francese, gli interni della Certosa di Avignone e il Museo della magia a Blois. Nel 1993 firma gli arredi per la piazza di Toyama in Giappone e nel 1994- 95 gli interni dell’Art Hotel di Dresda.
Nel 1996 vince il Concorso Internazionale ZIP per la città di Saarbrucken; nello stesso anno cura l’allestimento della mostra The New Persona per la Biennale di Firenze.

Nel 1998 partecipa alla realizzazione di un nuovo sistema bancario telematico per le Assicurazioni Generali e lavora all’ideazione di ‘un animale ludico per bambini’, commissionatagli dal Ministero della Cultura Francese per le celebrazioni del 2000.

Nel 1999 riceve il Good Design Award dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design e nell’aprile 2000 vince il Design World.
Ha collaborato e tuttora collabora con aziende italiane e straniere per il design e la ricerca di nuovi prodotti. Tra le tante ricordiamo Artemide, Baleri Italia, Bang-Olufsen, BPT, Campeggi, De Padova, Fiat, Foscarini, Mandarina Duck, Marutomy, Montedison, La Murrina, Nintendo, Panasonic, Rosenthal, Sector No Limits, Snia Viscosa, Superga, Swatch, Vitra, ZERODISEGNO.

I suoi oggetti sono esposti al Moma di New York, al Musée des Arts Decoratifs del Louvre di Parigi, al National Museum of Modern Art di Tokio, al Philadelphia Museum e al Vitra Museum di Berlino.

Massimo Morisi

Professore ordinario di Scienza dell’amministrazione

 

Dal 1995 è professore ordinario di Scienza dell’amministrazione presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Firenze, dopo avere insegnato nelle Università di Catania, Messina, Madrid, Parigi, Barcellona, svolgendo attività didattica in particolare nelle discipline di analisi delle politiche pubbliche e relative tecniche di valutazione.

Ha tenuto lezioni e seminari in numerosi atenei italiani ed europei. Si è occupato di studi parlamentari, di governo e politiche locali, di policy making comunitario (U.E.), del ruolo della magistratura nei sistemi politici contemporanei, dell’evoluzione dei sistemi amministrativi nelle democrazie contemporanee, dei processi di formazione e messa in opera delle politiche comunitarie in materia di reti infrastrutturali e nell’ambito dei sistemi economici locali in prospettiva comparata.

E’ – insieme a Paolo Caretti – coordinatore del Centro per gli Studi e le Ricerche parlamentari e coordinatore d

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Dal 1995 è professore ordinario di Scienza dell’amministrazione presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Firenze, dopo avere insegnato nelle Università di Catania, Messina, Madrid, Parigi, Barcellona, svolgendo attività didattica in particolare nelle discipline di analisi delle politiche pubbliche e relative tecniche di valutazione.

Ha tenuto lezioni e seminari in numerosi atenei italiani ed europei. Si è occupato di studi parlamentari, di governo e politiche locali, di policy making comunitario (U.E.), del ruolo della magistratura nei sistemi politici contemporanei, dell’evoluzione dei sistemi amministrativi nelle democrazie contemporanee, dei processi di formazione e messa in opera delle politiche comunitarie in materia di reti infrastrutturali e nell’ambito dei sistemi economici locali in prospettiva comparata.

E’ – insieme a Paolo Caretti – coordinatore del Centro per gli Studi e le Ricerche parlamentari e coordinatore del relativo Seminario annuale per aspiranti funzionari parlamentari, promosso dall’Università di Firenze, dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica. E’ membro del comitato editoriale della Rivista “Teoria politica”, del Comitato scientifico della Rivista Italiana di Scienza della politica, del Comitato scientifico della Rivista di Analisi delle politiche pubbliche, del Comitato scientifico del Master in analisi delle politiche pubbliche del Corep (Consorzio per la ricerca e l’educazione permanente) di Torino, del Centro interuniversitario sulla giustizia e la cittadinanza, del Centro di documentazione europea dell’Università di Firenze, del Dottorato in Scienza della politica dell’Istituto Superiore di Scienze Umane.

E’ stato altresì direttore del Laboratorio per il dialogo sociale, istituzione creata per favorire le politiche di concertazione nell’area metropolitana fiorentina.
E’ stato membro di numerose commissioni di valutazione strategica della prestazione dirigenziale e delle politiche pubbliche correlate. Nell’area della valutazione e progettazione delle politiche pubbliche locali, ha partecipato a gruppi di studio inerenti la funzionalità di enti territoriali italiani e stranieri e di aziende operanti nell’area delle public utilities, con specifico riferimento alle strategie di governo del territorio, alle modalità di pianificazione strategica, alle programmazioni infrastrutturali e ai relativi processi attuativi.

E’ promotore e presidente del Corso di laurea in Scienze di governo e dell’amministrazione presso la facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università degli studi di Firenze.
E’ stato visiting professor all’Università Autonoma di Barcellona, all’Univertà Complutense di Madrid, all’Università di Celaya in Mexico. E’ stato docente stabile della scuola di alta formazione amministrativa – Spisa – dell’Università di Bologna e alla Scuola superiore della Pubblica Amministrazione di Roma. Collabora alle pagine toscane de “la Repubblica” per l’analisi e la discussione delle politiche pubbliche locali.

In collaborazione con le Facoltà di Agraria, Architettura, Ingegneria, Scienze politiche, Lettere e Filosofia e in collaborazione con l’Istituto di Scienze Umane, ha promosso e coordina il master annuale postuniversitario di secondo livello denominato “Scuola di governo del territorio Alberto Predieri. Teorie, tecniche e politiche per l’azione pubblica locale”.

Dal primo agosto 2007 è stato nominato dal Presidente della regione Toscana, garante per la comunicazione e la partecipazione nel governo del territorio in Toscana ai sensi della legge regionale 1/2005 e al fine di assistere l’amministrazione regionale nella messa in opera del Piano di indirizzo territoriale entrato in vigore il 24 luglio 2007.

Gabriele Paqui

Politecnico di Milano

Nato a Milano il 18 Febbraio 1965 Tel. ufficio (c/o DAStU – Politecnico di Milano) 02/23995486 Fax 02/23995435 E-mail: gabriele.pasqui@polimi.it Titoli di studio e professionali Laurea in Discipline Economiche e Sociali presso l’Università Commerciale “L. Bocconi” di Milano Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano Dottorato in Politiche Pubbliche del Territorio presso il Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia Incarichi accademici Direttore del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano Delegato del Rettore del Politecnico di Milano per le politiche di responsabilità sociale dell’Ateneo Professore Ordinario nell’area disciplinare di Tecnica e Pianificazione Urbanistica Ex Presidente del Corso di studi triennale in Urbanistica e del Corso di studi magistrale in Urban Planning and Policy Design del Politecnico di Milano Membro della Faculty de

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Nato a Milano il 18 Febbraio 1965 Tel. ufficio (c/o DAStU – Politecnico di Milano) 02/23995486 Fax 02/23995435 E-mail: gabriele.pasqui@polimi.it Titoli di studio e professionali Laurea in Discipline Economiche e Sociali presso l’Università Commerciale “L. Bocconi” di Milano Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano Dottorato in Politiche Pubbliche del Territorio presso il Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia Incarichi accademici Direttore del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano Delegato del Rettore del Politecnico di Milano per le politiche di responsabilità sociale dell’Ateneo Professore Ordinario nell’area disciplinare di Tecnica e Pianificazione Urbanistica Ex Presidente del Corso di studi triennale in Urbanistica e del Corso di studi magistrale in Urban Planning and Policy Design del Politecnico di Milano Membro della Faculty del Dottorato in Architettura, Città, Design – curriculum in Pianificazione territoriale e politiche pubbliche del territorio dello IUAV. Incarichi scientifici e attività di ricerca Responsabile scientifico della consulenza al Comune di Milano per la definizione di linee di intervento per la trasformazione degli scali ferroviari dimessi basate sul riconoscimento dell’apporto progettuale delle comunità locali nell’ambito della redazione dell’AdP sugli scali (2013-2017) Responsabile scientifico, con Ilaria Valente, dell’incarico di consulenza “Padiglione Intesa Sanpaolo Milano: localizzare, abitare e attuare la trasformazione”, finanziato da Intesa Sanpaolo (2016- 2017) Responsabile scientifico della consulenza ad Eupolis Lombardia “Collaborazione per attività di studio, ricerca e supporto tecnico-scientifico sui processi di costituzione della Città Metropolitana di Milano (2016). Responsabile e curatore del II Rapporto annuale di Urban@it – Centro Nazionale di Studi per le Politiche Urbane, sul tema “Le agende urbane delle città italiane” (2016) Responsabile scientifico dell’incarico di consulenza “PavilionUniCredit/Milano: rapporti con la città e spazialità plurali”, finanziato da Unicredit (2015-2016) Responsabile scientifico dell’incarico di consulenza ad Assolombarda sul tema “Istituzioni di governo metropolitano, ruolo delle business community e processi di pianificazione strategica”, finanziato da Assolombarda (2015) Responsabile scientifico dell’incarico di consulenza al Comune di Milano “Ascolto attivo e partecipazione della cittadinanza nel processo di trasformazione dell’Ambito di Trasformazione Urbana di Bovisa” (2014-2015) Responsabile della ricerca “L’abitare difficile: un progetto pilota di coesione sociale e rigenerazione urbana per via Catullo a Milano”, finanziata con i Fondi 5×1000 del Politecnico di Milano (2014-2016) 2 Responsabile dell’incarico di consulenza alla revisione del Piano programmatico dei Cimiteri del Comune di Milano (2014-2015) Responsabile del Pilot Project’ per il Comune di Torino, finalizzato all’elaborazione di una strategia territoriale dell’area metropolitana torinese – Progetto: City Regions – “Increasing the competitiveness of city regions through integrated urban-rural development” (2014) Responsabile dell’incarico di ricerca per Assolombarda sul tema “Istituzioni di governo metropolitano, ruolo delle business community e processi di pianificazione strategica” (2014) Responsabile scientifico della consulenza al Comune di Milano per il supporto alle attività connesse alla costruzione della Conferenza sul decentramento (2012-2013) Responsabile scientifico dell’attività di rigenerazione urbana promossa dal Comune di Cinisello Balsamo nell’ambito del quartiere Crocetta. (2012-2013) Responsabile scientifico (con M. Bolocan) della redazione del Master Plan “Piattaforma produttiva pedemontana” per la Provincia di Varese (2010) Membro del gruppo di lavoro del Consorzio METIS del Politecnico di Milano per la valutazione dei PIT della Regione Puglia (Coordinatore Prof. B. Dente) (2010-2011) Responsabile scientifico (con F. Infussi) per la redazione del Master Plan delle aree militari del Comune di Piacenza

(2009/2010) Responsabile scientifico della ricerca “Valutazione dei piani strategici delle città italiane” finanziata dalla ReCS (2009/2010) Consulente della Commissione Europea per la valutazione dei Fondi strutturali nel settore trasporti (2008) Coordinatore (con il Prof. M. Bolocan) della ricerca “Nord Ovest Milano” finanziata dalla Fondazione Cariplo (2008-2010) Membro dell’Unità di ricerca di Milano nell’ambito della ricerca Prin “I territori della città in trasformazione: innovazione nelle descrizioni e nelle politiche” (coordinatore Prof. A. Balducci) Coordinatore per il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano dell’attività di ricerca “Lo sviluppo progettuale dei PISL nelle aree Ob.2”, coordinata da IReR (2005-2006) Coordinatore operativo del gruppo di lavoro del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano nell’ambito della Convenzione con la Provincia di Milano per l’attività di pianificazione strategica (progetto “Città di città”, coordinatore scientifico A. Balducci) (2005-2008) Coordinatore per il Consorzio Metis del progetto di accompagnamento e formazione per i PISL della Regione Lombardia realizzato nell’ambito del progetto Sprint Centro Nord (2005) Membro del Comitato scientifico del Progetto Sprint – Sostegno alla Progettazione Integrata nelle Regioni del Centro Nord coordinato dal Formez (2004-2005) Ricercatore nel programma Cofin 2002 “Capitale sociale, reti di governance e innovatività delle politiche a scala metropolitana (coordinatore B. Dente) (2003-2004) Coordinatore per il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano del progetto di ricerca realizzato per il Formez “Osservatorio delle Agenzie locali di sviluppo” (2003-2004) Coordinatore per il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano di una attività di ricerca dell’Istituto Regionale di Ricerca sulla programmazione negoziata in Lombardia (2003-2004) Coordinatore (con P.C. Palermo) dell’attività di ricerca sulla progettazione territoriale integrata realizzata per il Formez nell’ambito del progetto Sprint (2002-2003)

David Palterer

Architetto e Designer

David Palterer nasce ad Haifa nel 1949 e si laurea in architettura a Firenze dove tuttora vive e lavora. È professore incaricato per il corso di Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano. Ha insegnato Design Industriale per il prodotto d’arredo alla Facoltà di architettura di Firenze. È Accademico Corrispondente all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e membro della Commissione Urbanistica del Comune di Scandicci (FI) dal novembre 2004. Recentemente ha progettato il restauro e l’ampliamento del Teatro Niccolini di San Casciano (Fi), il restauro del nuovo museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze, il restauro del Teatro Manzoni (per il Comune di Calenzano), un parco per gli uccelli a Tel Aviv, un ristorante italiano a Mito (Giappone). Si occupa di progetti che spaziano dalla scala territoriale a quella urbana sino al progetto di interni per il quale sviluppa, da anni, componenti d’arredo con le più importanti industrie italiane del set

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David Palterer nasce ad Haifa nel 1949 e si laurea in architettura a Firenze dove tuttora vive e lavora. È professore incaricato per il corso di Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano. Ha insegnato Design Industriale per il prodotto d’arredo alla Facoltà di architettura di Firenze. È Accademico Corrispondente all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e membro della Commissione Urbanistica del Comune di Scandicci (FI) dal novembre 2004. Recentemente ha progettato il restauro e l’ampliamento del Teatro Niccolini di San Casciano (Fi), il restauro del nuovo museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze, il restauro del Teatro Manzoni (per il Comune di Calenzano), un parco per gli uccelli a Tel Aviv, un ristorante italiano a Mito (Giappone). Si occupa di progetti che spaziano dalla scala territoriale a quella urbana sino al progetto di interni per il quale sviluppa, da anni, componenti d’arredo con le più importanti industrie italiane del settore. La sua ricerca sul design si differenzia in due momenti distinti: una sperimentazione metodologica e formale applicata ad esperienze come “Riflessioni” e ad una serie di “pezzi unici”, ed il rapporto con importanti aziende, sia nella produzione industriale che in quella d’avanguardia, nel campo del vetro, ceramica, marmo, illuminazione e accessori per l’arredamento. È art director dell’azienda Up Group di Massa. Alcuni di questi oggetti fanno parte delle collezioni permanenti di importanti gallerie e musei. I suoi lavori sono presenti nella stampa specializzata internazionale e sulla sua opera sono stati pubblicato volumi per le Edizioni L’Archivolto di Milano (1997) e la collana “Architetti” della Vallecchi di Firenze (2002).

La sua ricerca sul design si differenzia in due ben distinti momenti: una sperimentazione metodologica e formale sull’oggetto a “reazione poetica”, applicata successivamente ad esperienze come “Riflessioni” (Edizioni Galleria Colombari) e ad una serie di pezzi unici, ed il rapporto con importanti aziende, sia nella produzione industriale che in quella d’avanguardia, nel campo del vetro (Daum, Vilca), ceramica (Toscoceramica, Gabbianelli, Ceramiche Bardelli), marmo (Up Group, Decorarmi, La Perla Marmi), illuminazione (Artemide) e accessori per l’arredamento (Acerbis International, Zanotta, Driade, Draenert Studio, Arzberg, Ritzenhoff, e altre). Alcuni di questi oggetti fanno parte delle collezioni permanenti di importanti gallerie e musei come il Kunstegerwerbe Museum di Vienna, l’Umeleckoprümyslové Museum di Praga, l’lsrael Museum di Gerusalemme, l’Het Kruithuis di Den-Bosch, il Musée des Beaux Arts di Montréal, la Civica Galleria d’Arte Moderna a Gallarate, il Fonds National d’Art Contemporain – Ministère de la Culture di Parigi, il Chicago Athenaeum, il Künstmuseum di Düsseldorf, Regione Autonoma Valle d’Aosta, il Corning Museum of Glass di New York, Museo dei Lumi di Casale Monferrato. Riconoscimenti 1981 1° premio “L’interno dopo la forma dell’utile” alla Triennale di Milano 1996 Red Point for high design quality al concorso “Design Innovations 1996” di Westfalia (Germania) per l’azienda Arzberg (decoro “Flying Object) 2003 Good Design Awards, Chigago Athenaeum, Chicago (sedia “Piccolino” prod. Draenert Studio, Germania)

Paolo Deganello

Architetto e Designer

Laureato in Architettura a Firenze nel ’66, ha iniziato la sua attività di progettista nel ’63 con la collaborazione di Massimo Morozzi al restauro di Orsanmichele a Firenze per conto della Sovrintendenza ai Monumenti. e dal’63 al’72 ha progettato ( con l.Arch.L.G.Boccia) tutti gli strumenti urbanistici del Comune di Calenzano (Fi). Appena laureato ha fondato a Firenze con A.Branzi, G.Corretti e M.Morozzi, lo studio di Architettura Radicale”Archizoom Associati”. Tutta l’opera di questo studio è stata pubblicata nel 2007 nel libro Electa : Roberto Gargiani “Archizoom Associati 1966-74”. Tutti i progetti di questo studio sono stati donati su richiesta di Arturo Carlo Quintavalle al CSAC dell’Universitá di Parma e con questi materiali sono state fatte, a cura di R.Gargiani, una mostra antologica al Politecnico di Losanna (Maggio2010) e un’altra per iniziativa dell’assessorato all’urbanistica del comune di Firenze all”Ospedale d

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Laureato in Architettura a Firenze nel ’66, ha iniziato la sua attività di progettista nel ’63 con la collaborazione di Massimo Morozzi al restauro di Orsanmichele a Firenze per conto della Sovrintendenza ai Monumenti. e dal’63 al’72 ha progettato ( con l.Arch.L.G.Boccia) tutti gli strumenti urbanistici del Comune di Calenzano (Fi). Appena laureato ha fondato a Firenze con A.Branzi, G.Corretti e M.Morozzi, lo studio di Architettura Radicale”Archizoom Associati”. Tutta l’opera di questo studio è stata pubblicata nel 2007 nel libro Electa : Roberto Gargiani “Archizoom Associati 1966-74”. Tutti i progetti di questo studio sono stati donati su richiesta di Arturo Carlo Quintavalle al CSAC dell’Universitá di Parma e con questi materiali sono state fatte, a cura di R.Gargiani, una mostra antologica al Politecnico di Losanna (Maggio2010) e un’altra per iniziativa dell’assessorato all’urbanistica del comune di Firenze all”Ospedale degli Innocenti” a Firenze (Settembre 2010). Il libro “Paolo Deganello, As rasoes do meu projecto radical” pubblicato a cura di Maria Milano, dall ’ ESAD e dall comune di Matosinhos (sett.2009) è la ricostruzione autobiografica, riferita ad ogni sua opera fino al 2009.

Progetti di architettura restauro e recupero edilizio: Restauro di Orsammichele (‘65-67), restauro del Teatro di Montecarotto (An)(’72); casa Porto a Catania (’71); restauro e ristrutturazione ed arredo di casa colonica a Varano (An) (’80-84;’98-’99); ristrutturazione e arredo con sistemazione di piccola piazza antistante, in Rossliglasse, nel centro storico di Zurigo (‘83); ristrutturazione e arredo ( con sistema di arredo da lui progettato) di negozio Stefanel in via Calimala nel centro storico di Firenze (’90); restauro e ristrutturazione residenziale di cascina ottocentesca sul Lago d’Iseo (’97-2001) Nel ‘ 98 ha realizzato due negozi di Art Decò nel centro storico di Verona (Domus 805), e nel 2001 la sala ristorante per dirigenti della Società Aventis a Lainate. E’ stata inaugurata nell’ottobre 2008 la prima parte di una grande cantina di 5000 mq interamente interrata per la produzione di vino a Can Rafols dels Caus in Spagna ( Experimenta 62 ) La completa realizzazione del progetto, relativa alle attivitá di resort annessa alla cantina e ancora in corso.

Progetti di disegno industriale: nel settore dell’arredamento per: Cassina, Marcatrè, Driade, Planula, Ycami Collection,Venini,LaMurrina,Cidue,Zanotta,Tribu'(Fr),Artelano(Fr),VitraEdition(Ch), SteelCase(U.S.) nel settore della moda ha realizzato con Archizoom prodotti di “Dressing Design” e per Stefanel un “sistema di arredo per negozi in franchising ” prodotto in serie. Per il progetto Duets, coordinato da Maria Milano, parte dell’iniziativa “Arts on Chairs” a Paredes 2012 (Portugal), ha progettato per Manoel De Oliveira la sedia “Intemporal” in cinque copie realizzate da Viriato, interamente costruita con materiali naturali, dall’aprile 2014 esposta nella Triennale Design Museum Settima edizione di Milano.

Mostre: 14°,15°,16°,17°,18°, Triennale di Milano, “Nouvelles Tendences” al Centre Pompidou di Parigi (’87); “Documenta 8” a Kassel (’87); istallazione nell’ Ace Gallery di NewYork (2000) per la mostra “Exercise in Stile” alla Park Tower Hall-Ozone di Tokyo (2001) e molte altre. Nel settembre del 2012 è stata inaugurata nella Casa della Cultura di Paredes, la mostra “Design Maciço“ con un suo allestimento interamente fatto con trucioli di diversi materiali forniti da aziende del riciclo. Nel settembre 2019 è stata inaugurata la mostra “Abitare Italia: Icons of italian Design” alla prima Porto Design Biennale.

Mostre personali: alle gallerie Binnen e Van Krimpen di Amsterdam(’88), al JDC di Tokyo (’91) e al Clac di Cantù(‘02)

Attività didattica: Docente al Master di Design alla “Domus Academy”di Milano negli anni ’91 e ’92 , ha insegnato product design all’ISIA di Roma e di Firenze, e dal 2004 al 2011 è stato docente di Biodesign, alla SpecialisticainProductDesign,dell’ISIAdiFirenze.Hatenutoseminaridiprogettazione allaArchitectural Association ” di Londra (’71,’72,’74) , alla “Domus Academy ” di Milano (’90,’94 ), alla Hochschule der Bildenden Kunste Saar di Saarbrucken,(A.A:99/00/01) al Royal Art College di Londra (1997) all’IUAV di Venezia nei Workshop del 2010 e 2011. Dal 2008 al 2011 ha insegnato progettazione al corso di laurea in Design della facoltá di Architettura di Alghero. Ha fondato nel settembre del 2003 insieme ad altri, all’Isia di Firenze, lsiatelier, un centro di progettazione e ricerca che per tre anni si è dedicato esclusivamente al progetto di merci etiche ed ecocompatibili. Dal 2006 al 2013 è incaricato come “docente convidado” del corso di architettura degli interni, tenuto da Maria Milano, all ESAD di Matosinhos (PT). Attualmente tiene corsi di Ecodesign all’Isia di Firenze e Sustainable Design alla FIDI di Firenze

Pubblicazioni di articoli, saggi, interviste, libri: In, Rassegna, Casabella, Domus, Modo, Interni, Lotus, Quaderni del Progetto, Op.Cit, FlashArt, Sviluppo&Organizzazione, Architectured’Aujourd’hui(Fr), Cree(FR), Experimenta(Sp) Zehar (Sp), Design news(Jp) Form(D), Impackt, “Casa Amica”,”moder home”(HK), OfArch,Lib21, Pli *Arte e Design(Pt). Nel settembre 2019 è stato pubblicato il libro “Design politico” edito da Altreconomia.

Pubblicazioni sull’intera opera: Tutta l’opera dello studio Archizoom associati è stata pubblicata nel libro Electa : Roberto Gargiani “Archizoom Associati 1966-74”; l’opera di Paolo Deganello è pubblicata su “Paolo Deganello, As rasoes do meu projecto radical” pubblicato a cura di Maria Milano, dall ’ ESAD e dall comune di Matosinhos (sett.2009).

Opere in Archivi e Musei: Oltre che al CSAC sue opere fanno parte della collezzione del Victoria and Albert Museum e del Design Museum di Londra, del Museum of Modern Art di Toyama (Jp), del Denver Museum di Denver (U.S.), del “Vitra Design Museum”in Weil am Rhein (D), del “Mude” di Lisbona, del Museo del design della Triennale Milano.

Pippo Russo

Docente a contratto di sociologia all'Università degli Studi di Firenze

È docente a contratto di sociologia all’Università degli Studi di Firenze. Scrive per Domani, Calciomercato.com, Corriere dello Sport, Men on Wheels e Panenka (Spagna). Ha collaborato con Il manifesto, la Repubblica, Lettera43, Il Riformista, Il Fatto Quotidiano[1], Pubblico, il Corriere della Sera, Il Messaggero, l’Unità, Panorama, Bancada (Portogallo), Satisfiction.. Tiene sulla piattaforma WordPress il blog “Cercando Oblivia”.
Nicola Porro e Pippo Russo, Berlusconi and Other Matters: the Era of Football-Politics in Journal of Modern Italian Studies, Volume 5, n. 3, gennaio 2001
Pippo Russo e Annick Magnier, Sociologia dei sistemi urbani, Il Mulino, 2002, ISBN 88-15-08868-7 Pallonate. Tic, eccessi e strafalcioni del giornalismo sportivo italiano, Meltemi Editore, 2003, ISBN 88- 8353-260-0
Sport e società, Carocci Editore, 2004, ISBN 88-430-2998-3
L’invasione dell’Ultracalcio. Anatomia di uno sport mutante, Ombre Corte, 2005,



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È docente a contratto di sociologia all’Università degli Studi di Firenze. Scrive per Domani, Calciomercato.com, Corriere dello Sport, Men on Wheels e Panenka (Spagna). Ha collaborato con Il manifesto, la Repubblica, Lettera43, Il Riformista, Il Fatto Quotidiano[1], Pubblico, il Corriere della Sera, Il Messaggero, l’Unità, Panorama, Bancada (Portogallo), Satisfiction.. Tiene sulla piattaforma WordPress il blog “Cercando Oblivia”.
Nicola Porro e Pippo Russo, Berlusconi and Other Matters: the Era of Football-Politics in Journal of Modern Italian Studies, Volume 5, n. 3, gennaio 2001
Pippo Russo e Annick Magnier, Sociologia dei sistemi urbani, Il Mulino, 2002, ISBN 88-15-08868-7 Pallonate. Tic, eccessi e strafalcioni del giornalismo sportivo italiano, Meltemi Editore, 2003, ISBN 88- 8353-260-0
Sport e società, Carocci Editore, 2004, ISBN 88-430-2998-3
L’invasione dell’Ultracalcio. Anatomia di uno sport mutante, Ombre Corte, 2005, ISBN 88-87009-64-3
Il mio nome è Nedo Ludi, Baldini Castoldi Dalai editore, 2006, ISBN 88-8490-859-0
Memo, Baldini Castoldi Dalai editore, 2008, ISBN 88-6073-118-6
La memoria di pesci, Cult Editore, 2010, ISBN 978-88-6392-047-5
Siculospirina. 45 compresse di purissimo sicilianismo, 2010, Dario Flaccovio Editore, ISBN 978-88- 7758-924-8
Isabella Croce, Paolo Piani e Pippo Russo, Tempi supplementari. Le problematiche del dopo carriera per
i calciatori professionisti italiani, Franco Angeli, 2011, ISBN 978-88-568-3526-7
Vite in bilico. Venti storie (più una), prefazione di Susanna Camusso, postfazione di Enrico Rossi,
Firenze Leonardo, 2012, ISBN 978-88-6800-001-1
La tribù e il talento. Traiettorie della cittadinanza nell’epoca della globalizzazione, Ed,it, 2012, ISBN 978-88-97826-18-7
L’importo della ferita e altre storie. Frasi veramente scritte dagli autori italiani contemporanei. Faletti, Moccia, Volo, Pupo e altri casi della narrativa di oggi, Clichy, 2013, ISBN 978-88-6799-027-6
Gol di rapina. Il lato oscuro del calcio globale. Oligarchi, agenti monopolisti, fondi d’investimento: come l’economia parallela sta divorando l’ex gioco più bello del mondo, Clichy, 2014, ISBN 978-88-6799-111-2 Il tempo nuovo (?) di Matteo Renzi. I cento giorni della fiduciosa speranza dalla vittoria delle primarie
alla guida del Paese, Imprimatur editore, 2014, ISBN 978-88-6830-110-1
Moana Pozzi La santa peccatrice’, Clichy, 2015, ISBN 978-88-6799-189-1
Socrates l’irregolare del pallone, Clichy, 2016, ISBN 978-88-6799-246-1
M. l’orgia del potere. Controstoria di Jorge Mendes, il padrone del calcio globale, Clichy, 2016, ISBN 978-88-6799-277-5
Il fucile e la macchina da cucire. Per una storia sociale della cooperazione al consumo, Editpress,
2017, ISBN 978-88-97826-63-7
Nedo Ludi, Clichy, 2017, ISBN 978-88-6799-404-5
Filippide al pit stop. Performance e spettacolo nello sport postmoderno, Editpress, 2017, ISBN 978- 8897826-70-5
Christian Ruggiero e Pippo Russo (a cura di), Il calcio in tv. Storia, formati, ibridazioni, Lupetti,
2017, ISBN 9788868741921
Il primo sesso. Della superiorità estetica e morale della Milf, Clichy, 2018 ISBN 978-88-6799-471-7
Soldi e Pallone. Come è cambiato il calciomercato. Meltemi, 2018, ISBN 978-88-8353-824-7
Pietro Mennea. Più veloce del vento, Clichy, 2019, ISBN 978-88-6799-606-3

Annick Magnier

Università Europea Firenze

Born in Paris, 1952
1973: diplôme de l’Institut d’Etudes Politiques de Paris, Section Politique Economique et Sociale, with “Félicitations du Jury”
1973: licence en lettres modernes, Université de Paris X
1977: laurea in Scienze Politiche, Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze
2013: “abilitazione” as Full Professor in “Sociologia dei processi economici, del lavoro e dell’ambiente”

Main Teaching Acticity

1984-1998: Ricercatore Confermato in the Faculty of Political Science “Cesare Alfieri” in Sociology , and successively in Urban Sociology
1992- 1998: Incaricato of Urban Sociology, Faculty of Political Science “Cesare Alfieri”
1994- 1998: Incaricato of Urban and Rural Sociology, Faculty of Architecture, Florence

1997-2005: Holder of the “Permanent Course Jean Monnet” “Local Politics and European Integration” in the same Faculty
2000- : Professore Associato in Urban Sociology, Faculty of Politica







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Born in Paris, 1952
1973: diplôme de l’Institut d’Etudes Politiques de Paris, Section Politique Economique et Sociale, with “Félicitations du Jury”
1973: licence en lettres modernes, Université de Paris X
1977: laurea in Scienze Politiche, Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze
2013: “abilitazione” as Full Professor in “Sociologia dei processi economici, del lavoro e dell’ambiente”

Main Teaching Acticity

1984-1998: Ricercatore Confermato in the Faculty of Political Science “Cesare Alfieri” in Sociology , and successively in Urban Sociology
1992- 1998: Incaricato of Urban Sociology, Faculty of Political Science “Cesare Alfieri”
1994- 1998: Incaricato of Urban and Rural Sociology, Faculty of Architecture, Florence

1997-2005: Holder of the “Permanent Course Jean Monnet” “Local Politics and European Integration” in the same Faculty
2000- : Professore Associato in Urban Sociology, Faculty of Political Science “Cesare Alfieri”, Florence (“confermato” in 2003)

2004 – 2015 Steering Committee, Ph D Dottorato interuniversitario in Metodologia delle Scienze Sociali, promoted by the University of Florence and currently of the doctoral school in Scienze storico sociali into which it converged
2010- Jean Monnet Chairholder «La ville dans l’intégration européenne»

2014- Coordinator, Curriculum Studi Sociali, Bachelor Course in Scienze politiche, Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Firenze
2015-2019 Chair, Master course in « Projecting and Managing Social Policies », Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, University of Florence

2017-2018 Coordinator, master (I level) in “Management dei servizi di accoglienza per migrant, profughi e richiedenti protezione”
Presently, in the Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” in Florence, teaches “Cities in the global arena” and “Territorial Analysis for Social Projecting”.

Maurizio Morandi

Professore ordinario di Urbanistica

Maurizio Morandi (1940) professore ordinario di Urbanistica in pensione vive e lavora a Roma e Firenze. Figlio di Riccardo Morandi, laureato in ingegneria edile a Roma La Sapienza e Libero docente in architettura e composizione architettonica, ha insegnato nella Facoltà di ingegneria di Trieste, nella Facoltà di architettura di Pescara, nella Post Graduation in Urbanistica presso l’Ecole Polytecnique di Algeri e nella Facoltà di architettura di Firenze, dove ha insegnato Analisi dei sistemi urbani e Urbanistica dal 1994 al 2013. Oltre alle numerose ricerche su diversi territori e città si è, negli ultimi anni, concentrato sul progetto urbano. Tra i libri pubblicati si ricordano: L’architetto. Origini e trasformazioni di un ruolo. CLUET 1978; Una trasformazione inconsapevole. Progetti per l’Abruzzo adriatico 1922-1942. Gangemi1992; La città vissuta. ALinea1996; Città e territorio: elementi di analisi. Alinea 1998; Progettare una strada, Progettare la città. La

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Maurizio Morandi (1940) professore ordinario di Urbanistica in pensione vive e lavora a Roma e Firenze. Figlio di Riccardo Morandi, laureato in ingegneria edile a Roma La Sapienza e Libero docente in architettura e composizione architettonica, ha insegnato nella Facoltà di ingegneria di Trieste, nella Facoltà di architettura di Pescara, nella Post Graduation in Urbanistica presso l’Ecole Polytecnique di Algeri e nella Facoltà di architettura di Firenze, dove ha insegnato Analisi dei sistemi urbani e Urbanistica dal 1994 al 2013. Oltre alle numerose ricerche su diversi territori e città si è, negli ultimi anni, concentrato sul progetto urbano. Tra i libri pubblicati si ricordano: L’architetto. Origini e trasformazioni di un ruolo. CLUET 1978; Una trasformazione inconsapevole. Progetti per l’Abruzzo adriatico 1922-1942. Gangemi1992; La città vissuta. ALinea1996; Città e territorio: elementi di analisi. Alinea 1998; Progettare una strada, Progettare la città. La via Emilia a Modena. ALinea2003; Fare centro. Meltemi 2004; Materiali per il progetto urbano EdA n. 5 2008

Negli ultimi anni ha organizzato convegni, pubblicato saggi e curato due volumi sulla diffusione insediativa, individuata come ambito urbanistico sul quale impostare progetti di riqualificazione ambientale: La città fuori dalla città. INU Edizioni 2012, Paesaggi in mutamento. Franco Angeli 2013

Lezioni di Design 2021 | “La città nuova e i suoi dilemmi” Marzo - Settembre 2021

A cura di Selfhabitat Cultura | Isia Firenze | Fondazione Cesifin “Alberto Predieri”
Lezioni e incontri attorno alle tematiche della trasformazione urbana  e della qualità dell’abitare   

Lezioni e dialoghi attorno a come sta cambiando e cambierà il nostro modo di vivere la città: …dentro, fuori e attraverso le mura di casa.

Ormai lo sappiamo bene. Da questo tunnel non usciremo come ne siamo entrati. Anzi, quando tenteremo di riattivare i precedenti “interruttori”, pochi potranno ancora funzionare nel modo con cui siamo cresciuti o invecchiati. Le relazioni tra noi e la città, tra i luoghi di lavoro e gli spazi del nostro stare insieme nelle piazze, nelle strade, così come del nostro convivere nelle nostre case, dentro e attorno alle nostre mura domestiche, ne risulterà cambiata. Per molti aspetti nel profondo. C’entra il nostro nuovo dipendere in toto o quasi dalla rete ma c’entra anche il bisogno di nuove forme di comunità e di vicinanza che essa, da sola, può agevolare ma non può sostituire. Un bisogno che è invece parte essenziale del nostro star bene o del nostro star male da soli, nel nostro intimo; e con gli altri, nei destini

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Lezioni e dialoghi attorno a come sta cambiando e cambierà il nostro modo di vivere la città: …dentro, fuori e attraverso le mura di casa.

Ormai lo sappiamo bene. Da questo tunnel non usciremo come ne siamo entrati. Anzi, quando tenteremo di riattivare i precedenti “interruttori”, pochi potranno ancora funzionare nel modo con cui siamo cresciuti o invecchiati. Le relazioni tra noi e la città, tra i luoghi di lavoro e gli spazi del nostro stare insieme nelle piazze, nelle strade, così come del nostro convivere nelle nostre case, dentro e attorno alle nostre mura domestiche, ne risulterà cambiata. Per molti aspetti nel profondo. C’entra il nostro nuovo dipendere in toto o quasi dalla rete ma c’entra anche il bisogno di nuove forme di comunità e di vicinanza che essa, da sola, può agevolare ma non può sostituire. Un bisogno che è invece parte essenziale del nostro star bene o del nostro star male da soli, nel nostro intimo; e con gli altri, nei destini che ci accomunano. Come persone e come cittadini dipendiamo dal “funzionamento” delle nostre città, così come dai modi in cui riusciamo ad abitarle e dalla cura che sappiamo riservare alle nostre case e ai nostri spazi privati e lavorativi … specchio della qualità dell’abitare che ci attendiamo da una città “degna”, per dirla con Giorgio Bassani, prima ancora che intelligente.
Di recente Ursula von der Leyen (Rivoluzione Bauhaus per l’Europa, in “la Stampa”, 15 ottobre 2020) ha rimarcato il bisogno di una nuova “cultura” dell’abitare, auspicando addirittura un nuovo Bauhaus. Ossia «…un movimento creativo e interdisciplinare che sviluppi norme estetiche e funzionali, in sintonia con le tecnologie di punta, l’ambiente e il clima», così come riuscì a fare il movimento Bauhaus che si diffuse in tutto il mondo partendo da Weimar perché gettò un nuovo ponte tra il mondo dell’arte e della cultura e le s de sociali dell’epoca: «Il primo Bauhaus ha dimostrato che l’industria e l’eccellenza nel design possono migliorare la vita quotidiana di milioni di persone. Il nuovo Bauhaus europeo deve innescare una dinamica analoga».
Ebbene, si muoveranno in tale direzione le “Lezioni di Design 2021” che Self Habitat Cultura, Isia, Fondazioni Cesi n “Alberto Predieri” hanno promosso e a cui una serie di associazioni professionali e culturali hanno aderito, rinnovando un appuntamento ormai classico dell’offerta culturale orentina, e che vogliono proporre alla città, agli studiosi, agli operatori e imprenditori che si interrogano sul futuro della città come “casa comune”.

Lezioni e dialoghi che assumono il design e le sue molteplici declinazioni culturali, tecniche, imprenditoriali, come la leva per una innovativa stagione di politiche pubbliche, di iniziative professionali e di processi di partecipazione civica a progetti urbani adeguati alla “grande trasformazione” che, ci piaccia o meno, è alle porte di casa.

Online su ISIADESIGN.FI.IT
Per ottenere il link ad ogni singola lezione sarà necessario registrarsi presso   www.isiadesign.fi.it

IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRI:

8 marzo 2021 h. 17,30 |  ONLINE: ISIADESIGN.FI.IT
Download Design: Manutenzione straordinaria della cultura materiale,
Denis Santachiara Architetto e Designer
Introduce: Francesco Fumelli – Direttore Isia
Coordina: Giuseppe Furlanis –  Presidente  CNAM (Consiglio Nazionale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale Ministero dell’Istruzione , Università e Ricerca)

12 Aprile 2021 h. 17,30
La città e il suo governo: tra piano, progetto e contingenza
Introduce e coordina: Massimo Morisi Università di Firenze
Massimo Morisi – Università degli studi di Firenze
Gabriele Pasqui – Politecnico di Milano

10 Maggio 2021 h. 17,30
La qualità dell’Abitare
Introduce e coordina: David Palterer – Politecnico Milano
Biagio Cisotti – Isia
Paolo Deganello – Architetto e Designer
David Palterer – Architetto e Designer
Davide Monopoli – Vitra 

7 Giugno 2021 17,30
La cittadinanza digitale
Introduce e coordina: Francesco Fumelli – Direttore Isia
Pippo Russo – Sociologo Unifi

Settembre 2021 h. 17,30
Il funzionamento della città tra architettura e design
Introduce e Coordina: Giuseppe Furlanis – CNAM
Annick Magnier – Università Europea Firenze
Maurizio Morandi – Ingegnere

 

25 novembre 2021 h. 17,30
Urbania. Il senso e le sfide dell’abitare tra mura domestiche e mura urbane
Incontro online con Stefano Boeri, architetto, urbanista e teorico dell’architettura

Interventi: Silvia Botti, Presidente della Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole, Giuseppe Furlanis, presidente del Tavolo tecnico nazionale per il Design del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Camilla Perrone, architetto e Direttore scientifico Laboratory of Critical Planning&Design, Massimo Morisi, già ordinario di Scienza politica e presidente del Corso di Laurea in Scienze Politiche e sociali dell’Università di Firenze.

 

Lezioni di Design 2021 | “La città nuova e i suoi dilemmi” Marzo - Settembre 2021

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La sfida del digitale per i musei: storytelling, pubblici e accessibilità | incontro online

Conferenza in diretta sulla pagina facebook del Museo Civico e del MAD Murate Art District, 17 febbraio 2021 ore 17.00

Il Museo Civico di Castelbuono in collaborazione con MAD Murate Art District presenta l’incontro “La sfida del digitale per i musei: storytelling, pubblici e accessibilità”, trasmesso in diretta sulla pagina facebook delle due istituzioni culturali, mercoledi 17 febbraio 2021 ore 17.00.

Un incontro con la partecipazione di:
Elisa Bonacini, esperta di comunicazione culturale con le nuove tecnologie,
Valentina Gensini
, direttore artistico MAD Murate Art District,
Maria Rosa Sossai, ricercatrice nel campo delle pratiche artistiche partecipative e delle politiche dell’educazione,
Laura Barreca, Direttrice del Museo Civico di Castelbuono.

La conversazione affronta da diverse prospettive scientifiche un tema con il quale i musei sono chiamati a confrontarsi in un momento storico come quello attuale. Appare ormai condivisa l’idea di un generale ripensamento della funzione dei musei e degli strumenti di divulgazione e promozione culturale, sia in rapporto alle diverse tipologie





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Il Museo Civico di Castelbuono in collaborazione con MAD Murate Art District presenta l’incontro “La sfida del digitale per i musei: storytelling, pubblici e accessibilità”, trasmesso in diretta sulla pagina facebook delle due istituzioni culturali, mercoledi 17 febbraio 2021 ore 17.00.

Un incontro con la partecipazione di:
Elisa Bonacini, esperta di comunicazione culturale con le nuove tecnologie,
Valentina Gensini
, direttore artistico MAD Murate Art District,
Maria Rosa Sossai, ricercatrice nel campo delle pratiche artistiche partecipative e delle politiche dell’educazione,
Laura Barreca, Direttrice del Museo Civico di Castelbuono.

La conversazione affronta da diverse prospettive scientifiche un tema con il quale i musei sono chiamati a confrontarsi in un momento storico come quello attuale. Appare ormai condivisa l’idea di un generale ripensamento della funzione dei musei e degli strumenti di divulgazione e promozione culturale, sia in rapporto alle diverse tipologie di pubblico, sia in relazione alla valorizzazione del patrimonio culturale. I Musei possono quindi farsi promotori di un nuovo formato di fruizione che permetta una maggiore inclusione e una migliore accessibilità al patrimonio culturale, anche in relazione all’orientamento fornito dalla Convenzione di Faro (2005).

Le istituzioni culturali, a cui è affidata per statuto la tutela, la valorizzazione, la produzione, la musealizzazione, e la divulgazione di beni materiali e immateriali, oggi affrontano la sfida della trasmissione del patrimonio culturale attraverso l’invenzione di nuovi linguaggi di comunicazione. Una riflessione che si estende anche al tema delle professionalità museali, e dei nuovi ambiti di sperimentazione come lo storytelling, i virtual tour, la partecipazione di più categorie sociali di pubblico, con l’adozione di un linguaggio meno tecnico e più comprensibile. Per determinare un impatto concreto sui visitatori il settore dell’innovazione tecnologica ha offerto negli ultimi decenni strumenti e possibilità di valorizzazione delle opere e del concetto di esperienza al museo.

Durante la conversazione saranno discussi e presentati con le autrici le recenti pubblicazioni di Elisa Bonacini I Musei e le forme dello Storytelling digitale, Aracne, 2020, e Valentina Gensini, Musei, Pubblici, Tecnologie, Pisa University Press, 2020.

La sfida del digitale per i musei: storytelling, pubblici e accessibilità | incontro online

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LA CITTÀ/LE CITTÀ

Quinto appuntamento del ciclo con Franco Tagliabue Volonté, fondatore insieme a Ida Origgi di ifdesign, sul tema “LO SPAZIO SOCIALE”.

Quinto appuntamento del ciclo con Franco Tagliabue Volonté, fondatore insieme a Ida Origgi di ifdesign, sul tema “LO SPAZIO SOCIALE”.

Introduce
Egidio Raimondi, OAF-Ordine degli Architetti PPC di Firenze

Presenta
Paolo Posarelli, CISDU-Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano

Questo incontro costituisce l’avvio della seconda sessione del Ciclo che indaga sui temi delle possibili risposte e strategie da mettere in campo attraverso il progetto: lo spazio sociale come presidio attivo e filo conduttore degli interventi su cui applicare un’energia progettuale; il ruolo attivo della comunità che riaccende il fuoco della ‘domanda di città’ e partecipa alla sua riconfigurazione.

Con Franco Tagliabue Volontè parleremo di come l’emergenza sanitaria che ha travolto il mondo può rappresentare un’occasione imperdibile per ripensare lo spazio pubblico come espressione profonda della/e comunità che lo animano.
Un’occasione/rivoluzione per chi a vario titolo



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Quinto appuntamento del ciclo con Franco Tagliabue Volonté, fondatore insieme a Ida Origgi di ifdesign, sul tema “LO SPAZIO SOCIALE”.

Introduce
Egidio Raimondi, OAF-Ordine degli Architetti PPC di Firenze

Presenta
Paolo Posarelli, CISDU-Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano

Questo incontro costituisce l’avvio della seconda sessione del Ciclo che indaga sui temi delle possibili risposte e strategie da mettere in campo attraverso il progetto: lo spazio sociale come presidio attivo e filo conduttore degli interventi su cui applicare un’energia progettuale; il ruolo attivo della comunità che riaccende il fuoco della ‘domanda di città’ e partecipa alla sua riconfigurazione.

Con Franco Tagliabue Volontè parleremo di come l’emergenza sanitaria che ha travolto il mondo può rappresentare un’occasione imperdibile per ripensare lo spazio pubblico come espressione profonda della/e comunità che lo animano.
Un’occasione/rivoluzione per chi a vario titolo interviene nel progetto e per chi ogni giorno ha il diritto/dovere di arricchire la sua esperienza in uno spazio sociale condiviso.

“Ha ancora senso parlare degli attributi fisici dello spazio pubblico nell’epoca dell’immateriale e della smart city, nel quadro degli sviluppi delle città del mondo, tra migrazioni totali e crisi ecologiche?

Come possono le tematiche ambientali condizionare gli spazi pubblici?

È sufficiente confidare nell’innesto salvifico della cosiddetta ‘quota verde’ all’interno delle nostre città o è necessario indagare con maggiore coscienza il significato dei termini ambiente, paesaggio, ecologia?

Come riflettere intorno agli antichi e nuovi rapporti tra gli spazi aperti e le comunità che li abitano?

Come è possibile riscattarsi dagli stereotipi di spazi pubblici che per anni hanno annichilito e annientato le istanze sociali e che non potranno più a lungo rappresentare il modello di spazio pubblico che ogni epoca reclama?”

Questo incontro costituisce l’avvio della seconda sessione del Ciclo LA CITTÀ/LE CITTÀ che indaga sui temi delle possibili risposte e strategie da mettere in campo attraverso il progetto:

  • lo spazio sociale come presidio attivo e filo conduttore degli interventi su cui applicare un’energia progettuale;
  • Il ruolo attivo della comunità che riaccende il fuoco della ‘domanda di città’ e partecipa alla sua riconfigurazione.

 

 

 

LA CITTÀ/LE CITTÀ

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LA CITTÀ/LE CITTÀ

LA CITTÀ/LE CITTÀ | Riprende il ciclo di conferenze on line iniziato nel 2020.
Quinto appuntamento del ciclo con Franco Tagliabue Volontè (IFdesign) sul tema “Lo Spazio Sociale”.

LA CITTÀ/LE CITTÀ

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Andrea Mi

Giornalista, musicista, architetto

ANDREA MI è stato docente universitario di Nuovi Media, giornalista, esperto di musica elettronica e di cinema sperimentale. Ha dedicato la sua vita alla pratica della Remix Culture, creando format interdisciplinari per festival, club, talk, radio e agenzie di comunicazione. Salentino di nascita, è vissuto a Firenze dall’inizio degli anni ’90 con l’avvio dei suoi studi in Architettura ed è nella sua città d’adozione che ha sviluppato il suo progetto di vita, contribuendo in modo fondamentale alla rinascita culturale della città. Da docente ha insegnato in prestigiosi Istituti come la Libera Accademia delle Belle Arti (LABA), l’Istituto Europeo di Design (IED), Fondazione Fotografia Modena, Fondazione Toscana Spettacolo, materie quali: Storia dell’Architettura Contemporanea, Teoria e metodo dei Mass Media Linguaggi Multimediali, Storia della Comunicazione Pubblicitaria, Management per la Cultura e lo Spettacolo. Ha contribuito alla progettazione di eventi culturale con

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ANDREA MI è stato docente universitario di Nuovi Media, giornalista, esperto di musica elettronica e di cinema sperimentale. Ha dedicato la sua vita alla pratica della Remix Culture, creando format interdisciplinari per festival, club, talk, radio e agenzie di comunicazione. Salentino di nascita, è vissuto a Firenze dall’inizio degli anni ’90 con l’avvio dei suoi studi in Architettura ed è nella sua città d’adozione che ha sviluppato il suo progetto di vita, contribuendo in modo fondamentale alla rinascita culturale della città. Da docente ha insegnato in prestigiosi Istituti come la Libera Accademia delle Belle Arti (LABA), l’Istituto Europeo di Design (IED), Fondazione Fotografia Modena, Fondazione Toscana Spettacolo, materie quali: Storia dell’Architettura Contemporanea, Teoria e metodo dei Mass Media Linguaggi Multimediali, Storia della Comunicazione Pubblicitaria, Management per la Cultura e lo Spettacolo. Ha contribuito alla progettazione di eventi culturale con diverse istituzioni internazionali, quali l’Istituto di Cultura italiana a Tirana e l’Ambasciata Olandese a Roma. Ha collaborato nell’ideazione e diretto festival dalla caratura internazionale che hanno riguardato la musica, le immagini, i media, come: Videominuto al Centro Pecci di Prato dal 1997-2007, Citymix all’interno di Fabbrica Europa, Streamfest: festival di cultura eco-digitale, Fosfeni: Musica: Elettronica e Arti Digitali. Da giornalista ha collaborato per quasi trent’anni con Controradio e ha scritto su diverse testate nazionali, tra cui Il Manifesto, Amarcord, Blow up.

 

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7° Firenze FilmCorti Festival | Premio Cinematografico Spazio Giovani 2020

Dieci giovani registi in gara per la seconda edizione del Premio Cinematografico "Spazio Giovani": chi saranno i primi tre classificati? Lo scopriamo in diretta dalla Sala del Cenacolo dell'Accademia, dopo aver assistito alla proiezione di tutti i corti in gara. L'evento si svolge nell'ambito del 7° Firenze FilmCorti Festival.

7° Firenze FilmCorti Festival | Premio Cinematografico Spazio Giovani 2020
7° Firenze FilmCorti Festival | Premio Cinematografico Spazio Giovani 2020

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La 7a edizione del Firenze Film Corti Festival

La 7a edizione del Firenze Film Corti Festival si sposta sul web: la  trasmissione sul sito del Festival di tutti e 35 i cortometraggi in concorso sarà on streaming gratuito sul sito firenzefilmcortifestival.com/festival-online

Alcuni ospiti, tra cui Alessandro Haber, Jesus Garcés Lambert, Elisabetta Pandimiglio, Wilma Labate, Gianluca Arcopinto, lasceranno un loro contributo, con videomessaggi di saluto e riflessione.
Sono inoltre previsti talk a distanza, come per il regista Giacomo Campiotti.

La 7a edizione del Firenze Film Corti Festival si sposta sul web: la  trasmissione sul sito del Festival di tutti e 35 i cortometraggi in concorso sarà on streaming gratuito sul sito firenzefilmcortifestival.com/festival-online

Alcuni ospiti, tra cui Alessandro Haber, Jesus Garcés Lambert, Elisabetta Pandimiglio, Wilma Labate, Gianluca Arcopinto, lasceranno un loro contributo, con videomessaggi di saluto e riflessione.
Sono inoltre previsti talk a distanza, come per il regista Giacomo Campiotti.

I locali MAD sono sottoposti a sanificazione e le postazioni prevedono distanziamento secondo le normative anti-Covid19.
L’accesso è consentito solo con mascherina.

 

La rassegna dedicata all’universo del cortometraggio in programma dal 27 al 30 ottobre a MAD – Murate Art District e alla Limonaia di Villa Strozzi.

Sarà un’edizione molto attenta al racconto dello stato dell’arte dell’industria del cinema duramente colpita dal Covid-19, con un occhio di riguardo verso q



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La 7a edizione del Firenze Film Corti Festival si sposta sul web: la  trasmissione sul sito del Festival di tutti e 35 i cortometraggi in concorso sarà on streaming gratuito sul sito firenzefilmcortifestival.com/festival-online

Alcuni ospiti, tra cui Alessandro Haber, Jesus Garcés Lambert, Elisabetta Pandimiglio, Wilma Labate, Gianluca Arcopinto, lasceranno un loro contributo, con videomessaggi di saluto e riflessione.
Sono inoltre previsti talk a distanza, come per il regista Giacomo Campiotti.

I locali MAD sono sottoposti a sanificazione e le postazioni prevedono distanziamento secondo le normative anti-Covid19.
L’accesso è consentito solo con mascherina.

 

La rassegna dedicata all’universo del cortometraggio in programma dal 27 al 30 ottobre a MAD – Murate Art District e alla Limonaia di Villa Strozzi.

Sarà un’edizione molto attenta al racconto dello stato dell’arte dell’industria del cinema duramente colpita dal Covid-19, con un occhio di riguardo verso quelle produzioni che si distinguono per il loro taglio autoriale, innovativo e contemporaneo”.
La Direttrice artistica e regista Teresa Paoli

In questa 7a edizione 35 cortometraggi in programma provenienti da 17 paesi diversi.
Incontri, proiezioni, eventi speciali nel pieno rispetto delle norme anti-contagio.

Tra i registi invitati anche Giacomo Campiotti, il regista sarà protagonista di un incontro intitolato “Il valore delle storie”(venerdì 30 ottobre ore 17:30, Limonaia di Villa Strozzi). Un’occasione per parlare di cinema, televisione, racconto audiovisivo, partendo dal suo percorso artistico, e dalla sua ricerca di storie di senso da portare sullo schermo. Già aiuto regista di Mario Monicelli, ha lavorato con Ermanno Olmi e ha firmato il film candidato ai Golden Globes come miglior film straniero “Come due coccodrilli”. Ha diretto serie italiane e internazionali per la televisione come “Zivago” con Keira Knightley e Sam Neil, “Giuseppe Moscati”, “Non è mai troppo tardi”, “Liberi di scegliere”, “Ognuno è perfetto”. È il regista della serie cult “Braccialetti Rossi”. In questo momento sta lavorando ad una nuova produzione sulla storia di Chiara Lubich.

A Campiotti si aggiunge la regista Wilma Labate, al Firenze Film Corti Festival con  “Arrivederci Saigon” (28 ottobre, ore 21 – Limonaia di Villa Strozzi) il film che racconta l’incredibile storia delle Stars, la giovanissima band italiana che dalla provincia toscana viene spedita inaspettatamente in Vietnam, a suonare nelle basi militari americane.

Nella stessa giornata – alla presenza del regista Giovanni Guidelli – la proiezione del cortometraggio realizzato col sostegno Bando Personalità illustri della Regione Toscana “Farinata: La Tredicesima Notte” e la proiezione di “Scuola Calcio”, film del collettivo Mina. Gianluca Arcopinto, produttore e organizzatore di più di cento film, e figura di riferimento del cinema indipendente italiano e la regista Elisabetta Pandimiglio, ne hanno curato la direzione artistica e saranno presenti al festival.

Da segnalare anche l’evento “Fare Cinema d’arte, con la proiezione del film “Io, Leonardo” e l’incontro con il regista Jesus Garces Lambert, che nel 2018 ha diretto il film “Caravaggio – L’anima e il sangue”, documentario più visto in sala nella storia del cinema italiano.

Per il secondo anno consecutivo il Firenze Film Corti Festival focalizza la sua attenzione sulle opere dei giovani. Attraverso la sezione del Festival denominata “Concorso Spazio giovani“, riservata agli studenti delle Accademie, delle Università, delle Scuole di cinema e degli Istituti superiori, sono pervenute opere di estremo interesse. Le opere finaliste potranno essere apprezzate via streaming giovedì 29 ottobre. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Firenze

Per maggiori informazioni: firenzefilmcortifestival.com

 

I premi assegnati dalla giuria finale presieduta da Emanuela Mascherini e composta da Federico Berti (giornalista, scrittore di cinema), Simona De Simone/Nuanda Sheridan (regista), Stefano Mutolo (co-fondatore CNA Cinema e distributore) e Marta Savina (regista e sceneggiatrice):

Miglior Film di Finzione

IT’S ME di Andrea Casaseca
Per la capacità di raccontare in maniera matura il tema del bullismo, con un sapiente utilizzo di un valido cast di attori, mettendo in scena la linea sottile che separa l’innocenza dalla crudeltà.

Miglior regia. 

ATLAS di Maciej Kawalski
Per la regia ambiziosa e ben consapevole che dirige attori e sceglie inquadrature in maniera chirurgica a creare un’opera di matura consapevolezza del cinema breve.

Miglior opera prima

LOSING SIGHT di Jorgo Kokkinidis
Per la chiara e netta grammatica visiva fondata su un’attenta composizione delle inquadrature, l’uso dei colori e della luce, in un linguaggio documentaristico.

Miglior sceneggiatura

EXAM di Sonia K. Hadad
Per la capacità di rendere interessante e avvincente una narrativa apparentemente semplice, senza mai banalizzare le sfumature emotive della protagonista.

Miglior attore

Riccardo De Filippis
nel corto IL PRIMO GIORNO DI MATILDE di Rosario Capozzolo

Per il talento e la capacità di esprimere tutte le inquietudini nascoste nell’animo del personaggio protagonista, nel suo giorno più difficile.

Miglior attrice

Lucrezia Guidone
nel corto SOFFIO di Nicola Ragone
Per la grande abilità di dare voce ad un personaggio senza l’uso della parola. Gli ultimi cento passi di una donna che va incontro all’ultimo soffio di vita

Miglior documentario

IL RITRATTO DI MIA MADRE di Tavo Ruiz
Per il coraggio di andare fino in fondo su un tema doloroso, quasi respingente, ma essenziale da portare all’attenzione del pubblico. Per la qualità artistica e tecnica e per la rara capacità di descrivere  l’intero arco narrativo dei personaggi, mostrando non solo il dramma sanitario ed esistenziale al centro del racconto, ma anche la soluzione allo stesso.

Miglior film di animazione

LA GIOSTRA DI NINA di Valerio Berruti
Per la delicatezza, l’originalità dello sguardo e la maestria nell’uso dell’animazione, con un magico equilibrio costruito evitando eccessi di minimalismo, facili trucchi retorici e soluzioni narrative espositive.

Miglior Film Sperimentale

PANDEMIA di Yiannis Biliris
Per aver affrontato un tema di grande attualità da una particolare prospettiva. Per aver trasformato la quotidianità in un’opera dal forte impatto visivo, suggellandola con una colonna sonora perfettamente in grado di esaltarne il significato.

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Le sceneggiature premiate

Primo premio a FORGIVE ISMAIL di Mirza Ekinovic
Ambientato in un campo di rifugiati, per l’urgenza del tema trattato e l’eleganza nello sviluppo del racconto e dei suoi personaggi che non scadono mai nel banale o nello stereotipato.

Secondo premio a PORTRAIT OF A MEXICANA POET IN IOWA CITY di James Fitzmaurice
Per la capacità di restituire con sagacia, complessità e senso dell’intrattenimento la tempesta perfetta dell’incontro di menti eccellenti come Kurt Vonnegut e Raymond Carver in un momento di svolta della letteratura occidentale e del modo di raccontare enormi cambiamenti storici e sociali.

Terzo premio a LO SFRATTO di Tiziana Cristiano
Per la pulizia e la delicatezza con cui viene trattato il tema degli ultimi in maniera comica e surreale.

Menzione a NO FLY BIRD di Ivan Drago
Per l’originalità dell’idea e la delicatezza nel presentare una narrativa che si presta perfettamente ad un’animazione, con un occhio di riguardo per i più piccoli.

Menzione a EMMA SULLA RIVA DEL FIUME di Gianluca Papadia
Per aver saputo mettere al centro del racconto, l’affascinante mondo della pittura, con una abile alternanza spazio temporale. Un piccolo grande “mosaico” che coinvolge fino all’ultima sequenza.

Menzione a PAPPAGALLO BLUES di Milena Cappabianca
Per la delicatezza con cui racconta le nuances delle relazioni e dei sentimenti, utilizzando la musica come un contrappunto intessuto nella struttura stessa della storia.

Premio speciale ELENA BERTOLDI va  a SOTTO IL CIELO DI SPAGNA di Lidia Popolano
Per la maniacale ricostruzione storica di una pagina poco affrontata della nostra storia come la partecipazione italiana alla Guerra Civile Spagnola, inscritta nei canoni classici e solidi del racconto storico popolare tipico del cinema e della fiction italiana.

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Le Menzioni speciali dell’Associazione Rive Gauche – Festival

Menzione Sceneggiatura:

THE SHELL di Hakal Unal. 
The shell è un viaggio a ritroso da parte di una pittrice di mezza età non sposata ed essenzialmente dedita alla madre. Viene per tutti il momento di fare i conti con se stesso, col proprio passato e con i conflitti interiori sopiti, ma non repressi. Il modo col quale viene descritta la storia di Shell è impeccabile ed un ritratto nel quale tutti possono ritrovarsi.

Menzioni  Film:

IL VESTITO di Massimo Ravallese
Apparentemente si potrebbe dire “storie di ordinaria immigrazione”. Ma in realtà Rive Gauche – Festival ha ravvisato, nel lavoro di Massimo Ravallese, una profondità di accenti e di toni e una dialettica serrata tra personaggi, chelo rendono sicuramente meritevole di una menzione speciale.

TO HER di Jacopo Ardolino 
una menzione speciale per il modo del tutto particolare e convincente col quale il film tratta il mito di Orfeo ed Euridice.
Infatti l’Autore, con coraggio e originalità sperimentale, conferisce al film una svolta determinata dall’incontro do Orfeo con il pittore e traccia un esito del film brillantemente conseguenziale.

IL QUADRO ALLE TUE SPALLE di Frida Bruno
L’Associazione ha trovato veramente interessante l’impianto psicologico che è alla base di questo film. L’autore, Frida Bruno, è riuscita a dare alla storia una scrittura cinematografica ad un tempo lineare e complessa: una storia, che si innesta nel tragico background del protagonista, che lascia interessanti interrogativi nella testa dello spettatore, assolvendo così ad uni dei compiti che, in genere, il cinema dovrebbe sempre tenere presente.

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Il programma

Martedì 27 Ottobre
15:30 INTRODUZIONE AL FESTIVAL

16:00 PROIEZIONE FILM IN CONCORSO
Anna, Dekel Berenson, Ucraina, 15 min.
A picture in the 21st century, Stefan Pecher, Austria, 4:21 min. Deaf love, Michele Bertini Malgarini, Italia, 15 min.
The Role, Farnoosh Samadi, Iran, 11:51 min.
Retratos de Mi madre, Tavo Ruiz, Messico, 11 min.
Newyork Rhapsody, Salvatore D’alia, USA, 14 min.
Tono Menor, Ivan Sainz Pardon, Spagna, 11 min.

18:00 PROIEZIONE FILM IN CONCORSO
Umbrella dance for Hong Kong, Wong King Fai, Hong Kong, 15 min. Making men, Antoine Paier, Belgio, 19:41 min.
Exam, Sonia k Hadad, Iran, 15 min.
Soffio, Nicola Rangone, Italia, 9:41 min.
Pandemia, Yannis Biliris, 4 min.
In the night, Tibault Buccellato, USA, 6 min

Mercoledì 28 Ottobre
15:00 PROIEZIONE FILM IN CONCORSO

15:00 PROIEZIONE FILM IN CONCORSO
Proiezione dei film finalisti del Concorso Spazio Giovani 2020.
Them, Robin Lochman, Germania, 15 min.
Materia Celeste, Andrea, Gatopoulos, Italia, 15 min. Coming Back Sunny, Noriko Yuasa, Giappone, 15 min. Danke Aus, Luca Amhofer, Austria, 06:48 min.
Depot Asmara, Beatrice Möller, Eritrea, 25 min.
Fifteen, Sébastien Blanc, UK, 15 min.

17:00 PROIEZIONE FILM IN CONCORSO
Il vestito, Massimo Ravallese, Italia, 15 min.
Extrasezon, Ioachim Stroe, Romania, 20 min.
Losing Sight, Jorgo Kokkinidis, Belgio, 36:08 min.

Giovedi 29 Ottobre
15:00 PROIEZIONE STREAMING OPERE FINALISTE DEL PREMIO CINEMATOGRAFICO SPAZIO GIOVANI 2020

18:00 PROIEZIONE FILM IN CONCORSO
Luce, Ciro Apicella, USA, 11 min.
I Resign, Jay Mohanm, USA, 7 min.
It’s me, Andrea Casaseca, Spagna, 11:34 min. Il terzo atto, Petrasso, Italia, 11:25 min.
La Giostra di Nina, Valerio Berruti, Italia, 11 min. Xy, Anna Karín Lárusdóttir, Islanda, 15:57 min. Delitto Naturale, Valentina Bertuzzi, Italia, 15 min.

Venerdì 30 Ottobre
09:30 CONCORSO SCENEGGIATURE / SCREENPLAY CONTEST

14:30 PROIEZIONE FILM IN CONCORSO
Il quadro alle tue spalle, Frida Bruno, Italia, 18 min.
Song Sparrow, Farzaneh Omidvarnia, Iran-DK, 12 min. Apocalypse, Andrea Cecconati, Italia, 19:12 min.
To Her, Jacopo Ardolino, Italia, 13 min.
Atlas, Maciej Matthew Kawalski, Polonia, 30 min.
Il primo giorno di Matilde, Rosario Capozzolo, Italia, 9:55 min.

 

LE SEDI DEL 7° FIRENZE FILMCORTI FESTIVAL:

MURATE ART DISTRICT – Piazza delle Murate
LIMONAIA DI VILLA STROZZI – Via Pisana 77
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FIRENZE – Via Ricasoli 66

 

Scopri il programma completo >>

***

Il Festival è organizzato dall’Associazione Rive Gauche
Presidente: Marino Demata
Presidente del Firenze Film Corti Festival: Francesco Grifoni
Direttrice artistica del 7° Firenze Film Corti Festival: Teresa Paoli
Presidente della Giuria del 7° Firenze Film Corti Festival: Emanuela Mascherini
Vicepresidente del Firenze Film Corti Festival: Maria Rosaria Perill

Sono partner del Firenze Film Corti Festival:
MiBACT, Consiglio Regionale della Toscana, Fondazione Sistema Toscana, Comune di Firenze, Mus.e, MAD – Murate Art District, Accademia Belle Arti di Firenze, The Animattikon Project, INKTIP, Hollywood screenings Film Festival, Edinburgh Short Film Festival, Piemonte DocuMenteur FilmFest, Blue Danube FilmFestival.

LA STRUTTURA DEL FESTIVAL 2020
Presidente Rive Gauche – Festival: Marino Demata
Presidente 7FFF: Francesco Grifoni
Vice Presidente 7FFF: Maria Rosaria Perilli
Direttrice Artistica 7FFF: Teresa Paoli

LA GIURIA
Presidente Giuria 7FFF: Emanuela Mascherini
Federico Berti
Simona De Simone
Stefano Mutolo
Marta Savina

IL COMITATO SCIENTIFICO ARTISTICO
Massimo Becattini
Mimmo Calopresti
Valentina Gensini
Claudio Rocca

La 7a edizione del Firenze Film Corti Festival

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6a edizione del Firenze Film Corti Festival

Dal 30 maggio al 2 giugno e dal 16 al 19 ottobre a Murate Art Ditrict si svolgerà l’ormai tradizionale e sempre più atteso secondo appuntamento con il FilmCorti Festival a Firenze.
Giunto alla sua 6° edizione, e forte dei grandi successi delle precedenti edizioni, il Firenze FilmCorti Festival riapre al pubblico nella seconda sessione dedicata ai cartoni animati e film per le scuole, alle sceneggiature e ai film innovativi e sperimentali.

Dal 30 maggio al 2 giugno si svolgerà l’ormai tradizionale e sempre più atteso appuntamento con i film corti a Firenze.

Giunto alla sua 6° edizione, e forte dei grandi successi delle precedenti edizioni, il Firenze FilmCorti Festival si aprirà al pubblico giovedì 30 maggio mattina per proseguire fino a domenica 2 giugno, quando in serata saranno premiati i migliori film in concorso, prescelti dalla Giuria presieduta dal regista Mimmo Calopresti, su 700 film iscritti da tutto il mondo. Il primo elemento di novità è costituito dalla istituzione dello Spazio Giovani: una sezione inedita costruita in partnership con Murate Art District e Accademia di Belle Arti di Firenze, in cui, durante le 4 mattinate del Festival, giovani registi provenienti dall’Accademia e dalle scuole di cinema, potranno mostrare le loro opere al pubblico.

Altro elemento di novità assoluta è la proiezione del nuovo straordinario docufilm “Cantiere 2 agosto. Cronaca di una strage”, con la presenza

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Dal 30 maggio al 2 giugno si svolgerà l’ormai tradizionale e sempre più atteso appuntamento con i film corti a Firenze.

Giunto alla sua 6° edizione, e forte dei grandi successi delle precedenti edizioni, il Firenze FilmCorti Festival si aprirà al pubblico giovedì 30 maggio mattina per proseguire fino a domenica 2 giugno, quando in serata saranno premiati i migliori film in concorso, prescelti dalla Giuria presieduta dal regista Mimmo Calopresti, su 700 film iscritti da tutto il mondo. Il primo elemento di novità è costituito dalla istituzione dello Spazio Giovani: una sezione inedita costruita in partnership con Murate Art District e Accademia di Belle Arti di Firenze, in cui, durante le 4 mattinate del Festival, giovani registi provenienti dall’Accademia e dalle scuole di cinema, potranno mostrare le loro opere al pubblico.

Altro elemento di novità assoluta è la proiezione del nuovo straordinario docufilm “Cantiere 2 agosto. Cronaca di una strage”, con la presenza degli autori e delle più importanti cariche istituzionali del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna e della Regione Toscana.
Nel corso della prima serata, sarà consegnato ad Angelo Tantaro, vice Presidente del Festival, il prestigioso premio “Tatiana Pavlova 2019”  per i meriti della rivista Diari di cineclub, di cui è Direttore.
Il Festival sarà un’occasione importante per incontri, dibattiti, visioni con ospiti di grande prestigio, da David Riondino, ai registi Matteo Belli, Paolo Sassanelli, Antonietta De Lillo, che presenteranno le loro opere più recenti in prima visione in Toscana e che saranno introdotti dalla nuova Direttrice Artistica del Festival, l’attrice e regista Cristina Puccinelli 

PROGRAMMA DEGLI EVENTI SPECIALI MAGGIO

  Giovedì 30 maggio
15.00  Incontro su “Cinema e altre arti visuali” con la partecipazione di Valentina Gensini, Direttrice Artistica de Murate Art District, Claudio Rocca Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze Marino Demata Presidente del Firenze FilmCorti Festival

17.30 Panel CNA cinema e audiovisivo, Toscana e CNA agroalimentare Dialogo tra settori per la valorizzazione del territorio 20.00 Consegna Premio Nazionale “Tatiana Pavlova 2019” a Diari di Cineclub. Riconoscimento Nazionale per la Divulgazione dell’Arte Contemporanea

20.30 David Riondino presenta  “Corti di carta. Digressione su sonetti, strambotti e affini”. 

Venerdì 31 maggio  
18.30 “Voci-Volto” incontro col regista Matteo Belli sulla voce dell’attore.

20.30 Proiezione del Docufilm “Cantiere 2 agosto. Cronaca di una strage” alla presenza di Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa Emilia-Romagna, Matteo Belli, regista, Cinzia Venturoli, storica, Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione  Parenti delle vittime Eugenio Giani, Presidente del Consiglio della Regione Toscana, Stefania Ippoliti Presidente Italia Film Commission, Valentina  Gensini, Direttrice Artistica de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea.    

Sabato 1 giugno
18.30 Proiezione de film “Il signor Rotpeter” di Antonietta De Lillo con la partecipazione della regista

20.30     Proiezion del film lungometraggio “Due piccoli italiani” di Paolo Sassanelli con la partecipazione del regista 20.31

Domenica 2 giugno
17.00 Incontro con il Festival di Edimburgo, proiezione dei film fuori concorso dal Festival di Edimburgo

18.00 Incontro col regista Mimmo Calopresti, Presidente della Giuria del 6° Firenze FilmCorti Festival

20.00 Sul palco, in Piazza de Le Murate, la Cerimonia delle Premiazioni e a seguire spettacolo musicale con il gruppo Nuove Trasparenze.

La giuria che ha selezionato i film in vista della partecipazione alla sessione autunnale è stata composta da Paola Dei, scrittrice e psicoterapeuta, Oronzo Luciano Vittorio Ricci, pittore, Ruben Chaviano, violinista, Vittoria Angela Romei, pittrice. Inoltre l’architetta e scrittrice Alessandra Cotoloni, la scrittrice Giulia Zoppi, il poli strumentista Stefano Macrillò, lo scrittore e critico letterario Francesco Ricci e un nome del cinema come Giacomo De Bastiani. Saranno presenti il 18 ottobre durante e premiazioni della sezione dei film sperimentali.

Due le menzioni speciali che il Festival ha deciso di assegnare in modo eccezionale in questa edizione. La prima per i Video d’Arte viene assegnata a Nicola Raffaetà per il cortometraggio Equilibrio e la seconda lezione speciale per il Book Trailer a Francesco Grifoni per I signori del silenzio. 

Il terzo posto del podio è di  In brief di Carlo Perissi
L’autore riesce a trattare il tema grandioso dell’evoluzione attraverso le linee essenziali di un poetico sguardo, che da una parte narra il macrocosmico ciclo di vita dell’universo e dall’altra affianca il microcosmico battito di ciglia dell’esistenza simbolica delle tre generazioni, battito che ha in se il senso dell’amore. Il linguaggio ha potuto contare su una fotografia emblematica e un commento musicale che ha saputo presentare la tradizione e l’innovazione attraverso l’utilizzo della sonorità antica del santur, strumento di origine mediorientale, affiancato da un uso non invadente dei suoni tecnologici.”

Il secondo premio va a Antonio La Camera, presente assieme a Francesco Sottile, che ha interpretato il ruolo del protagonista centrale e creato le musiche del film, per Nel ritrovo del silenzio.
La struttura (quiete-rottura delle quiete- ricomposizione della quiete), il ritmo (ora pausato, ora vertiginoso), la potenza espressionistica delle immagini (ad esempio il sangue che dai timpani scende sul collo, ad esempio l’indistinta confusione del centro cittadino), la musica che asseconda alla perfezione la narrazione visiva. Tutto, ma proprio tutto, concorre a fare di Nel ritrovo del silenzio, una intensa e riuscitissima testimonianza artistica della condizione dell’uomo moderno.

primo classificato, il coreano Takeshi Kushida, per il suo lavoro Koe/Voice.
La giuria ha ritenuto infatti di assegnare il primo premio assoluto al film Koe/Voice “perché il regista ha dato vita a un film delicato che colpisce per le sue immagini che ti entrano dentro e ti inchiodano davanti a quelle sensazioni di musicalità. Un inno al valore dell’ascolto, al ritrovare un silenzio interiore inteso nella sua accezione più bella e ampia. La necessità di ritrovare se stessi dentro un mondo caotico, colmo di rumore e veloce. Ritrovare la piacevolezza dell’ascolto di se stessi.”

 

Il programma degli incontri:

16 ottobre ore 10.00 – 15.00
Animazione e film delle scuole

Animazione. In concorso:
To my children – Shwan Dler Qaradaki – min. 20,00
Dodici minuti di pioggia – IT – Fabio Teriaca – min. 05,58
Il bisonte – IT – Diego Piacenti – min. 03,05
Paper Kite – Bulg. – min. 08,00
SugarLove – IT – Laura Luchetti – min. 09,00
The nap – IT – Adolfo di Molfetta –min. 08,15
Time in the forest – Mex – Juan Paulin – min. 06,33

Film realizzati dalle scuole:
Cambia_menti – Secondaria di primo gr. Dante Alighieri – Modugno (Bari) – min.10,00
Enea e Didone – Primaria Rodari – Cecina (LI) – min. 19,58
La nascita di Roma – Primaria Rodari Cecina (Li) – min. 20,00
Elia & il capo – IT Anel Syzdykova – FRame School – min. 04,14

Film dal Festival Animattikon di Cipro (Fuori concorso)
Disappear – NL – Hndrikus De Vaan – min. 04,07
May be it’s me – Cyp. – Dimiytri Simou – min. 06,10

Proclamazione dei vincitori e premiazioni

17 ottobre ore 15.00 – 20.00
Programma Sceneggiature finaliste

Illustrazione delle sceneggiature e Intervista con gli autori:

Don – IT – Alberto Battistutti
Ferretti brothers vs Real Madrid – IT – Roberto Costantini e Luca Labarile
From the face of an angel – USA – Frank Vespe
Ascolta come batte forte il tuo cuore – IT – Giuseppe Rasi
Hisack Henderson – IT – Fabio Quatela
Al termine della notte – IT – Daniel Coffaro
La matematica dell’eco – IT – Davide Lo Schiavo
La strada segnata – IT – Michele Iovine
Brennhausen – USA – Diana Cignoni
Farfallina bella e bianca – IT – Chiara Rossi
Come l’impronta di un quadro – IT – Lidia Popolano
Cronaca nera per le muse – IT – Alma Carrano
Anatomy of a Crime Scene – USA – Candice Delevante
Il prezzo – IT – Raffaele Putorti
Italians without a cause – IT – Lucia Braccalenti
Koko – Usa – J Scott Vajner & Anjani K Pandey
La venditrice di stoffe – IT – Daniela Giordano
Made in America – USA – B K (Anonimo)
Ogni cosa deve finire – IT – Matteo Mantero
House of Jade – Usa – Tomek P. Chenczke)
Mind the gap – IT – Gianluca Papadia
No man’s land – UK – Tom Canning
Rabbit still hiding – Tur – Hakan Ünal
Sabato – IT – Cristina Toccafondi
Say nothing – Usa – Jon Freda
Supermarket love story – IT – Mark Petrasso
The butterfly – IT – Lorenzo Breschi
The Haunting of Reactor Five – USA – Robert Cox

Ore 19.30 – Proclamazione dei vincitori e premiazioni

18 ottobre ore 15.00 – 20:00
Programma Film Innovativi e Sperimentali

ore 15.00 – Proiezioni Film in concorso:

Connecting… – Ger. – Stefan Ghedina – min. 17,28
A bad habit – IT – Luca D’Onofrio – min. 04,52
Before you go – IT – Laura Pellegrini – min. 03,45
I signori del silenzio – IT – Francesco Grifoni – min. 3,51
In brief – IT – Carlo Petrassi – min. 06,32
Kaleidoscape – IT – Daniele Pauletto – min. 06,08
Koe/Voice – Jap. – Takeshi Kushida – 09,00
Firstly T – Pol. – Jacek Jędrzejczak – min. 04,12
Hate dialogues – Ger. – Rupert Jorg – min. 04,33
Equilibrio – IT – Nicola Raffaetà – min. 09,43

Ore 16.30 – Proiezione fuori concorso
Il sole si riprese il giorno – IT – Alessandro Fiero – min. 17,01

Ore 17.00 – Proiezioni Film in concorso
Memoria Data – Usa/IT – Lori Felker – min. 12,00
Merry go round – UKR – Ihor Podolchak – min.
Patient 1642 – Usa – Tommaso Frangini – min. 04,45
Phosphens – Bel. – Frank Ravel – min. 05,00
Portrait – Usa – Robert Peche – min. 0,52
Le porte – IT – Antonio D’Aquila – min. 15,25
Medium rare – IT – Luca Cioci – min. 04,35
Nel ritrovo del silenzio – IT – Antonio La Camera – min. 06.05
Transience – Colum. – David Barrera – min. 27,00
Orpheus and Eurydice – IT – Lorenzo Breschi – min. 01.00

Ore 19.30 Proclamazione dei vincitori . Premiazioni.

6a edizione del Firenze Film Corti Festival

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Giovanni Bartolozzi

Architetto

Giovanni Bartolozzi, architetto e designer lavora tra Firenze e Milano. È co-fondatore dello studio Fabbricanove di Firenze, con cui ha recentemente realizzato la sede del Milano Luiss Hub e il nuovo Auditorium della B.C.C. di San Cataldo (CL). Tiene il ‘Laboratorio di Progettazione Architettonica II’ alla Facoltà di Architettura di Firenze. Nel 2008 ha fondato ‘Soqquadro Design’, una linea di design autoprodotto che ha collaborato con diverse aziende e che produce prototipi. Ha scritto per numerose riviste tra cui L’architetto italiano, Anark, Paesaggio Urbano, Opere. Ha recentemente curato per Giunti T.V.P. Editori le schede e i testi sull’architettura moderna e contemporanea del volume ‘ART PLUS 5’. Nel 2013 ha pubblicato il libro Leonardo Ricci. Nuovi modelli urbani, per Quodlibet Macerata.

Giovanni Bartolozzi, architetto e designer lavora tra Firenze e Milano. È co-fondatore dello studio Fabbricanove di Firenze, con cui ha recentemente realizzato la sede del Milano Luiss Hub e il nuovo Auditorium della B.C.C. di San Cataldo (CL). Tiene il ‘Laboratorio di Progettazione Architettonica II’ alla Facoltà di Architettura di Firenze. Nel 2008 ha fondato ‘Soqquadro Design’, una linea di design autoprodotto che ha collaborato con diverse aziende e che produce prototipi. Ha scritto per numerose riviste tra cui L’architetto italiano, Anark, Paesaggio Urbano, Opere. Ha recentemente curato per Giunti T.V.P. Editori le schede e i testi sull’architettura moderna e contemporanea del volume ‘ART PLUS 5’. Nel 2013 ha pubblicato il libro Leonardo Ricci. Nuovi modelli urbani, per Quodlibet Macerata.

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Città_Patrimonio e Progetto

Ciclo triennali di incontri organizzato da UD-Laboratorio di Urban Design del DIDA UNIFI

L’iniziativa rientrava in un ciclo di incontri tematici CITTÀ_PATRIMONIO E PROGETTO programmati per il triennio 2018/2020. L’intero ciclo è stato finalizzato ad esplorare le sfide che il Patrimonio architettonico-urbano-paesaggistico pone in chiave contemporanea e come affrontarle attraverso il Progetto nelle sue diverse e possibili declinazioni. La convergenza di questi temi si basa sulla consapevolezza che la salvaguardia e la valorizzazione del Patrimonio come eredità culturale possano contribuire al benessere e alla qualità della vita in città. Il ciclo di incontri è stato attivato in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 che promuoveva il patrimonio culturale come risorsa sostenibile per rafforzare il senso di appartenenza e i valori identitari da condividere in uno spazio comune europeo.

 

Il tema del primo incontro, tenutosi il 16 maggio 2018 presso MAD, dal titolo “Piazze minori nel centro storico di Firenze”, riguardava quell’insieme

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L’iniziativa rientrava in un ciclo di incontri tematici CITTÀ_PATRIMONIO E PROGETTO programmati per il triennio 2018/2020. L’intero ciclo è stato finalizzato ad esplorare le sfide che il Patrimonio architettonico-urbano-paesaggistico pone in chiave contemporanea e come affrontarle attraverso il Progetto nelle sue diverse e possibili declinazioni. La convergenza di questi temi si basa sulla consapevolezza che la salvaguardia e la valorizzazione del Patrimonio come eredità culturale possano contribuire al benessere e alla qualità della vita in città. Il ciclo di incontri è stato attivato in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 che promuoveva il patrimonio culturale come risorsa sostenibile per rafforzare il senso di appartenenza e i valori identitari da condividere in uno spazio comune europeo.

 

Il tema del primo incontro, tenutosi il 16 maggio 2018 presso MAD, dal titolo “Piazze minori nel centro storico di Firenze”, riguardava quell’insieme di piazze situate all’interno del tessuto storicizzato fiorentino che, nonostante il loro valore di posizione, versano in una condizione di residualità. A causa di una serie di fenomeni, più volte sottolineati dall’UNESCO (gentrification, mobilità non sostenibile, incuria ed abbandono), queste “piazze minori” il più delle volte sono escluse dai circuiti di maggior interesse turistico, culturale e commerciale anche perché, più in generale, sono occupate impropriamente da funzioni incompatibili con la vita ed i desiderata dei propri abitanti, residenti ma anche city users e turisti. Per questi motivi si trasformano da luoghi di relazione in luoghi marginali, aree prive di ruolo, sottoutilizzate o degradate che, in quanto tali diventano non-luoghi. La finalità dell’iniziativa è quella di fare un focus su queste tematiche riflettendo su come leggere, reinterpretare, rigenerare, progettare e ripensare questo fondamentale sistema, vitale per il tessuto urbano del centro storico fiorentino (e non solo).

Hanno partecipato Valentina Gensini – Direttore Artistico. MAD Murate Art District, Saverio Mecca – Direttore DIDA, Antonio Capestro – UNIFI, Patrizia Laudati – Directeur Adjoint Laboratoire DeVisu. Université de Valenciennes et du Hainaut-Cambrésis, Franco Mancuso – ANCSA Associazione Nazionale Centri Storici Artistici, Marisa Fantin – INU Istituto Nazionale di Urbanistica, Florian Nepravishta – FAU Faculty of Architecture and Urbanism, Tirana, Oberdan Armanni – già Presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Q1 del Comune di Firenze, Khaldoun Zreik – Digital Humanities Department | University Paris 8, France, Maria Concetta Zoppi – UNIFI, Gabriele Nannetti – MiBACT Soprintendenza ABAP FI-PT-PO, Fabio Capanni – UNIFI.

 

Il tema del secondo incontro del ciclo Città Patrimonio e Progetto è stato Arno tra permanenza ed effimero, che si è svolto il 4 marzo 2019 presso MAD.

A diversi anni dall’alluvione Firenze inizia a recuperare il rapporto con il suo fiume stringendo nuove alleanze con la città ed il territorio. Dopo gli anni siglati da una cultura della paura, dopo le commemorazioni per il cinquantenario per ricordare ed imparare dal tragico evento del ’66, oggi Firenze ha smesso di volgere le spalle al suo fiume. Si va affermando una nuova consapevolezza che questa vitale presenza naturalistica possa ancora essere una “risorsa” da ripensare, con diverse declinazioni, all’interno di uno scenario propositivo e implementabile nel tempo. L’iniziativa, rileggendo la complessa relazione tra la città ed il suo fiume, attiverà un dibattito su come progettare un nuovo rapporto, tra permanenza ed effimero, per una rinnovata cultura e visione dell’Arno.

Hanno partecipato Valentina Gensini-Direttore Artistico MAD Murate Art District, Antonio Capestro-Direttore Scientifico UD-Laboratorio di Urban Design del DIDA, Patrizia Laudati-Directeur Adjoint Laboratoire DeVisu. Université de Valenciennes et du Hainaut-Cambrésis, Cinzia Palumbo-Direttore CISDU-Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano, Oberdan Armanni- CISDU, Jessica Carione, Mattia Locci, Roberto Melosi, Andrea Puri, Aida Riahi, Gabriele Salimbeni, Simone Barbi-DIDA, Milena Blagojevic, Angela Fiorelli, Vanessa Stella, Diana Marcela Torres

 

Il terzo incontro si è svolto il 16 maggio 2019 e ha avuto come titolo Patrimonio tra materiale e immateriale traccia / simbolo / trasmissione.

La giornata studio intendeva far emergere gli elementi epistemologici, teorici e metodologici, necessari per superare la dicotomia materialità/immaterialità esistente nei differenti approcci, sia scientifici che operativi, sul patrimonio. Il postulato teorico più innovativo alla base delle strategie di salvaguardia del patrimonio, a partire dalla Convenzione Unesco del 2003, è il superamento della separazione tra i concetti di materialità e d’immaterialità. Questa dualità del patrimonio architettonico e urbano, tra l’aspetto visibile delle forme materiali ed il loro rinvio a dei riferimenti immateriali – al non visibile, al senso – può essere declinata secondi tre dimensioni: – La dimensione storica: Le forme dell’architettura sono le tracce del passato, le tracce cristallizzate, nella pietra, della storia della società e della cultura che le hanno prodotte; – La dimensione sincronica: Ogni forma è percepita come un segno “in praesentia” come un simbolo portatore di significati, di senso, e di valori identitari, corrispondenti a un momento preciso della loro vita; – La dimensione proiettiva: Le forme dell’architettura sono artefatti, di cui bisognerà garantire la durabilità fisica e semantica, da trasmettere alle generazioni future.

Hanno partecipato Valentina Gensini-Direttore Artistico MAD Murate Art District, Carlo Francini-Responsabile ufficio UNESCO Comune di Firenze, Antonio Capestro-Direttore Scientifico di UD Laboratorio di Urban Design | DIDA, Patrizia Laudati-Directeur Adjoint Laboratoire De Vusu Universitè Plytecnique Hauts De France, Francoise Albertini-Universitè de Corse, Vincent Becue-Universitè de Mons, Pascal Lardellier-Universitè de Bourgogne, Franco Mancuso-IUAV – Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Sylvie Merviel-Universitè Polytechnique Hauts de France, Cinzia Palumbo-CISDU Centro Internazionale Studi Didegno Urbano, Alessandro Rinaldi-DIDA Università degli Studi di Firenze, Daniel Schmitt-Universitè Plytecnique Hauts de France, Ulisse Tramonti-DIDA Università degli Studi di Firenze; In videoconferenza Marc Mequignon-Universitè Touluse 3, Jean-Pierre Migno-Univesitè Toulouse 3.

 

Città_Patrimonio e Progetto

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Chiara de' Rossi

Architetto e cofondatrice di LWCircus

Architetto, ha coordinato diverse installazioni di arte contemporanea a Roma (Giardino storico di Sant’Alessio) con la Fondazione Roma Arte e Musei. Ha progettato il parco archeologico di Nora in Sardegna e altri progetti pubblici a Roma, Bari, Cagliari. É la cofondatrice e coordinatrice scientifica di LWCircus, il programma operativo condiviso Italia-Messico, nato nel 2016 e centrato su modalità sperimentali nella ricerca di nuove strategie per uno sviluppo urbano e rurale sostenibile in aree naturali sensibili e nella rivitalizzazione di paesaggi culturali nel Mediterraneo e nei paesi in via di sviluppo.

Architetto, ha coordinato diverse installazioni di arte contemporanea a Roma (Giardino storico di Sant’Alessio) con la Fondazione Roma Arte e Musei. Ha progettato il parco archeologico di Nora in Sardegna e altri progetti pubblici a Roma, Bari, Cagliari. É la cofondatrice e coordinatrice scientifica di LWCircus, il programma operativo condiviso Italia-Messico, nato nel 2016 e centrato su modalità sperimentali nella ricerca di nuove strategie per uno sviluppo urbano e rurale sostenibile in aree naturali sensibili e nella rivitalizzazione di paesaggi culturali nel Mediterraneo e nei paesi in via di sviluppo.

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Annacaterina Piras

Architetto e cofondatrice di LWCircus

Annacaterina Piras è architetto e cartografa con un dottorato in Architettura paesaggistica ottenuto presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Sassari (2011). Si è laureata presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze (1999). Dal 2004 coordina diversi workshop cooperativi internazionali, sperimentando pratiche condivise di intervento urbano, usando l’arte come veicolo per reimmaginare spazi pubblici, in collaborazione con artisti locali, comunità e enti culturali, come Museo Nivola, Orani (2004) e la Fondazione Stazione dell’arte, Ulassai (2006). Negli ultimi anni ha collaborato con diverse università, fondazioni e enti culturali, quali Cornell University in Rome (2009), the Master in Landscape Architecture of Barcelona at ETSAB_UPC (2010), the Bauhaus Dessau Foundation (2011), the RMIT University, School of Architecture and Design, Melbourne (2013-19), the ENSP, Ecole nationale supérieure du Paysage, Versailles (2013-14-15-16), the Universid

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Annacaterina Piras è architetto e cartografa con un dottorato in Architettura paesaggistica ottenuto presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Sassari (2011). Si è laureata presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze (1999). Dal 2004 coordina diversi workshop cooperativi internazionali, sperimentando pratiche condivise di intervento urbano, usando l’arte come veicolo per reimmaginare spazi pubblici, in collaborazione con artisti locali, comunità e enti culturali, come Museo Nivola, Orani (2004) e la Fondazione Stazione dell’arte, Ulassai (2006). Negli ultimi anni ha collaborato con diverse università, fondazioni e enti culturali, quali Cornell University in Rome (2009), the Master in Landscape Architecture of Barcelona at ETSAB_UPC (2010), the Bauhaus Dessau Foundation (2011), the RMIT University, School of Architecture and Design, Melbourne (2013-19), the ENSP, Ecole nationale supérieure du Paysage, Versailles (2013-14-15-16), the Universidad Marista, Merida (2016), the Chinese Universities of SCUA, SCUT, GAFA in Guangzhou and PKU, Beijing (2017), the UHM, University of Hawaii at Manoa (2017), Tonji and Jiao Tong University in Shanghai (2018), TURENSCAPE Academy (from 2018). Dal 2009, coordinati diversi workshop per Master di secondo livello in Urbanismo paesaggistico mediterraneo, presso la Facoltà di architettura di Alghero dell’Università di Sassari. È cofondatrice e coordinatrice scientifica di LWCircus, il programma operativo condiviso Italia-Messico, nato nel 2016 e centrato su modalità sperimentali nella ricerca di nuove strategie per uno sviluppo urbano e rurale sostenibile in aree naturali sensibili e nella rivitalizzazione di paesaggi culturali nel Mediterraneo e nei paesi in via di sviluppo. È stata membro della giuria al World Landscape Architecture Award 2019 ed è stata nominata per l’Italian Fellowship 2019-2020 dall’American Academy in Rome. Annacaterina e’ stata curatrice della sezione resilienza, arte e paesaggio del Padiglione Italia, alla XVII Biennale di Architettura di Venezia.

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LWCircus

Programma Operativo Condiviso Italiano - Messicano

LWCircus è il Programma Operativo Condiviso Italiano – Messicano nato nel 2016, a seguito di una rilettura critica delle linee guida delineate lungo la pluriennale esperienza di coordinamento all’interno di programmi operativi internazionali di successo e alla ricerca di una sistematizzazione di metodologie alternative basate su pratiche sociali e un miglioramento di strumenti e dispositivi, in grado di dare vita a processi a lungo termine in termini di sviluppo sostenibile e valorizzazione responsabile. Il programma si concentra in particolare sulle modalità sperimentali nella ricerca di nuove strategie per lo sviluppo urbano e rurale sostenibile su aree naturali sensibili e territori in transizione (aspetti antropologici, socio-economici e ambientali), insieme a una valorizzazione responsabile dei paesaggi culturali all’interno del Mediterraneo e dei Paesi in via di sviluppo .

LWCircus è il Programma Operativo Condiviso Italiano – Messicano nato nel 2016, a seguito di una rilettura critica delle linee guida delineate lungo la pluriennale esperienza di coordinamento all’interno di programmi operativi internazionali di successo e alla ricerca di una sistematizzazione di metodologie alternative basate su pratiche sociali e un miglioramento di strumenti e dispositivi, in grado di dare vita a processi a lungo termine in termini di sviluppo sostenibile e valorizzazione responsabile. Il programma si concentra in particolare sulle modalità sperimentali nella ricerca di nuove strategie per lo sviluppo urbano e rurale sostenibile su aree naturali sensibili e territori in transizione (aspetti antropologici, socio-economici e ambientali), insieme a una valorizzazione responsabile dei paesaggi culturali all’interno del Mediterraneo e dei Paesi in via di sviluppo .

Kazuhiro Ishiyama

Visual Artist

Vive e lavora a Yamagata, in Giappone. Si è laureato presso la Tokyo University of the Arts, (precedentemente, Tokyo National University of Fine Arts and Music), dove ha ricevuto M.F.A. del corso Inter Media Art nel 2008, Giappone. Nel 2009 si è unito al Niigata Water and Land Art Festival 2009 Niigata, Giappone, selezionato da Fram KITAGAWA.
Anche “No man’s land” presso l’Ambassade de France au Japan, Tokyo, Japan nel 2009-2010, diretta dall’ambasciata francese. Dopo aver vinto il Tokyo Midtown Award 2010, nel 2010, ha ricevuto una borsa di studio da Shou Foundation (privata) di Okayama. Con la borsa di studio ha viaggiato in giro per l’Asia per studiare la fonte della sua cultura, in particolare animismo, shintoismo e buddismo per un anno, il 2013. Tornato in Giappone ha fondato uno studio e una società di produzione artistica, a Yamagata nel 2014.
Premi e borse di studio sono stati il secondo posto per la Mostra Graduated Tokyo University of th

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Vive e lavora a Yamagata, in Giappone. Si è laureato presso la Tokyo University of the Arts, (precedentemente, Tokyo National University of Fine Arts and Music), dove ha ricevuto M.F.A. del corso Inter Media Art nel 2008, Giappone. Nel 2009 si è unito al Niigata Water and Land Art Festival 2009 Niigata, Giappone, selezionato da Fram KITAGAWA.
Anche “No man’s land” presso l’Ambassade de France au Japan, Tokyo, Japan nel 2009-2010, diretta dall’ambasciata francese. Dopo aver vinto il Tokyo Midtown Award 2010, nel 2010, ha ricevuto una borsa di studio da Shou Foundation (privata) di Okayama. Con la borsa di studio ha viaggiato in giro per l’Asia per studiare la fonte della sua cultura, in particolare animismo, shintoismo e buddismo per un anno, il 2013. Tornato in Giappone ha fondato uno studio e una società di produzione artistica, a Yamagata nel 2014.
Premi e borse di studio sono stati il secondo posto per la Mostra Graduated Tokyo University of the Arts 2008, Tokyo Midtown Award 2010, Shou Foundation 2011, International Photography Award 2012, PX3, ecc. con SHINGO MASUDA e OTUBO KATSUHISA.

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Manfredi Leone

Professore associato di Progettazione e Architettura del Paesaggio presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Palermo

Architetto insegna Progettazione e Architettura del Paesaggio presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo.
Promotore e progettista del Parco Uditore a Palermo è impegnato nella progettazione degli spazi aperti e svolge ricerca sul paesaggio nelle sue diverse declinazioni.
È autore di numerose pubblicazioni ed è stato Visiting Professor negli USA, Australia, Spagna, Argentina. All’Università di Palermo è direttore del Laboratorio di Architettura del Paesaggio e insegna anche Progettazione architettonica.
Membro del consiglio di amministrazione della rete europea di ricerca Erasmus Plus per la gestione sostenibile dei paesaggi culturali. Da molti anni sviluppa focus di ricerca su vari temi paesaggistici, con particolare attenzione al paesaggio costiero, al paesaggio difensivo, al paesaggio idraulico e allo spazio pubblico. La maggior parte dei suoi lavori sono focalizzati su tecnologie a basso costo e basso impatto. Ha vinto premi nazionali per archite

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Architetto insegna Progettazione e Architettura del Paesaggio presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo.
Promotore e progettista del Parco Uditore a Palermo è impegnato nella progettazione degli spazi aperti e svolge ricerca sul paesaggio nelle sue diverse declinazioni.
È autore di numerose pubblicazioni ed è stato Visiting Professor negli USA, Australia, Spagna, Argentina. All’Università di Palermo è direttore del Laboratorio di Architettura del Paesaggio e insegna anche Progettazione architettonica.
Membro del consiglio di amministrazione della rete europea di ricerca Erasmus Plus per la gestione sostenibile dei paesaggi culturali. Da molti anni sviluppa focus di ricerca su vari temi paesaggistici, con particolare attenzione al paesaggio costiero, al paesaggio difensivo, al paesaggio idraulico e allo spazio pubblico. La maggior parte dei suoi lavori sono focalizzati su tecnologie a basso costo e basso impatto. Ha vinto premi nazionali per architettura del paesaggio e progetti di design architettonico. È stato Team Leader durante il primo ChinaLab018 alla TURENSCAPE Academy di Xixinan, nella provincia di Anhui, Cina e Team Leader durante la seconda edizione di ArnoLab019 a Firenze.

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Sandra Piesik

Architetto

Sandra Piesik è un’architetta, autrice e ricercatrice pluripremiata specializzata nello sviluppo e nel trasferimento di tecnologia, nonché nell’attuazione di una legislazione sostenibile globale. È la fondatrice di 3 ideas Ltd e Visiting Professor presso l’UCL Global Institute for Prosperity, promotrice di diversi gruppi e consorzi RD&D, tra cui HABITAT Coalition.
Collabora con il Comitato di Parigi per il rafforzamento delle capacità della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), CTCN, UNCCD, UN-HABITAT sui principi guida per i collegamenti urbano-rurali per l’avanzamento dello sviluppo territoriale integrato, The Global Center on Adaptation (GCA) e l’Agenzia spaziale europea.
Il suo lavoro pubblicato include Arish: Palm-Leaf Architecture (Thames & Hudson 2012) ed è redattore generale dell’enciclopedia, HABITAT: Vernacular Architecture for a Changing Planet (Thames & Hudson, Abrams Books, Flammarion

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Sandra Piesik è un’architetta, autrice e ricercatrice pluripremiata specializzata nello sviluppo e nel trasferimento di tecnologia, nonché nell’attuazione di una legislazione sostenibile globale. È la fondatrice di 3 ideas Ltd e Visiting Professor presso l’UCL Global Institute for Prosperity, promotrice di diversi gruppi e consorzi RD&D, tra cui HABITAT Coalition.
Collabora con il Comitato di Parigi per il rafforzamento delle capacità della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), CTCN, UNCCD, UN-HABITAT sui principi guida per i collegamenti urbano-rurali per l’avanzamento dello sviluppo territoriale integrato, The Global Center on Adaptation (GCA) e l’Agenzia spaziale europea.
Il suo lavoro pubblicato include Arish: Palm-Leaf Architecture (Thames & Hudson 2012) ed è redattore generale dell’enciclopedia, HABITAT: Vernacular Architecture for a Changing Planet (Thames & Hudson, Abrams Books, Flammarion, Editions Detail e Blume, 2017 ).

Questa enciclopedia è la prima rassegna globale contemporanea di architettura vernacolare realizzata negli ultimi vent’anni. Il culmine di anni di ricerca specialistica, riunisce un team internazionale di oltre centoquaranta esperti di spicco provenienti da cinquanta paesi in una vasta gamma di discipline per esaminare ciò che le tradizioni dell’architettura vernacolare e i suoi artigiani regionali in tutto il mondo possono insegnaci a creare un futuro più sostenibile.

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Elena Barthel

Architetto, Professore presso la Auburn University School of Architecture Rural Studio

Elena Barthel è laureata in architettura (Università degli Studi di Firenze 2000), membro dell’Istituto degli Architetti di Firenze (2001) e PhD presso il Dipartimento di Urbanistica (Università degli Studi di Firenze 2010).
Ha insegnato  design urbano (Dipartimento di Pianificazione, Florence School of Architecture 2001-8) e Architecture Design presso l’Architectural Association di Londra (2006-7). Nel 2008, per l’Architectural Association, ha co-progettato il “Hooke Park Design & Make Strategic Plan”: un programma “sul campo”, sviluppato in consultazione con le autorità locali di pianificazione del Dorset occidentale. Il progetto si è concentrato sull’impatto etico, sociale, ambientale ed economico del programma di progettazione e costruzione sia sull’istituto AA con sede a Londra che sulla comunità rurale locale di Hooke. Dal 2012, il programma Design & Make insegna a studenti di tutto il mondo.
Attualmente è Prof

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Elena Barthel è laureata in architettura (Università degli Studi di Firenze 2000), membro dell’Istituto degli Architetti di Firenze (2001) e PhD presso il Dipartimento di Urbanistica (Università degli Studi di Firenze 2010).
Ha insegnato  design urbano (Dipartimento di Pianificazione, Florence School of Architecture 2001-8) e Architecture Design presso l’Architectural Association di Londra (2006-7). Nel 2008, per l’Architectural Association, ha co-progettato il “Hooke Park Design & Make Strategic Plan”: un programma “sul campo”, sviluppato in consultazione con le autorità locali di pianificazione del Dorset occidentale. Il progetto si è concentrato sull’impatto etico, sociale, ambientale ed economico del programma di progettazione e costruzione sia sull’istituto AA con sede a Londra che sulla comunità rurale locale di Hooke. Dal 2012, il programma Design & Make insegna a studenti di tutto il mondo.
Attualmente è Professore a contratto presso la Auburn University School of Architecture Rural Studio: un programma di progettazione e costruzione basato sulla comunità situato nell’Alabama occidentale, dove ha lavorato a tempo pieno come assistente professore dal 2008 al 2016.
In questo periodo dirige la Rural Studio Farm: una fattoria prototipo come laboratorio per l’agricoltura biologica e strategie di architettura passiva.

Dal 2008 tiene conferenze di architettura in diverse sedi dalla Tel Aviv Eco Week, Quito Biennale, Rhode Island School of Design, University of Alabama, Bergen e Amsterdam School of Architecture, Helsinki Art Museum, Politecnico di Torino, Università di Roma 3 , Trento University of Engineering, Politecnico di Milano, Florence School of Architecture, Syracuse e California State University.
Nel 2014 è stata coautrice di “Rural Studio at 20: Designing and Building in Hale County, Alabama”, pubblicato da Princeton Architectural Press. Nel 2018 e nel 2019 ha pubblicato gli articoli “Thinnings” (Harvard Magazine 04/2018) e “Taking off” (Lotus 03/19).
Nel 2016 con Rural Studio, ha co-progettato “Forum” per la mostra “Architecture as art”, alla Triennale di Milano e il ‘Teatro dell’utile’ per la XV Biennale di Venezia “Report from the front”, entrambe le installazioni hanno prodotto zero emissioni enfatizzando un uso quotidiano responsabile delle risorse.
Nel 2017, in collaborazione con Andrew Freear e Studio Tempi, ha vinto il Premio della Giuria per il progetto ‘1 City, 1 Landscape: Re-Call’ a San Giovanni Valdarno.
Con la Comunità di Base delle Piagge e il Comune di Fiesole sta attualmente lavorando alla progettazione di spazi pubblici comunitari partecipati.
Nel 2018 ha fatto parte della giuria del concorso SIAT YOUNG 2018 a Torino.

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Dermot Foley

Architetto

Direttore e Principal Landscape Architect presso lo studio Dermot Foley Landscape Architects (DFLA), con oltre 20 anni di esperienza. È un orticoltore e architetto paesaggista, dopo essersi formato al National Botanic Gardens, prima di studiare architettura del paesaggio. Ha fondato lo studio nel 2001 ed è stato premiato con Europe 40-Under-40 nel 2010. Con numerosi premi per la progettazione del paesaggio, la ricerca sul paesaggio e la conservazione del paesaggio, i suoi clienti includono Kennedy Wilson, Castlethorn Construction, Laing O’Rourke, Park Developments, Bennett Construction, SIAC, CIE, Dublin City Council, Cork County Council, NUI Maynooth, HSE, Glanbia, English Partnerships, London School of Economics e Kingston University. Dermot è Assistant Professor presso l’University College Dublin (UCD) e tiene conferenze a livello internazionale. Ha avviato il progetto di ricerca sulle città resilienti finanziato dall’UE nel 2011, denominato TURAS, con 25 partn

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Direttore e Principal Landscape Architect presso lo studio Dermot Foley Landscape Architects (DFLA), con oltre 20 anni di esperienza. È un orticoltore e architetto paesaggista, dopo essersi formato al National Botanic Gardens, prima di studiare architettura del paesaggio. Ha fondato lo studio nel 2001 ed è stato premiato con Europe 40-Under-40 nel 2010. Con numerosi premi per la progettazione del paesaggio, la ricerca sul paesaggio e la conservazione del paesaggio, i suoi clienti includono Kennedy Wilson, Castlethorn Construction, Laing O’Rourke, Park Developments, Bennett Construction, SIAC, CIE, Dublin City Council, Cork County Council, NUI Maynooth, HSE, Glanbia, English Partnerships, London School of Economics e Kingston University. Dermot è Assistant Professor presso l’University College Dublin (UCD) e tiene conferenze a livello internazionale. Ha avviato il progetto di ricerca sulle città resilienti finanziato dall’UE nel 2011, denominato TURAS, con 25 partner di ricerca dell’UE. Ha curato il libro di pratica Artifice, che è la prima pubblicazione completa sull’architettura paesaggistica irlandese contemporanea. Le sue ricerche includono resilienza urbana, sistemi di drenaggio sostenibili, studi storici. Nel 2016 è stato “Adapt-r” Scholar con il Royal Melbourne Institute of Technology. I progetti attuali includono l’ippodromo di Curragh, il Bridgefoot Street Public Park, il Paul Marshall Building della LSE e la Kingston University.

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Giuseppina Carla Romby

Professore ordinario di Storia dell'Architettura

Professore ordinario di Storia dell’architettura presso l’Università degli Studi di Firenze, titolare del corso di Storia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura  e del corso di Storia dell’architettura e del territorio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia .

I suoi studi sono orientati alla storia dell’architettura e della città fra Medioevo ed Età Moderna, con  particolare riferimento allarea fiorentina e toscana.

Oltre all’ attività  scientifica , testimoniata  anche da partecipazioni a convegni nazionali e internazionali, a partire dal 1988 ha svolto una intensa attività di consulenza ad Enti Pubblici territoriali per la realizzazione di iniziative di valorizzazione dei beni culturali che si sono tradotte nella progettazione  e realizzazione di sistemi e strutture museali . Presiede il Comitato scientifico del Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme.

Professore ordinario di Storia dell’architettura presso l’Università degli Studi di Firenze, titolare del corso di Storia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura  e del corso di Storia dell’architettura e del territorio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia .

I suoi studi sono orientati alla storia dell’architettura e della città fra Medioevo ed Età Moderna, con  particolare riferimento allarea fiorentina e toscana.

Oltre all’ attività  scientifica , testimoniata  anche da partecipazioni a convegni nazionali e internazionali, a partire dal 1988 ha svolto una intensa attività di consulenza ad Enti Pubblici territoriali per la realizzazione di iniziative di valorizzazione dei beni culturali che si sono tradotte nella progettazione  e realizzazione di sistemi e strutture museali . Presiede il Comitato scientifico del Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme.

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Elisabetta Bianchessi

Architetto

Architetto (presso la Faculdade de Arquitectura Lisboa – Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid – Politecnico di Milano), Dottore di Ricerca (presso Escola Tècnica Superior d’Arquitectura de Barcelona – Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid). Docente a contratto sui temi del progetto del paesaggio e dello spazio pubblico, in relazione alle pratiche dell’arte contemporanea e del design sociale, ha insegnato al Politecnico di Milano Facoltà di Architettura e Accademia Belle Arti Santa Giulia Brescia (2003 – 2013), al Master World Natural Heritage Management-Unesco Trento della Provincia Autonoma di Trento – Università degli Studi di Torino – TSM trentino school of management STEP Scuola per il territorio ed il governo del paesaggio (2013 – 2017); ha creato e diretto il Master Paesaggi Straordinari in Landscape Design e Public Art del Politecnico di Milano e NABA Nuova Accademia Belle Arti Milano (2008 – 2013); ha creato e diretto Internatio

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Architetto (presso la Faculdade de Arquitectura Lisboa – Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid – Politecnico di Milano), Dottore di Ricerca (presso Escola Tècnica Superior d’Arquitectura de Barcelona – Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid). Docente a contratto sui temi del progetto del paesaggio e dello spazio pubblico, in relazione alle pratiche dell’arte contemporanea e del design sociale, ha insegnato al Politecnico di Milano Facoltà di Architettura e Accademia Belle Arti Santa Giulia Brescia (2003 – 2013), al Master World Natural Heritage Management-Unesco Trento della Provincia Autonoma di Trento – Università degli Studi di Torino – TSM trentino school of management STEP Scuola per il territorio ed il governo del paesaggio (2013 – 2017); ha creato e diretto il Master Paesaggi Straordinari in Landscape Design e Public Art del Politecnico di Milano e NABA Nuova Accademia Belle Arti Milano (2008 – 2013); ha creato e diretto International Summer School per il Bergamo Landscape and Garden Institute Bergamo dell’Università degli Studi di Bergamo – Regione Lombardia – Comune di Bergamo Fondazione Lombardia per l’Ambiente (2014 – 2018). Collabora con LandWorksCircus Italia – Le Murate Progetto Arte Contemporanea Firenze, il Centro Studi del Paesaggio – Museo del Paesaggio di Verbania, il Distretto Culturale del Monte Barro ArteNatura.
Nel 2008 crea T12-Lab via dei Transiti 12 Milano, agenzia di ricerca-azione per progetti di design sociale, spazio pubblico e progettazione del paesaggio, da cui: è Ideatore e Presidente di Verdi Acque associazione, che si occupa di paesaggi acquatici e delle comunità che li vivono; è Ideatore e Presidente di T12-lab associazione, che si occupa di rigenerazione urbana e design sociale attraverso progetti di formazione-lavoro per persone sorde; è Socio Onorario di Liveinslums ong, come responsabile scientifico di progetti di cooperazione ambientale e di agricoltura urbana nelle metropoli.
Svolge la sua attività professionale collaborando in progetti e concorsi nazionali e internazionali di progettazione ambientale.

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ArnoLab019

Progetto RIVA

L’Associazione LWCircus, in collaborazione con la Direzione Artistica delle Murate, nell’ambito del progetto RIVA, palinsesto che promuove ricerche alternative commissionando interventi artistici incentrati sul fiume Arno, ha presentato il secondo appuntamento primaveriale della serie di seminari e Open Talks ILARKS, ideati per ampliare e promuovere il dibattito all’interno della disciplina sull’utilizzo di pratiche performative e linguaggi multimediali nella progettazione, valorizzazione e attivazione dei paesaggi culturali contemporanei, coinvolgendo architetti, paesaggisti, artisti e designer, attivisti, curatori antropologi ed editori, chiamati a dare il loro contributo in merito.

L’Associazione LWCircus, in collaborazione con la Direzione Artistica delle Murate, nell’ambito del progetto RIVA, palinsesto che promuove ricerche alternative commissionando interventi artistici incentrati sul fiume Arno, ha presentato il secondo appuntamento primaveriale della serie di seminari e Open Talks ILARKS, ideati per ampliare e promuovere il dibattito all’interno della disciplina sull’utilizzo di pratiche performative e linguaggi multimediali nella progettazione, valorizzazione e attivazione dei paesaggi culturali contemporanei, coinvolgendo architetti, paesaggisti, artisti e designer, attivisti, curatori antropologi ed editori, chiamati a dare il loro contributo in merito.

ArnoLab019

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Michelangelo Pistoletto

Artista Visivo

Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movi

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Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza nella Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992).
Nel 1978 tiene una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l’artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”.
Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in diversi luoghi del mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura.
Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L’Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un’opera di grandi dimensioni, intitolata Rebirth, collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Tra il 2018 e il 2020 è ulteriormente intensificata l’attività del Terzo Paradiso, in particolare attraverso lo sviluppo di una rete internazionale di Ambasciate e di Forum. In questi stessi anni è inoltre particolarmente attivo in vari paesi dell’America Latina con mostre personali e diverse iniziative legate al Terzo Paradiso

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Viaggio a Firenze nel segno del Terzo Paradiso

Presentazione del libro "Ominiteismo e Demopraxia. Per una rigenerazione della società" di Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto – Viaggio a Firenze nel segno del Terzo Paradiso a cura di MAD Murate Art District, Accademia di Belle Arti di Firenze, Associazione Nottola di Minerva, Chiarelettere e Cittadellarte

 

A MAD Murate Art District un appuntamento con Manifesto per una rigenerazione della società: dialogo tra Michelangelo Pistoletto, Lorenzo Fazio, direttore editoriale di Chiarelettere, e Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto.

Michelangelo Pistoletto ha presentato il 1 aprile 2019 il suo libro “Ominiteismo e Demopraxia. Per una rigenerazione della società” (Chiarelettere editore srl), un manuale per una trasformazione responsabile della società che apre una preziosa occasione di dialogo: esercitata da ognuno nelle piccole occupazioni del quotidiano, ed accolta come pratica di ogni piccola comunità, la demopraxia potrà ispirare relazioni più complesse all’interno della società civile e della dialettica tra artisti, cittadini,

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Michelangelo Pistoletto – Viaggio a Firenze nel segno del Terzo Paradiso a cura di MAD Murate Art District, Accademia di Belle Arti di Firenze, Associazione Nottola di Minerva, Chiarelettere e Cittadellarte

 

A MAD Murate Art District un appuntamento con Manifesto per una rigenerazione della società: dialogo tra Michelangelo Pistoletto, Lorenzo Fazio, direttore editoriale di Chiarelettere, e Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto.

Michelangelo Pistoletto ha presentato il 1 aprile 2019 il suo libro “Ominiteismo e Demopraxia. Per una rigenerazione della società” (Chiarelettere editore srl), un manuale per una trasformazione responsabile della società che apre una preziosa occasione di dialogo: esercitata da ognuno nelle piccole occupazioni del quotidiano, ed accolta come pratica di ogni piccola comunità, la demopraxia potrà ispirare relazioni più complesse all’interno della società civile e della dialettica tra artisti, cittadini, imprenditori, giovani in formazione.

La due giorni dedicata al grande artista internazionale è proseguita e si è conclusa martedì 2 aprile  2019 all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove il maestro Pistoletto ha tenuto una lectio magistralis rivolta agli studenti e aperta anche al pubblico esterno. In seguito la presentazione del restauro dell’opera monumentale “Dietrofront”, a cura del restauratore Alberto Casciani e dei tecnici del CNR Cristiano Riminesi, Fabio Tarani e Rachele Manganelli Del Fa.

Un appuntamento presentato nell’ambito del Progetto Riva diretto da Valentina Gensini, e del programma triennale IDENTITIES Leggere il contemporaneo realizzato dall’Associazione Culturale La Nottola di Minerva in collaborazione con Mus.e, MAD Murate Art District per il Comune di Firenze.

Viaggio a Firenze nel segno del Terzo Paradiso

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Viaggio a Firenze nel segno del Terzo Paradiso

Presentazione del libro "Ominiteismo e Demopraxia. Per una rigenerazione della società" di Michelangelo Pistoletto

Viaggio a Firenze nel segno del Terzo Paradiso

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Vanni Pasca

Presidente di AIS/Design

Vanni Pasca (Giovanni Pasca Raymondi), laureato in architettura, professore ordinario di Storia del design, dal 1998 al 2008 è stato Presidente del Corso di laurea triennale in design e del Corso magistrale in design per l’area mediterranea a Palermo, dove è stato anche Coordinatore del dottorato di ricerca in Disegno industriale . Nel 2008-09 è docente a Milano di Progettisti contemporanei al Politecnico, poi di Design allo IULM di Milano e all’ISIA di Firenze. È Honorary Professor del SID (Società Italiana del Design) dove ha tenuto una lectio magistralis nel 2019. È autore di numerosi libri tra cui “Manuale di storia del design”, Silvana ed., Milano 2019 (con D. Dardi). Dirige la collana di libri Design per l’editore Lupetti/Editori di comunicazione. Ha fondato e diretto il magazine online padjournal.net, già palermodesign.it, con il quale ha promosso nel 2008 e nel 2010 i concorsi internazionali Design Mediterraneo (con mostra e convzaegno a Istanbul e Barcellona

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Vanni Pasca (Giovanni Pasca Raymondi), laureato in architettura, professore ordinario di Storia del design, dal 1998 al 2008 è stato Presidente del Corso di laurea triennale in design e del Corso magistrale in design per l’area mediterranea a Palermo, dove è stato anche Coordinatore del dottorato di ricerca in Disegno industriale . Nel 2008-09 è docente a Milano di Progettisti contemporanei al Politecnico, poi di Design allo IULM di Milano e all’ISIA di Firenze. È Honorary Professor del SID (Società Italiana del Design) dove ha tenuto una lectio magistralis nel 2019. È autore di numerosi libri tra cui “Manuale di storia del design”, Silvana ed., Milano 2019 (con D. Dardi). Dirige la collana di libri Design per l’editore Lupetti/Editori di comunicazione. Ha fondato e diretto il magazine online padjournal.net, già palermodesign.it, con il quale ha promosso nel 2008 e nel 2010 i concorsi internazionali Design Mediterraneo (con mostra e convzaegno a Istanbul e Barcellona). Ha diretto il free magazine Design Review, editore Zerocento, Palermo. Ha curato mostre in Brasile, Istanbul, Barcellona, Verona, Palermo, Triennale di Milano ecc. È presidente di AIS/Design dalla sua fondazione. È docente per chiara fama al Politecnico di Milano.

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Lucia Pietroni

Architetto e PO di Disegno Industriale presso la SAAD di UNICAM

Architetto, PhD in Progettazione Ambientale, PO di Disegno Industriale presso la SAAD di UNICAM, dove è stata Coordinatore del CdL in Disegno Industriale e Ambientale (2011-15), Direttore del Master in Eco-design (2007-14) e dove ora è Referente del CV in Design per l’innovazione del Dottorato in Architettura, Design, Urbanistica. Socio fondatore della SID; Vice-presidente e poi Presidente di ADI Delegazione Marche Abruzzo e Molise (2011-18); dal 2013 è Presidente di EcodesignLab Srl, spin off di UNICAM. Ambiti di ricerca: Design sostenibile e bio-ispirato; processi d’innovazione guidati dal design.

Architetto, PhD in Progettazione Ambientale, PO di Disegno Industriale presso la SAAD di UNICAM, dove è stata Coordinatore del CdL in Disegno Industriale e Ambientale (2011-15), Direttore del Master in Eco-design (2007-14) e dove ora è Referente del CV in Design per l’innovazione del Dottorato in Architettura, Design, Urbanistica. Socio fondatore della SID; Vice-presidente e poi Presidente di ADI Delegazione Marche Abruzzo e Molise (2011-18); dal 2013 è Presidente di EcodesignLab Srl, spin off di UNICAM. Ambiti di ricerca: Design sostenibile e bio-ispirato; processi d’innovazione guidati dal design.

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Jacopo Mascitti

Architetto e designer

Architetto e Designer, Assegnista di ricerca in Disegno Industriale della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università di Camerino. Parte del team di EcodesignLab è uno spin off universitario dell’Università di Camerino, cioè un’impresa che nasce dalla ricerca. Il team è formato da professori e ricercatori, esperti di design per la sostenibilità ambientale, di eco-innovazione di prodotto e di materiali innovativi, giovani designer diplomati al Master in “Eco-design & Eco-innovazione” attivato dalla Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università di Camerino.

Architetto e Designer, Assegnista di ricerca in Disegno Industriale della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università di Camerino. Parte del team di EcodesignLab è uno spin off universitario dell’Università di Camerino, cioè un’impresa che nasce dalla ricerca. Il team è formato da professori e ricercatori, esperti di design per la sostenibilità ambientale, di eco-innovazione di prodotto e di materiali innovativi, giovani designer diplomati al Master in “Eco-design & Eco-innovazione” attivato dalla Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università di Camerino.

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Progetto RIVA | 2019

a cura di Valentina Gensini

Nel 2019 sono proseguiti i talk e i workshop internazionali, tra cui è di particolare rilevanza l’incontro presentato a MAD con Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con  Accademia di belle Arti, e le conferenze curate da LWCircus, oltre al ciclo di incontri a cura del Prof. Antonio Capestro, in collaborazione con CISDU e Università degli Studi di Firenze. Allo stesso modo è continuata la costante manutenzione del parco fluviale del Terzo Giardino e le relative visite guidate a cura dell’area mediazione dell’Associazione Mus.e. È stato portato avanti il progetto di collaborazione con Zhong Art International, ha visto due professori dell’Accademia di Belle Arti di Sichuan effettuare un periodo residenza presso Murate Art District. Questi eventi hanno permesso di compiere un percorso di avvicinamento alla grande mostra del pluriennale Progetto RIVA, prevista nel 2020, e posticipata al 2021 a causa delle restrizioni messe in atto per contrastare la pandemia da Covid-19.

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Nel 2019 sono proseguiti i talk e i workshop internazionali, tra cui è di particolare rilevanza l’incontro presentato a MAD con Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con  Accademia di belle Arti, e le conferenze curate da LWCircus, oltre al ciclo di incontri a cura del Prof. Antonio Capestro, in collaborazione con CISDU e Università degli Studi di Firenze. Allo stesso modo è continuata la costante manutenzione del parco fluviale del Terzo Giardino e le relative visite guidate a cura dell’area mediazione dell’Associazione Mus.e. È stato portato avanti il progetto di collaborazione con Zhong Art International, ha visto due professori dell’Accademia di Belle Arti di Sichuan effettuare un periodo residenza presso Murate Art District. Questi eventi hanno permesso di compiere un percorso di avvicinamento alla grande mostra del pluriennale Progetto RIVA, prevista nel 2020, e posticipata al 2021 a causa delle restrizioni messe in atto per contrastare la pandemia da Covid-19.

 

Progetto RIVA | 2019

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Lezioni di design

Ciclo di conferenze

Lezioni di Design: un ciclo di conferenze aperte, nato nel 2012, sui grandi temi del design organizzato dall’ISIA di Firenze insieme a A/I/S/Design Associazione italiana storici del design, Selfhabitat Cultura e in collaborazione con Muse, MAD Murate Art District, Museo Horne, DIDA, dipartimento di architettura, Università degli studi di Firenze, ADI Associazione per il disegno industriale – delegazione toscana, Fondazione Architetti Firenze e Ordine degli Architetti PPC, che riconosce crediti formativi per gli architetti partecipanti.

Nel 2019 hanno partecipato alle lezioni Luigi Nepi, Jacopo Mascitti, Lucia Pietroni, Giulio Cappellini, Rodrigo Rodriguez, Sergio Givone, introdotti da Vanni Pasca, founder e past president di AIS/Design.

Lezioni di Design: un ciclo di conferenze aperte, nato nel 2012, sui grandi temi del design organizzato dall’ISIA di Firenze insieme a A/I/S/Design Associazione italiana storici del design, Selfhabitat Cultura e in collaborazione con Muse, MAD Murate Art District, Museo Horne, DIDA, dipartimento di architettura, Università degli studi di Firenze, ADI Associazione per il disegno industriale – delegazione toscana, Fondazione Architetti Firenze e Ordine degli Architetti PPC, che riconosce crediti formativi per gli architetti partecipanti.

Nel 2019 hanno partecipato alle lezioni Luigi Nepi, Jacopo Mascitti, Lucia Pietroni, Giulio Cappellini, Rodrigo Rodriguez, Sergio Givone, introdotti da Vanni Pasca, founder e past president di AIS/Design.

Lezioni di design

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Henri Bava

Architetto

Nato in Tunisia e cresciuto tra la Tunisia e Parigi, Henri Bava ha iniziato i suoi studi con una laurea in biologia vegetale presso l’Università Paris-Orsay. Mostrando un vivo interesse per il mondo vivente ma da diverse prospettive, si iscrive successivamente all’École Nationale Supérieure du Paysage (ENSP) di Versailles nel 1980, seguendo allo stesso tempo un corso di scenografia presso la Jacques Lecoq École Internationale de Théâtre di Parigi . Si è laureato come paesaggista DPLG nel 1984 con Michel Corajoud come supervisore e ha lavorato per un anno nella sua agenzia a Parigi. Nel 1986, con i suoi attuali soci, ha fondato Agence Ter. A soli tre anni dal conseguimento della laurea, è tornato all’ENSP Versailles come insegnante, parallelamente alla sua attività professionale, per un periodo di dieci anni. Dal 1989, dopo la partenza di Michel Hössler per la Guyana francese, ha diretto l’ufficio dell’Agence Ter a Parigi insieme a Olivier Philipp

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Nato in Tunisia e cresciuto tra la Tunisia e Parigi, Henri Bava ha iniziato i suoi studi con una laurea in biologia vegetale presso l’Università Paris-Orsay. Mostrando un vivo interesse per il mondo vivente ma da diverse prospettive, si iscrive successivamente all’École Nationale Supérieure du Paysage (ENSP) di Versailles nel 1980, seguendo allo stesso tempo un corso di scenografia presso la Jacques Lecoq École Internationale de Théâtre di Parigi . Si è laureato come paesaggista DPLG nel 1984 con Michel Corajoud come supervisore e ha lavorato per un anno nella sua agenzia a Parigi. Nel 1986, con i suoi attuali soci, ha fondato Agence Ter. A soli tre anni dal conseguimento della laurea, è tornato all’ENSP Versailles come insegnante, parallelamente alla sua attività professionale, per un periodo di dieci anni. Dal 1989, dopo la partenza di Michel Hössler per la Guyana francese, ha diretto l’ufficio dell’Agence Ter a Parigi insieme a Olivier Philippe. Dal 1993 al 1997, ha combinato questo con il lavoro come consulente statale paesaggista per il DDE della contea di Eure. Henri Bava è stato eletto presidente della Federazione francese del paesaggio, carica ricoperta tra il 1996 e il 1998.
Fu in questo momento che iniziò il suo lavoro in Germania. Ha guidato l’esecuzione del progetto Aqua Magica Park vicino ad Hannover ed è stato nominato allo stesso tempo, nell’ambito di un processo di reclutamento europeo, professore ordinario e direttore del dipartimento del paesaggio della scuola di architettura del Karlsruhe Institute of Technology (KIT), dove insegna ancora oggi. Nel 2000 ha creato un ufficio Agence Ter a Karlsruhe, da dove ha diretto grandi progetti di sviluppo del territorio transfrontaliero, progetti di riabilitazione di siti industriali abbandonati o la realizzazione di importanti luoghi pubblici, come a Duisburg. Sei anni dopo è stato eletto membro dell’Accademia delle arti di Berlino. Dopo essere tornato all’Agence Ter Paris nel 2007, è stato eletto presidente del consiglio di amministrazione dell’École Nationale de la Nature et du Paysage, Blois (ENSNP) nel 2010. Nello stesso anno, Henri Bava è stato invitato alla Harvard University Graduate School of Design di Charles Waldheim, direttore del dipartimento del paesaggio, dove spesso insegna nell’ambito degli studi di design. Nel 2014, in seguito alla vittoria del concorso per la “Plaza Glories Catalanes” di Barcellona, ​​è stato istituito un ufficio spagnolo. Nel 2016, Henri Bava ha guidato la squadra vincitrice per il rinnovo di Pershing Square e ha aperto il primo ufficio americano di Agence Ter, nel centro di Los Angeles.

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Rodrigo Rodriquez

ex Presidente Material Connexion Italia

Nato a Roma nel 1937.

Ha conseguito nel 1960 la laurea  in Giurisprudenza (tesi pubblicata dalla rivista IUSTITIA, diretta da Antonio Segni) all’Università di Roma e, nel 1961, il Master in Business Administration all’IPSOA di Torino (a quei tempi, collegata con l’Harvard Business School).

Dopo aver frequentato nel 1964 alcuni seminari presso il Glacier Institute of Management, Londra, ha introdotto in Italia le originali teorie organizzative – fondate sul time span of discretion – che Elliott Jacques aveva sviluppato nel Tavistock Institute of Management.

Dal 1965 al 1968 è stato dirigente del Servizio Struttura Organizzativa e Classificazione alla 3M Minnesota Italia S.p.a., approfondendo la conoscenza delle discipline di direzione del personale in auge in quel periodo, e arricchendo le sue competenze con un’esperienza di lavoro in una multinazionale, leader nei suoi settori.

Nel 1969 ha iniziato la sua avventura nell’industria del mobile come Vice Direttore Gene

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Nato a Roma nel 1937.

Ha conseguito nel 1960 la laurea  in Giurisprudenza (tesi pubblicata dalla rivista IUSTITIA, diretta da Antonio Segni) all’Università di Roma e, nel 1961, il Master in Business Administration all’IPSOA di Torino (a quei tempi, collegata con l’Harvard Business School).

Dopo aver frequentato nel 1964 alcuni seminari presso il Glacier Institute of Management, Londra, ha introdotto in Italia le originali teorie organizzative – fondate sul time span of discretion – che Elliott Jacques aveva sviluppato nel Tavistock Institute of Management.

Dal 1965 al 1968 è stato dirigente del Servizio Struttura Organizzativa e Classificazione alla 3M Minnesota Italia S.p.a., approfondendo la conoscenza delle discipline di direzione del personale in auge in quel periodo, e arricchendo le sue competenze con un’esperienza di lavoro in una multinazionale, leader nei suoi settori.

Nel 1969 ha iniziato la sua avventura nell’industria del mobile come Vice Direttore Generale della C&B Italia fino al 1972; poi, alla Cassina, Direttore Generale dal 1973 al 1980, e Vice Presidente e Amministratore Delegato sino al 1991.

In questi ruoli, ha condotto la Cassina ad essere leader nell’industria del mobile di design, altresì realizzando la sua internazionalizzazione. Tra l’altro, come Consigliere di Amministrazione in Atelier International Ltd, New York, e Cassina Japan KK, Tokyo, consociate della Cassina S.p.a., ha contribuito a pilotare il forte posizionamento delle due aziende nei rispettivi mercati.

Nel 1973 ha promosso la costituzione di Marcatré che, come Presidente, portò ad una posizione di co-leadership nel mercato del mobile per ufficio, sino alla liquidazione volontaria nel 1996.

Egli ha posto la propria esperienza e conoscenza al servizio del settore, occupando posizioni di imprenditorialità associativa, ritenendo che il successo di ogni azienda è aiutato dal miglioramento del settore cui essa appartiene.

Era:

  • Presidente, Forza Europe Ltd, mobili di design per il contract, Londra;
  • Presidente di Materially Impresa Sociale s.r.l.;
  • Amministratore Unico Material Connexion Bilbao SL;
  • Membro del CdA, Antares Iluminacion S.A., Gruppo FLOS;
  • Membro del CdA, Fondazione ADI per il Design Italiano;
  • Membro della Giuria per il Marchio di Qualità Design for All;
  • Amministratore Delegato di Schola Italica;
  • Membro dello Scientific and Advisory Board, sezione Smart Materials and Inclusive Human Systems, nella 1st International Conference on Intelligent Human Systems Integration, Dubai, Gennaio 2017;
  • Membro, su decreto del Ministero dei Beni e della Attività Culturali, del CdA della Fondazione Parco Archeologico di Pompei

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Global Identities. Postcolonial and Cross-cultural Narratives

A cura di Valentina Gensini, Anna Triandafillydo.
Con testi di Veronica Caciolli, Jasper Chalcraft, Nick Dines, Livia Dubon Bohlig, Daria Filardo, Valentina Gensini, Matteo Innocenti, Jeremie Molho, Monica Sassatelli, Justin Randolph Thompson and Janine Gaelle Djeudi, Anna Triandafyllidou.

“Punti di vista dai diversi continenti del globo raccontano le dinamiche dell’identità in contesti che storicamente hanno lottato per trovare uno schema in cui una terra e una comunità possano riconoscersi, per identificare un codice segnato da memoria collettiva e comune storico, sociologico e anche caratteristiche psicologiche. Questa ricerca di segni di appartenenza rappresenta oggi un’esperienza di urgenza senza precedenti, che si svolge in un panorama internazionale carico di appropriazioni, influenze culturali e ibridazioni spontanee e non necessariamente ricercate, forse dovute ad opportunismo commerciale o al realtà instabile e fluida del mondo digitale. ”- Valentina Gensini

È ancora possibile parlare di identità in un contesto fortemente globalizzato, segnato da sradicamento, mobilità e migrazione? Il riemergere del nazionalismo rivela una nuova urgenza riguardo al senso di appartenenza che contraddice l’ibridazione culturale esistente. Il ciclo di

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“Punti di vista dai diversi continenti del globo raccontano le dinamiche dell’identità in contesti che storicamente hanno lottato per trovare uno schema in cui una terra e una comunità possano riconoscersi, per identificare un codice segnato da memoria collettiva e comune storico, sociologico e anche caratteristiche psicologiche. Questa ricerca di segni di appartenenza rappresenta oggi un’esperienza di urgenza senza precedenti, che si svolge in un panorama internazionale carico di appropriazioni, influenze culturali e ibridazioni spontanee e non necessariamente ricercate, forse dovute ad opportunismo commerciale o al realtà instabile e fluida del mondo digitale. ”- Valentina Gensini

È ancora possibile parlare di identità in un contesto fortemente globalizzato, segnato da sradicamento, mobilità e migrazione? Il riemergere del nazionalismo rivela una nuova urgenza riguardo al senso di appartenenza che contraddice l’ibridazione culturale esistente. Il ciclo di seminari e mostre internazionali, tenutosi a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea a Firenze nel 2018, mirava a fornire spunti, analisi e riflessioni sulle dinamiche dell’identità globale, con particolare attenzione alla produzione culturale, all’ibridazione dei linguaggi e alle narrazioni postcoloniali. La pubblicazione è una raccolta dei saggi e delle conferenze dei relatori che hanno preso parte a questo cruciale evento artistico e culturale.

https://www.moussepublishing.com/?product=/global-identities/

Global Identities. Postcolonial and Cross-cultural Narratives

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A cura di Valentina Gensini, Anna Triandafillydo

Con testi di Veronica Caciolli, Jasper Chalcraft, Nick Dines, Livia Dubon Bohlig, Daria Filardo, Valentina Gensini, Matteo Innocenti, Jeremie Molho, Monica Sassatelli, Justin Randolph Thompson and Janine Gaelle Djeudi, Anna Triandafyllidou.

A cura di Valentina Gensini, Anna Triandafillydo

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Reinventare lo spazio pubblico. La storia di Piazza dei Ciompi e le sue trasformazioni

Conferenza e workshop a cura di Pablo Georgieff per ripercorrere le trasformazioni della piazza dei Ciompi, Firenze

Una conferenza e una mostra per ripercorrere le trasformazioni della piazza dei Ciompi a partire dagli anni 30 del secolo scorso. Uno spazio pubblico nato dal piano demolizioni messo in atto dal Ministro Bottai nel 1939 che ha visto molteplici cambiamenti nel corso degli anni; dalla sua realizzazione alla collocazione della loggia del pesce di Vasari nel 1955 al cambio di destinazione d’uso, da mercato ortofrutticolo prima a mercato d’antiquariato poi con apertura diurna e chiusura delle strutture ospitanti gli botteghe durante le ore serali. La ricca storia del luogo da spazio pubblico a spazio chiuso e il recente smantellamento delle coperture di amianto con spostamento del mercato, sono stati lo spunto, per il corso di Laurea in Architettura del Paesaggio del Dipartimento di Architettura di Firenze, per organizzare un Workshop guidato dal celebre paesaggista francese, Pablo Georgieff con il suo Atelier COLOCO e  diretto da Gilles Clement.

Il 10 maggio sono intervenuti:

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Una conferenza e una mostra per ripercorrere le trasformazioni della piazza dei Ciompi a partire dagli anni 30 del secolo scorso. Uno spazio pubblico nato dal piano demolizioni messo in atto dal Ministro Bottai nel 1939 che ha visto molteplici cambiamenti nel corso degli anni; dalla sua realizzazione alla collocazione della loggia del pesce di Vasari nel 1955 al cambio di destinazione d’uso, da mercato ortofrutticolo prima a mercato d’antiquariato poi con apertura diurna e chiusura delle strutture ospitanti gli botteghe durante le ore serali. La ricca storia del luogo da spazio pubblico a spazio chiuso e il recente smantellamento delle coperture di amianto con spostamento del mercato, sono stati lo spunto, per il corso di Laurea in Architettura del Paesaggio del Dipartimento di Architettura di Firenze, per organizzare un Workshop guidato dal celebre paesaggista francese, Pablo Georgieff con il suo Atelier COLOCO e  diretto da Gilles Clement.

Il 10 maggio sono intervenuti:

” Il punto di vista del Governo della Città” Giovanni Bettarini, Assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze

“Le Murate: Il progetto RIVA a Firenze” Valentina Gensini, Direttore artistico MAD Murate Art District, Firenze

” La storia del Progetto per Piazza dei Ciompi ” Prof Enrico Falqui, Vice-Direttore del Landscape Design Lab

” New Gardens for the City-Life ” Pablo Georgieff e COLOCO&CO Atelier di Parigi

Reinventare lo spazio pubblico. La storia di Piazza dei Ciompi e le sue trasformazioni

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Enrico Falqui

Architetto

Paesaggista, è stato professore associato di progettazione degli spazi aperti presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Dal 2013 al 2017 è stato il Direttore scientifico del ciclo di Conferenze internazionali “OPEN SESSION ON LANDSCAPE” promosso in collaborazione tra Fondazione degli Architetti di Firenze, Prato e Pistoia e DIDA. Attualmente è Membro della Società scientifica italiana di Architettura del Paesaggio e membro dell’INU. Dal 1975 ad oggi, ha fatto parte di numerose organizzazioni internazionali per la tutela dell’ambiente (IAIA, Fondazione europea per le città sostenibili ) e dell’Architettura del paesaggio, tra le quali Uniscape, IFLA e Landscape Learn Londra. Attualmente dirige la collana editoriale “Maestri del Paesaggio” presso la Casa Editrice Libria, Roma ed è Direttore del Blog “ Landscape First”.

Paesaggista, è stato professore associato di progettazione degli spazi aperti presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Dal 2013 al 2017 è stato il Direttore scientifico del ciclo di Conferenze internazionali “OPEN SESSION ON LANDSCAPE” promosso in collaborazione tra Fondazione degli Architetti di Firenze, Prato e Pistoia e DIDA. Attualmente è Membro della Società scientifica italiana di Architettura del Paesaggio e membro dell’INU. Dal 1975 ad oggi, ha fatto parte di numerose organizzazioni internazionali per la tutela dell’ambiente (IAIA, Fondazione europea per le città sostenibili ) e dell’Architettura del paesaggio, tra le quali Uniscape, IFLA e Landscape Learn Londra. Attualmente dirige la collana editoriale “Maestri del Paesaggio” presso la Casa Editrice Libria, Roma ed è Direttore del Blog “ Landscape First”.

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Pablo Georgieff

Architetto

Artista, geografo, architetto paesaggista e giardiniere. È tra i fondatori di Coloco, atelier nato in Francia nel 1999 e costituito da paesaggisti, architetti, botanici, artisti, tutti giardinieri praticanti. Coloco è un collettivo che, a partire dal nostro quotidiano, ci invita a coltivare il paesaggio nei suoi diversi piani come un bene comune. Si è diplomato in Teorie contemporanee architetturali e geografia urbana, conseguendo poi il Master in Teorie Contemporanee dell’Architettura. Insegna alla Scuola Nazionale Superiore del Paesaggio di Versailles e alla Scuola di Architettura di Paris La Villette.

Artista, geografo, architetto paesaggista e giardiniere. È tra i fondatori di Coloco, atelier nato in Francia nel 1999 e costituito da paesaggisti, architetti, botanici, artisti, tutti giardinieri praticanti. Coloco è un collettivo che, a partire dal nostro quotidiano, ci invita a coltivare il paesaggio nei suoi diversi piani come un bene comune. Si è diplomato in Teorie contemporanee architetturali e geografia urbana, conseguendo poi il Master in Teorie Contemporanee dell’Architettura. Insegna alla Scuola Nazionale Superiore del Paesaggio di Versailles e alla Scuola di Architettura di Paris La Villette.

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Neville Mars

Architetto

Neville Mars è il direttore di MARS Architects a Shanghai, uno studio di architettura e pianificazione sostenibile con oltre tredici anni di esperienza in Asia. MARS Architects ha vinto concorsi di architettura nazionali e internazionali, tra cui il progetto vincitore per il museo nazionale dell’immagine di Chengdu e il progetto vincitore per la sede di un marchio a Sofia. MARS ha sviluppato oltre una dozzina di progetti di pianificazione integrata in tutta l’Asia, tra cui l’Ecocity sino-olandese a Shenzhen, il Beijing 798 Art District, Vision United Mumbai e il master plan integrale per Caofeidian Ecocity. Recentemente MARS è stato invitato da UN HABITAT a collaborare alla pianificazione di Tacloban nelle Filippine, la città devastata dal tifone Haiyan. Neville Mars è anche il direttore della Dynamic City Foundation (DCF), una piattaforma di ricerca senza scopo di lucro che studia la rapida urbanizzazione in Asia. Iniziando la sua carriera in OMA, un approccio di

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Neville Mars è il direttore di MARS Architects a Shanghai, uno studio di architettura e pianificazione sostenibile con oltre tredici anni di esperienza in Asia. MARS Architects ha vinto concorsi di architettura nazionali e internazionali, tra cui il progetto vincitore per il museo nazionale dell’immagine di Chengdu e il progetto vincitore per la sede di un marchio a Sofia. MARS ha sviluppato oltre una dozzina di progetti di pianificazione integrata in tutta l’Asia, tra cui l’Ecocity sino-olandese a Shenzhen, il Beijing 798 Art District, Vision United Mumbai e il master plan integrale per Caofeidian Ecocity. Recentemente MARS è stato invitato da UN HABITAT a collaborare alla pianificazione di Tacloban nelle Filippine, la città devastata dal tifone Haiyan. Neville Mars è anche il direttore della Dynamic City Foundation (DCF), una piattaforma di ricerca senza scopo di lucro che studia la rapida urbanizzazione in Asia. Iniziando la sua carriera in OMA, un approccio distinto basato sulla ricerca è diventato il marchio di fabbrica del DCF, generando collaborazioni con una serie di istituti di istruzione, commerciali, artistici e di ricerca in tutto il mondo. Lavorando su scale e discipline DCF produce progetti che colmano il tradizionale divario tra teoria e pratica, installazioni artistiche e tecnologia, ricerca e design.

Mars è docente presso la China Academy of Art e ha un dottorato di ricerca presso RMIT, incentrato sulla teoria urbana. È membro del BMW Guggenheim Lab e collega relatore alla conferenza TEDglobal_INK. Mars è l’autore del libro The Chinese Dream – a society under construction (010 Publishers, N. Mars, A. Hornsby, Rotterdam 2008). Il tomo di 800 pagine si è rivelato un’analisi profetica della correlazione tra costruzione di città e costruzione di società in Cina, ispirando il tema del 12 ° FYP cinese. Nell’inverno 2016, Mars ha pubblicato il suo secondo libro “Manifesto of Mistakes – soluzioni urbane per il nuovo mondo”, questo manuale di progettazione di ecocity ripensa i principi fondamentali della disciplina urbana, per arrivare a una strategia globale per la pianificazione urbana integrata guidata dai processi.

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Ezio Godoli

Storico dell'architettura

Nato a Bologna. Assistente di ruolo dal 1973, professore associato di storia dell’architettura dal 1983, professore straordinario dal 1987 e professore ordinario dal 1990. I suoi interessi di ricerca si sono orientati principalmente verso la storia dell’architettura contemporanea e, in particolare, l’architettura dell’età napoleonica in Italia, l’architettura dell’Art Nouveau a Parigi e della Secessione a Vienna, l’architettura delle avanguardie storiche (futurismo e De Stijl).  Ha svolto anche ricerche nel campo della archeologia industriale i  cui risultati sono stati presentati a convegni internazionali. Parte della sua attività scientifica è stata dedicata al problema della conservazione e del restauro dell’architettura contemporanea. Dal 1986 al 1994 ha fatto parte del gruppo di esperti dell’Unesco incaricato dello studio del problema del restauro e della conservazione del patrimonio architettonico dell’Art Nouveau;

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Nato a Bologna. Assistente di ruolo dal 1973, professore associato di storia dell’architettura dal 1983, professore straordinario dal 1987 e professore ordinario dal 1990. I suoi interessi di ricerca si sono orientati principalmente verso la storia dell’architettura contemporanea e, in particolare, l’architettura dell’età napoleonica in Italia, l’architettura dell’Art Nouveau a Parigi e della Secessione a Vienna, l’architettura delle avanguardie storiche (futurismo e De Stijl).  Ha svolto anche ricerche nel campo della archeologia industriale i  cui risultati sono stati presentati a convegni internazionali. Parte della sua attività scientifica è stata dedicata al problema della conservazione e del restauro dell’architettura contemporanea. Dal 1986 al 1994 ha fatto parte del gruppo di esperti dell’Unesco incaricato dello studio del problema del restauro e della conservazione del patrimonio architettonico dell’Art Nouveau; dal 1989 al 1990 è stato membro del comitato di esperti del Consiglio di Europa incaricato di redigere la raccomandazione, indirizzata ai ministri di tutti gli stati membri, concernente la conservazione del patrimonio architettonico del XX secolo. Dalla costituzione nel 1992 è stato membro fondatore di Eurocultures Observatoire européen du dèveloppement socio-cultural de la ville (Bruxelles). Dal 2002 al 2005 è stato responsabile scientifico di un gruppo di ricercatore del Dipartimento di storia dell’architettura e della città dell’Università di Firenze, partner del progetto europeo Patrimoines partagés: savoirs et savoir-faire appliqués au patrimoine architectural et urbain des XIXe et XXe siècles en Mediterranée; dal 2006 ha coordinato un altro gruppo di ricercatori dello stesso Dipartimento partner del progetto di ricerca europeo Musomed, impegnato nella messa a punto di un modello informatico di banca dati sulla architettura e la città mediterranea nei secoli XIX e XX. Dal 2008 ha organizzato, curandone i cataloghi, le tre esposizioni promosse dal Ministero italiano degli Affari Esteri: Architetti italiani per la Siria e il Libano nel ventesimo secoloArchitetti e ingegneri italiani in Egitto dal diciannovesimo al ventesimo secoloGli architetti italiani in Marocco dall’inizio del protettorato francese ad oggi. Ha organizzato i due convegni internazionali: The Presence of Italian Architects in Mediterranean Countries (Alexandria 2007) e Architectures et architectes italiens au Maghreb (Tunis 2009). Ha fatto parte del comitato scientifico del Groupement de recherche international Architectures Modernes en Méditerranée costituito dal CNRS francese. È attualmente partner del progetto europeo Arching e componente del comitato scientifico dell’azione Cost European architecture beyond Europe.

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Walter Hood

Architetto, designer

Walter Hood è il direttore creativo e fondatore di Hood Design Studio a Oakland, in California. Le sue opere esplorano spesso argomenti come razza, identità, giustizia sociale e design ambientale. È anche professore presso l’Università della California, Berkeley, e tiene conferenze su progetti professionali e teorici a livello nazionale e internazionale. Hood Design Studio è una pratica tripartita, che lavora tra arte e fabbricazione, design e paesaggio, ricerca e urbanistica. Gli spazi urbani risultanti dai loro oggetti agiscono come sculture pubbliche, creando nuove aperture attraverso le quali vedere la bellezza, la stranezza e le idiosincrasie emergenti circostanti. Il pluripremiato lavoro dello Studio è stato presentato in riviste tra cui Dwell, The Wall Street Journal, The New York Times, Fast Company, Architectural Digest, Places Journal e Landscape Architecture Magazine. Walter Hood è anche un destinatario nel 2017 dell’Academy of Arts and Letters Architectur

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Walter Hood è il direttore creativo e fondatore di Hood Design Studio a Oakland, in California. Le sue opere esplorano spesso argomenti come razza, identità, giustizia sociale e design ambientale. È anche professore presso l’Università della California, Berkeley, e tiene conferenze su progetti professionali e teorici a livello nazionale e internazionale. Hood Design Studio è una pratica tripartita, che lavora tra arte e fabbricazione, design e paesaggio, ricerca e urbanistica. Gli spazi urbani risultanti dai loro oggetti agiscono come sculture pubbliche, creando nuove aperture attraverso le quali vedere la bellezza, la stranezza e le idiosincrasie emergenti circostanti. Il pluripremiato lavoro dello Studio è stato presentato in riviste tra cui Dwell, The Wall Street Journal, The New York Times, Fast Company, Architectural Digest, Places Journal e Landscape Architecture Magazine. Walter Hood è anche un destinatario nel 2017 dell’Academy of Arts and Letters Architecture Award.

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Ila Beka

Video artist

Laureato in architettura, si è diplomato allo IUAV di Venezia e all’École nationale supérieure d’architecture de Paris-Belleville studiando con Aldo Rossi, Manfredo Tafuri, Vittorio Gregotti, Massimo Cacciari, Bernardo Secchi, Ugo La Pietra e Henri Ciriani.

Come regista ha cominciato realizzando una serie di 168 microfilm per la Universal Studio, poi divenuti famosi anche come i Millimetraggi di Ila Bêka, con i quali ha vinto il Festival du Film Très Court di Parigi, il Premio Massimo Troisi e il festival Maremetraggio di Trieste.
In seguito ai Millimetraggi ha prodotto e realizzato una lunga serie di cortometraggi, fra cui I have seen my mother dancing in the clouds, vincitore del Torino Film Festival e selezionato dalla Academy Award di Los Angeles per partecipare agli Oscar come miglior cortometraggio italiano, In Utero, vincitore del Jameson Award per il migliore cortometraggio europeo e presentato in selezione ufficiale alla Semaine de la

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Laureato in architettura, si è diplomato allo IUAV di Venezia e all’École nationale supérieure d’architecture de Paris-Belleville studiando con Aldo Rossi, Manfredo Tafuri, Vittorio Gregotti, Massimo Cacciari, Bernardo Secchi, Ugo La Pietra e Henri Ciriani.

Come regista ha cominciato realizzando una serie di 168 microfilm per la Universal Studio, poi divenuti famosi anche come i Millimetraggi di Ila Bêka, con i quali ha vinto il Festival du Film Très Court di Parigi, il Premio Massimo Troisi e il festival Maremetraggio di Trieste.
In seguito ai Millimetraggi ha prodotto e realizzato una lunga serie di cortometraggi, fra cui I have seen my mother dancing in the clouds, vincitore del Torino Film Festival e selezionato dalla Academy Award di Los Angeles per partecipare agli Oscar come miglior cortometraggio italiano, In Utero, vincitore del Jameson Award per il migliore cortometraggio europeo e presentato in selezione ufficiale alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes, e Buongiorno, vincitore di oltre 60 film festival internazionali.

Nel 2003 fonda la casa di produzione BekaFilms con la quale ha prodotto e diretto il suo primo lungometraggio Quodlibet, presentato in selezione ufficiale al Festival del film Locarno, oltre a altri numerosi documentari e video d’artista.

Dal 2005 collabora con Louise Lemoine, con la quale ha creato la piattaforma creativa e di ricerca Bêka&Partners.
Definiti dal New York Times “figure culto nel mondo dell’architettura europea”, Ila Bêka e Louise Lemoine concentrano la loro ricerca sulla sperimentazione di nuove forme narrative e cinematografiche legate all’architettura contemporanea e alla città. Attraverso la loro opera mettono in discussione, attraverso uno sguardo soggettivo, dissacrante ed ironico, l’idealizzazione nella rappresentazione dell’architettura, esaltandone al contempo la vulnerabilità, la vitalità e la bellezza.
Koolhaas Houselife, realizzato nel 2008 e co-diretto da Louise Lemoine è stato acclamato dalla critica internazionale come “il film cult dell’architettura”.

Negli ultimi anni ha presentato i suoi film e tenuto delle conferenze sulla sua attività di ricerca presso alcune istituzioni culturali internazionali e prestigiose università come la Biennale di Venezia (2008, 2010, 2014), MoMA (New-York), Metropolitan Museum of Art (New-York), Centre Pompidou (Parigi), Palais de Tokyo (Parigi), Barbican Art Gallery (Londra), Canadian Centre for Architecture (Montréal), NAi (Rotterdam, NL), MAXXI (Roma), SALT (Istanbul), Harvard GSD e Architectural Association School of Architecture (Londra), Mextropoli (Mexico).

L’intera opera di Ila Bêka & Louise Lemoine (16 film) è stata acquisita nel 2016 dal MoMA Museum of Modern Art di New York ed è entrata a far parte della sua collezione permanente. L’acquisizione dell’intera produzione di un artista ancora vivente ed attivo è un evento estremamente raro.

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Louise Lemoine

Video artist

Lemoine vive e lavora tra Francia e Italia. Dal 2005 lavora in collaborazione con il marito Ila Bêka con il quale ha fondato la piattaforma di ricerca e creazione Bêka & Partners.

Presentati dal New York Times come “figure cult nel mondo dell’architettura europea”, Lemoine e Bêka concentrano la loro ricerca principalmente sulla sperimentazione di nuove forme narrative e cinematografiche in relazione all’architettura contemporanea.
Koolhaas Houselife, il primo film che ha co-diretto con Bêka nel 2008, è stato acclamato dalla critica internazionale come “il film cult dell’architettura”. Hanno autofinanziato il film per garantirne la libertà creativa.

Dopo il successo di Koolhaus Houselife, Bêka e Lemoine hanno girato gli altri quattro film che avrebbero costituito la loro serie Living Architectures. Questa serie, che comprende Koolhaus Houselife; Pomerol, Herzog e de Meuron; Xmas Meier; Vertigo di Gehry; e Inside Piano, segue le realt


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Lemoine vive e lavora tra Francia e Italia. Dal 2005 lavora in collaborazione con il marito Ila Bêka con il quale ha fondato la piattaforma di ricerca e creazione Bêka & Partners.

Presentati dal New York Times come “figure cult nel mondo dell’architettura europea”, Lemoine e Bêka concentrano la loro ricerca principalmente sulla sperimentazione di nuove forme narrative e cinematografiche in relazione all’architettura contemporanea.
Koolhaas Houselife, il primo film che ha co-diretto con Bêka nel 2008, è stato acclamato dalla critica internazionale come “il film cult dell’architettura”. Hanno autofinanziato il film per garantirne la libertà creativa.

Dopo il successo di Koolhaus Houselife, Bêka e Lemoine hanno girato gli altri quattro film che avrebbero costituito la loro serie Living Architectures. Questa serie, che comprende Koolhaus Houselife; Pomerol, Herzog e de Meuron; Xmas Meier; Vertigo di Gehry; e Inside Piano, segue le realtà mondane della manutenzione di edifici di famosi architetti, tra cui Rem Koolhaas (la casa di Bordeaux), Frank Gehry (il Guggenheim di Bilbao) e Auguste Perret.

I suoi film sono stati selezionati e premiati in alcuni importanti festival cinematografici internazionali come CPH: DOX, Chicago International Film Festival, DocAviv, Torino Film Festival, FIFA, ecc.
È stata invitata a tenere conferenze e presentare i suoi film in molte istituzioni culturali internazionali e prestigiose università come la Biennale di Venezia (2008, 2010, 2014), MoMA (New York), Metropolitan Museum of Art (New-York), Centre Pompidou (Parigi ), Palais de Tokyo (Parigi), Barbican Art Gallery (Londra), Canadian Centre for Architecture (Montréal), NAi (Rotterdam, NL), MAXXI (Roma), Harvard GSD, Architectural Association School of Architecture (Londra), Mextropoli ( Messico).

I suoi film fanno parte di importanti collezioni d’arte, il CNAP ha acquisito nel 2014 una copia di Koolhaas Houselife e nel 2015 una copia dell’installazione video La Maddalena per le collezioni nazionali francesi. L’opera video Spiriti è stata commissionata dalla Fondazione Prada per la loro collezione privata.

Nel 2016 l’opera completa di Ila Bêka e Louise Lemoine (16 film) è stata acquisita dal MoMA, Museum of Modern Art di New York.

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Anton James

Architetto

Anton James è uno dei tre direttori dello studio di architettura del paesaggio con sede a Sydney, James Mather Delaney Design e professore di architettura del paesaggio presso RMIT. JMD Design cerca una sintesi creativa tra numerose preoccupazioni nelle discipline dell’architettura del paesaggio, ingegneria, arti visive, orticoltura ed ecologia. I lavori risultanti dimostrano una risposta dinamica e sofisticata saldamente fondata su un’attenzione particolare al carattere del sito esistente e alla specificità di materialità di ciascun sito.

Anton, che si è formato come architetto paesaggista e artista visivo, ha progettato per un periodo di 20 anni progetti in Australia, Europa e Stati Uniti. Il suo lavoro continua a concentrarsi sul design come mezzo per esplorare la tensione spaziale, ambientale e materiale di un sito per il suo potenziale di arricchimento dell’esperienza urbana. Recentemente ha conseguito il dottorato in filosofia presso il Royal Melbourne Insti

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Anton James è uno dei tre direttori dello studio di architettura del paesaggio con sede a Sydney, James Mather Delaney Design e professore di architettura del paesaggio presso RMIT. JMD Design cerca una sintesi creativa tra numerose preoccupazioni nelle discipline dell’architettura del paesaggio, ingegneria, arti visive, orticoltura ed ecologia. I lavori risultanti dimostrano una risposta dinamica e sofisticata saldamente fondata su un’attenzione particolare al carattere del sito esistente e alla specificità di materialità di ciascun sito.

Anton, che si è formato come architetto paesaggista e artista visivo, ha progettato per un periodo di 20 anni progetti in Australia, Europa e Stati Uniti. Il suo lavoro continua a concentrarsi sul design come mezzo per esplorare la tensione spaziale, ambientale e materiale di un sito per il suo potenziale di arricchimento dell’esperienza urbana. Recentemente ha conseguito il dottorato in filosofia presso il Royal Melbourne Institute of Technology, School of Architecture and Design, ed è stato nominato professore di architettura del paesaggio presso RMIT.

Anton ha vinto numerosi premi, a livello nazionale e internazionale per i suoi lavori.

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Claudia Pasquero

Architetto

Claudia Pasquero è architetto, curatrice, autrice ed educatrice; il suo lavoro e la sua ricerca operano all’incrocio tra biologia, computazione e design. È fondatrice e condirettrice di ecoLogicStudio a Londra, docente e direttrice dell’Urban Morphogenesis Lab presso la Bartlett UCL, Professore di Architettura del paesaggio e fondatrice del Synthetic Landscape Lab dell’Università di Innsbruck.

Claudia è stata Head Curator della Tallinn Architectural Biennale 2017 ed è stata nominata nella smart list WIRED nello stesso anno.

È coautrice del “Systemic Architecture – Operating manual for the self-organizing city” pubblicato da Routledge nel 2012.

Il suo lavoro è stato pubblicato ed esposto a livello internazionale: al FRAC Centre di Orléans, alla Biennale di architettura di Venezia, ZKM Karlsruhe e MilanoExpo2015 tra gli altri. ecoLogicStudio ha completato negli ultimi anni una serie di architetture fotosintetiche, come il padiglione BioTechHut

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Claudia Pasquero è architetto, curatrice, autrice ed educatrice; il suo lavoro e la sua ricerca operano all’incrocio tra biologia, computazione e design. È fondatrice e condirettrice di ecoLogicStudio a Londra, docente e direttrice dell’Urban Morphogenesis Lab presso la Bartlett UCL, Professore di Architettura del paesaggio e fondatrice del Synthetic Landscape Lab dell’Università di Innsbruck.

Claudia è stata Head Curator della Tallinn Architectural Biennale 2017 ed è stata nominata nella smart list WIRED nello stesso anno.

È coautrice del “Systemic Architecture – Operating manual for the self-organizing city” pubblicato da Routledge nel 2012.

Il suo lavoro è stato pubblicato ed esposto a livello internazionale: al FRAC Centre di Orléans, alla Biennale di architettura di Venezia, ZKM Karlsruhe e MilanoExpo2015 tra gli altri. ecoLogicStudio ha completato negli ultimi anni una serie di architetture fotosintetiche, come il padiglione BioTechHut per Expo Astana 2017, HORTUS Astana 2017, Urban Algae Folly Aarhus 2017, PhotoSynthEtica Dublin 2019, HORTUS XL 2020 per il Centre Pompidou di Parigi, PhotosSynthEtica Helsinki 2020 su altri.

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Marco Poletto

Architetto

Marco Poletto è un architetto, educatore e innovatore con sede a Londra.

È co-fondatore e direttore dello studio di architettura ecoLogicStudio e della società di innovazione del design PhotoSynthetica, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni architettoniche per combattere i cambiamenti climatici.
Negli ultimi 10 anni ecoLogicStudio ha progettato e realizzato diverse installazioni e architetture viventi, dimostrando come i microrganismi come le alghe possano diventare parte della bio-città del futuro.
Marco ha conseguito un dottorato di ricerca presso la RMIT University, Melbourne.
La sua tesi sulla “Urbansphere” sostiene che la maggiore integrazione spaziale dei sistemi non umani all’interno dell’architettura è cruciale per evolvere forme superiori di intelligenza ecologica urbana.

È anche coautore di “Systemic Architecture”, libro pubblicato da Routledge nel 2012.

Marco è stato Unit Master presso l’Architectural Association di Londra, Critico




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Marco Poletto è un architetto, educatore e innovatore con sede a Londra.

È co-fondatore e direttore dello studio di architettura ecoLogicStudio e della società di innovazione del design PhotoSynthetica, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni architettoniche per combattere i cambiamenti climatici.
Negli ultimi 10 anni ecoLogicStudio ha progettato e realizzato diverse installazioni e architetture viventi, dimostrando come i microrganismi come le alghe possano diventare parte della bio-città del futuro.
Marco ha conseguito un dottorato di ricerca presso la RMIT University, Melbourne.
La sua tesi sulla “Urbansphere” sostiene che la maggiore integrazione spaziale dei sistemi non umani all’interno dell’architettura è cruciale per evolvere forme superiori di intelligenza ecologica urbana.

È anche coautore di “Systemic Architecture”, libro pubblicato da Routledge nel 2012.

Marco è stato Unit Master presso l’Architectural Association di Londra, Critico in visita presso la Cornell University e Research Cluster leader presso The Bartlett, UCL.

Attualmente insegna all’Università di Innsbruck e all’IAAC di Barcellona.

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Francesco Careri

Architetto

Francesco Careri (1966) è architetto e Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre. Dal 1995 è membro fondatore del laboratorio di Arte Urbana Stalker Osservatorio Nomade, con cui sperimenta metodologie di intervento creativo nella città multiculturale e dell’abitare informale a Roma, prima con azioni di arte pubblica al Campo Boario, in seguito a Corviale con studi e progetti sulle microtrasformazioni operate dagli abitanti, in seguito nella città dei Rom, tra baraccopoli, campi attrezzati e auto recupero di spazi occupati. Tra le sue pubblicazioni principali: Constant. New Babylon, una città nomade, Testo & Immagine, Torino 2001; Walkscapes. El andar como pràctica estética / Walking as an aesthetic practice, Editorial Gustavo Gili, Barcellona 2002, trad.it. Walkscapes. Camminare come pratica estetica, Einaudi, Torino 2006; Stalker /Savorengo Ker. Dal campo nomadi alla casa di tutti, Linaria, Roma 2015; Pasear, detener

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Francesco Careri (1966) è architetto e Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre. Dal 1995 è membro fondatore del laboratorio di Arte Urbana Stalker Osservatorio Nomade, con cui sperimenta metodologie di intervento creativo nella città multiculturale e dell’abitare informale a Roma, prima con azioni di arte pubblica al Campo Boario, in seguito a Corviale con studi e progetti sulle microtrasformazioni operate dagli abitanti, in seguito nella città dei Rom, tra baraccopoli, campi attrezzati e auto recupero di spazi occupati. Tra le sue pubblicazioni principali: Constant. New Babylon, una città nomade, Testo & Immagine, Torino 2001; Walkscapes. El andar como pràctica estética / Walking as an aesthetic practice, Editorial Gustavo Gili, Barcellona 2002, trad.it. Walkscapes. Camminare come pratica estetica, Einaudi, Torino 2006; Stalker /Savorengo Ker. Dal campo nomadi alla casa di tutti, Linaria, Roma 2015; Pasear, detenerse, Gustavo Gili, Barcelona 2016, Sao Paulo 2017; Stalker/Campus Rom, Altrimedia edizioni, Matera 2017, con Lorenzo Romito.

Dal 2006 è titolare del Corso di Arti Civiche, un corso opzionale a struttura peripatetica che si svolge interamente camminando analizzando e interagendo in situ con i fenomeni urbani emergenti.

Dal 2012 è Direttore del Master Arti Architettura Città, poi dal 2016 co-Direttore dei Master Environmental Humanities e dal 2019 del Master PACS Arti Performative e Spazi Comunitari.

Dal 2016 è titolare del Laboratorio di Progettazione Architettonica e Urbana con cui sperimenta la strategia di abitare transitorio CIRCO – Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità.

Professore Associato Dipartimento di Architettura Roma Tre

co-fondatore di Stalker / Osservatorio Nomade

co-Direttore del Master Environmental Humanities / Studi dell’Ambiente e del Territoriio

co-Direttore del Master PACS – Arti Performative e Spazi Comunitari

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Giorgio De Finis

Curatore, antropologo

È stato Direttore Artistico del Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Ideatore e curatore del Museo MAAM del Museo dell’Altro e dell’Altrove Metropoliz_città meticcia e della Pinacoteca -1 della Casa dell’Architettura di Roma. Ha fondato e dirige il diffuso Museo DiF della città di Formello. Ha ideato e curato come event manager il Festival di Architettura di Roma. È stato editore e direttore di «ARIA [rivista d’artisti]. Attualmente è direttore (ir) responsabile di “FART i fogli della Fabbrica dell’ARTe”.
Tra le ultime pubblicazioni si segnalano i volumi: Diari urbani (Prospettive edizioni, introduzione di Marc Augé), Forza Tutt *. La Barricata dell’arte, Exploit. Come rovesciare il mondo ad arte. D-istrizioni per l’uso (a cura di F. Benincasa e A. Facchi), Space Metropoliz. L’era delle migrazioni esoplanetarie (a cura di F. Boni), Roma. Nome plurale di città (con F. Benincasa), Il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (edizioni Boprde

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È stato Direttore Artistico del Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Ideatore e curatore del Museo MAAM del Museo dell’Altro e dell’Altrove Metropoliz_città meticcia e della Pinacoteca -1 della Casa dell’Architettura di Roma. Ha fondato e dirige il diffuso Museo DiF della città di Formello. Ha ideato e curato come event manager il Festival di Architettura di Roma. È stato editore e direttore di «ARIA [rivista d’artisti]. Attualmente è direttore (ir) responsabile di “FART i fogli della Fabbrica dell’ARTe”.
Tra le ultime pubblicazioni si segnalano i volumi: Diari urbani (Prospettive edizioni, introduzione di Marc Augé), Forza Tutt *. La Barricata dell’arte, Exploit. Come rovesciare il mondo ad arte. D-istrizioni per l’uso (a cura di F. Benincasa e A. Facchi), Space Metropoliz. L’era delle migrazioni esoplanetarie (a cura di F. Boni), Roma. Nome plurale di città (con F. Benincasa), Il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (edizioni Boprdeaux) e Il museo dovunque (edizioni Inside art). È anche autore di numerosi libri fotografici tra cui: Umani, Urbani & Marziani (Postcart). Ha inoltre curato mostre e cataloghi d’arte ed è autore di numerosi contributi critici.
Il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia è il primo museo abitato del Pianeta Terra (o meglio della Luna). Figlio del cinema e della galleria d’arte Space Metropoliz, il MAAM è stato fondato nel 2012 per proteggere la casa di 200 migranti e lavoratori temporanei da tutto il mondo. Oggi vanta una collezione di oltre 500 opere.

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Jenny Sabin

Architetto, designer

Jenny E. Sabin è una designer architettonica il cui lavoro è all’avanguardia in una nuova direzione per la pratica architettonica del 21 ° secolo, che indaga le intersezioni tra architettura e scienza e applica intuizioni e teorie della biologia e della matematica alla progettazione di strutture materiali. Sabin è Arthur L. e Isabel B. Wiesenberger Professor in Architecture e Direttore degli studi universitari presso il Dipartimento di Architettura della Cornell University, dove ha istituito un nuovo corso di ricerca avanzata in Matter Design Computation. È a capo di Jenny Sabin Studio, uno studio di progettazione architettonica sperimentale con sede a Ithaca e direttrice del Sabin Design Lab presso Cornell AAP, un laboratorio di ricerca di design transdisciplinare specializzato in progettazione computazionale, visualizzazione dei dati e fabbricazione digitale.

Nel 2006, Sabin ha co-fondato Sabin + Jones LabStudio, uno studio ibrido di ricerca e progettazione, insieme al bio

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Jenny E. Sabin è una designer architettonica il cui lavoro è all’avanguardia in una nuova direzione per la pratica architettonica del 21 ° secolo, che indaga le intersezioni tra architettura e scienza e applica intuizioni e teorie della biologia e della matematica alla progettazione di strutture materiali. Sabin è Arthur L. e Isabel B. Wiesenberger Professor in Architecture e Direttore degli studi universitari presso il Dipartimento di Architettura della Cornell University, dove ha istituito un nuovo corso di ricerca avanzata in Matter Design Computation. È a capo di Jenny Sabin Studio, uno studio di progettazione architettonica sperimentale con sede a Ithaca e direttrice del Sabin Design Lab presso Cornell AAP, un laboratorio di ricerca di design transdisciplinare specializzato in progettazione computazionale, visualizzazione dei dati e fabbricazione digitale.

Nel 2006, Sabin ha co-fondato Sabin + Jones LabStudio, uno studio ibrido di ricerca e progettazione, insieme al biologo Peter Lloyd Jones. Sabin è anche un membro fondatore della Nonlinear Systems Organization (NSO), un gruppo di ricerca avviato da Cecil Balmond presso PennDesign, dove era Senior Researcher e Director of Research. La ricerca collaborativa di Sabin, inclusi materiali adattivi bioispirati e assiemi geometrici 3D, è stata sostanzialmente finanziata dalla National Science Foundation con progetti applicati commissionati da diversi clienti tra cui Nike Inc., Microsoft Research, Autodesk, il Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum, MoMA e MoMA PS1, il Centre Pompidou, l’American Philosophical Society Museum, il Museum of Craft and Design, la Philadelphia Redevelopment Authority e l’Exploratorium.

Sabin ha conseguito la laurea in ceramica e arte visiva interdisciplinare presso l’Università di Washington e un master in architettura presso l’Università della Pennsylvania, dove ha ricevuto la medaglia del primo premio AIA Henry Adams e la medaglia d’oro Arthur Spayd Brooke per i lavori illustri nel design architettonico; nel 2005 Sabin ha ricevuto una Pew Fellowship in the Arts 2010 ed è stato nominata USA Knight Fellow in Architecture, 1 dei 50 artisti e designer premiati a livello nazionale da US Artists. Nel 2014 è stata insignita del prestigioso Architectural League Prize for Young Architects ed è stata nominata IVY Innovator nel design nazionale 2015. Recentemente, i Women in Architecture Awards nazionali di Architectural Record l’hanno selezionata per Innovator in design 2016.

Ha esposto a livello nazionale e internazionale anche nell’acclamato 9 ° ArchiLab intitolato Naturalizing Architecture al FRAC Center, Orleans, Francia e più recentemente come parte di Beauty, la 5a Triennale di design di Cooper Hewitt. Di recente, il suo lavoro è stato esposto nella mostra Imprimer Le Monde al Centre Pompidou. Il suo lavoro è stato ampiamente pubblicato tra cui il NY Times, The Architectural Review, Azure, A + U, Metropolis, Mark Magazine, 306090, American Journal of Pathology, Science e Wired Magazine. È stata coautrice di Meander, Variegating Architecture con Ferda Kolatan, 2010. Il suo libro intitolato LabStudio: Design Research Between Architecture and Biology, coautore con Peter Lloyd Jones, è stato pubblicato nel luglio 2017. Sabin ha vinto l’acclamato MoMA & MoMA PS1 Young Architects Program con la sua proposta, Lumen.

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ArnoLab018

Progetto RIVA

Un grande ciclo di conferenze organizzato nella primavera 2018 da LWCircus e MAD Murate Art District, che ha affrontato la progettazione sostenibile nelle città contemporanee partendo da esempi e soluzioni sui fiumi delle grandi aree urbane internazionali dalla progettazione dal bacino della Garonna  in Francia ai modelli evolutivi di Shanghai. Al programma di conferenze si è affiancato il workshop ArnoLab018, un laboratorio creativo open air, finalizzato alla realizzazione in loco di installazioni effimere tra arte e paesaggio. Attraverso modalità sperimentali partecipate e operative i protagonisti di ArnoLab018 hanno reinterpretato e assemblato tra loro materiali naturali riciclati attraverso linguaggi artistici e multimediali per creare arredi urbani leggeri, punti di sosta e rifugi temporanei. I materiali di risulta derivanti dalle fluttuazioni del fiume  sono stati messi a disposizione dal Consorzio di Bonifica 3 del medio Valdarno e le essenze autoctone sono state fornite

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Un grande ciclo di conferenze organizzato nella primavera 2018 da LWCircus e MAD Murate Art District, che ha affrontato la progettazione sostenibile nelle città contemporanee partendo da esempi e soluzioni sui fiumi delle grandi aree urbane internazionali dalla progettazione dal bacino della Garonna  in Francia ai modelli evolutivi di Shanghai. Al programma di conferenze si è affiancato il workshop ArnoLab018, un laboratorio creativo open air, finalizzato alla realizzazione in loco di installazioni effimere tra arte e paesaggio. Attraverso modalità sperimentali partecipate e operative i protagonisti di ArnoLab018 hanno reinterpretato e assemblato tra loro materiali naturali riciclati attraverso linguaggi artistici e multimediali per creare arredi urbani leggeri, punti di sosta e rifugi temporanei. I materiali di risulta derivanti dalle fluttuazioni del fiume  sono stati messi a disposizione dal Consorzio di Bonifica 3 del medio Valdarno e le essenze autoctone sono state fornite dal raggruppamento Carabinieri Biodiversità reparto di Vallombrosa.

ArnoLab018

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5a edizione del Firenze Film Corti Festival

Oltre 350 sono stati i film corti giunti da tutto il mondo che hanno partecipato alla Selection per la IV edizione di “Firenze FilmCorti International Festival”, il concorso organizzato  dall’Associazione Rive Gauche –  ArteCinema con sede a Firenze affiliata a Fedic (Federazione Italiana Cineclub).

L’obiettivo della manifestazione è quello di promuovere la conoscenza, l’incontro, il confronto e la collaborazione tra i giovani registi: il progetto, dopo la fase di selezione, si avvia adesso verso la conclusione.

Le finali si svolgeranno nelle giornate di sabato 1 luglio nella sede de Murate Art District in piazza delle Murate, e di domenica 2 luglio al Museo Novecento, dove alle ore 20 nel Chiostro avverrà anche la premiazione dei film vincitori.

Un festival sempre più internazionale, quello organizzato dall’Associazione Rive Gauche – ArteCinema, comprovato anche dal  successo dello scorso anno, con la vittoria del regista italiano Enrico Le Pera (quest’anno

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Oltre 350 sono stati i film corti giunti da tutto il mondo che hanno partecipato alla Selection per la IV edizione di “Firenze FilmCorti International Festival”, il concorso organizzato  dall’Associazione Rive Gauche –  ArteCinema con sede a Firenze affiliata a Fedic (Federazione Italiana Cineclub).

L’obiettivo della manifestazione è quello di promuovere la conoscenza, l’incontro, il confronto e la collaborazione tra i giovani registi: il progetto, dopo la fase di selezione, si avvia adesso verso la conclusione.

Le finali si svolgeranno nelle giornate di sabato 1 luglio nella sede de Murate Art District in piazza delle Murate, e di domenica 2 luglio al Museo Novecento, dove alle ore 20 nel Chiostro avverrà anche la premiazione dei film vincitori.

Un festival sempre più internazionale, quello organizzato dall’Associazione Rive Gauche – ArteCinema, comprovato anche dal  successo dello scorso anno, con la vittoria del regista italiano Enrico Le Pera (quest’anno Presidente della Giuria), che ha girato completamente in America il suo film “Lulù and the right words” . L’edizione precedente ha visto la partecipazione di film di grandi autori.

Un nome su tutti quello di Sharon Stone, produttrice e attrice di un film sull’Olocausto, premio Speciale della Giuria del Festival, a questo il link è possibile vedere il messaggio. (https://rivegauche-filmecritica.com/2016/11/25/iii-firenze-film-corti-festival-al-film-di-sharon-stone-sullolocausto-il-gran-premio-speciale-della-giuria/)

Questa edizione del Festival, oltre alla sezione dedicata ai “FilmCorti in Concorso” (17 finalisti), prevede per la prima volta quella per i “Directorial Debuts”, la sezione dedicata alle opere prime di registi esordienti (7 film in finale), e quella per le “Sceneggiature inedite” (10 script finalisti su oltre 100 inviati).

Ecco l’elenco dei premi che verranno assegnati nel corso della manifestazione: ·

per la sezione “FilmCorti in concorso”,
Premio per il miglior film, Premio per la migliore regia, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio migliore attrice, Premio miglior attore, Premio migliore colonna sonora, Premio speciale della critica, Premio al film dal migliore valore produttivo;

per la sezione “Directorial Debuts”: Premio per la miglior opera prima, secondo e terzo Premio opere prime;

per la sezione “Sceneggiature inedite” Premio alla migliore sceneggiatura inedita, secondo e terzo Premio alle migliori sceneggiature per corti e lungometraggi.

Rive Gauche – ArteCinema, l’associazione e la rassegna al Museo Novecento
Rive Gauche è una libera associazione per la diffusione della cultura cinematografica e oltre all’ organizzazione del “Firenze FilmCorti International Festival” si è particolarmente specializzata nella ricerca di film di grande qualità mai proiettati in Italia, per offrirli in anteprima al proprio pubblico.

La rassegna di cinema viene riproposta anche quest’anno col titolo significativo “Inediti di autore”: per il secondo anno consecutivo a partire da

domenica 9 luglio avrà infatti luogo al Museo Novecento la rassegna cinematografica dedicata ai grandi registi e ai grandi film inediti in Italia. Pellicole, spesso anche molto recenti, che non hanno avuto alcuna circolazione nel nostro Paese, pur trattandosi di capolavori.
Il pubblico fiorentino, unico in Italia, avrà perciò anche quest’anno il privilegio di vedere film solitamente non disponibili.
Tra gli autori segnaliamo Xavier Dolan, Jim Jarmush, Andrzej Żuławski, Paul Schrader, Jia Zhangke e molte altre punte emergenti del cinema internazionaleIV Firenze FilmCorti International Festival Programma del Festival

Sabato 1 luglio – Murate Art District
Ore 10   Concorso Sceneggiature “Il ritorno” di Edda Valentini “Le viscere della follia” di Cristina Boracchi, Patrizia Finetti e Chiara Rossi “Napoleone awaening2 di Mark Axelrod “Reptil” di Francesco Colangelo “Il giovanotto col garofano rosso” di Marco Cacioppo
Ore 12  Directorial Debuts Last round (IT 09’) di Maro Cioni The block (CH 10’) di Nadine Boller Orchids never die (FR 27’) di Olivia Martinez de la Grange
Ore 14  Concorso Sceneggiature Gli occhi della pineta di Alberto De Santis e Livio Dorascenzi May ’68 di Duffy Hecht Luna rossa a Genova di Elena Bertoldi Il diario di Ugo Muccini di Roberto Merlino Il miglior nemico dell’uomo di Gabriella Montanari
Ore 16 Directorial Debuts Silence (Australia 14’) di Dejan Mrkic Pasapalabra ( IT/SP 04’) di Andrea Testini Other world ( Ger. 11’) di Sandro Japaridze
Ore 17 Film in Concorso Our nice Saturday’s nights ( IT ’24) di Davide Cancila Recall ( Hun 19’) di Daniel Reich La Misericordia di Firenze ( IT 17’) di Riccardo Valesi Goliath ( FR 18’) di Loich Barchè

Domenica 2 luglio – Museo Novecento – Altana
Ore 10 Film in Concorso The transfer (Isr 22’) di Michael Grudsky Oppressione ( IT 16’) di Alessio Del Donno Su Entu ( IT 11’) di Stefano Clari Bellissima ( IT 11’) di Alessandro Capitani Cloud Kumo ( Jap 14’) di Yvonne Ng Kamchatka ( IT 17’) di Mario Alessandro Paolelli
Ore 14.30 Film in Concorso Il sogno d’Or ( IT 14’) di Simone Rabassini Pyjama suicide (FR 05’) di Ruby Cicero e Arsene Chabrier Driven ( CH 09’) di Johannes Bachmann Crash ( China 21’) di Hong Heng Fai Polis Nea ( IT 16’) di Pierluigi Ferrandini The border ( UK 24’) di Norman Tamkivi In fila ( IT 04’) di Enzo Recchia e Fabio Romanelli Directorial Debuts Shadow ( Kor 18’) di Jae Won Jung

Museo Novecento – Chiostro Ore 20.00 Premiazione e proiezione dei film vincitori

5a edizione del Firenze Film Corti Festival

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Studio ++

Collettivo di artisti architetti

Studio ++ è un collettivo d’artisti composto dagli architetti Fabio Ciaravella (1982), Umberto Daina (1979) e Vincenzo Fiore (1981). La sua ricerca si basa su un approccio progettuale all’opera d’arte con il quale vengono affrontati i temi della condizione pubblica dell’opera, del divenire e delle nuove tecnologie nella loro influenza sulla quotidiana percezione del mondo. Il lavoro si concentra sulla formulazione di un metodo di analisi e di rappresentazione della realtà in stretto e simbiotico legame con i concetti di ‘relazione di limite’ e ‘tempo rinviato’. La formazione “d’architetto” di tutti i membri del collettivo, l’attenzione all’approccio sociale, alle evoluzioni tecnologiche, agli approfondimenti teorici e progettuali sui temi di paesaggio e partecipazione, fanno della ricerca di Studio++ un percorso di dialogo multidisciplinare costante che ha come punti di partenza lo sguardo dell’arte e gli strumenti dell’architettura.

Studio ++ è un collettivo d’artisti composto dagli architetti Fabio Ciaravella (1982), Umberto Daina (1979) e Vincenzo Fiore (1981). La sua ricerca si basa su un approccio progettuale all’opera d’arte con il quale vengono affrontati i temi della condizione pubblica dell’opera, del divenire e delle nuove tecnologie nella loro influenza sulla quotidiana percezione del mondo. Il lavoro si concentra sulla formulazione di un metodo di analisi e di rappresentazione della realtà in stretto e simbiotico legame con i concetti di ‘relazione di limite’ e ‘tempo rinviato’. La formazione “d’architetto” di tutti i membri del collettivo, l’attenzione all’approccio sociale, alle evoluzioni tecnologiche, agli approfondimenti teorici e progettuali sui temi di paesaggio e partecipazione, fanno della ricerca di Studio++ un percorso di dialogo multidisciplinare costante che ha come punti di partenza lo sguardo dell’arte e gli strumenti dell’architettura.

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Progetto RIVA 2016

Promosso dalla Associazione MUS.E sotto la direzione artistica di Valentina Gensini

Nel 2016, in occasione dei 50 anni dall’alluvione dell’Arno, RIVA si è concentrata sulla città di Firenze con l’obiettivo di sensibilizzare le buone pratiche e gli atteggiamenti nei confronti del territorio e delle tematiche ambientali attraverso la pratica artistica. Oltre ai tre grandi fotografi internazionali Jay Wolke, Arno Rafael Minkkinen, Massimo Vitali, coinvolti con la curatela di Studio Marangoni, gli artisti coinvolti nel progetto sono stati Bernard Fort con Tempo Reale, Radio Papesse, Studio ++, Francesco Pellegrino, Fotoromanzo Italiano, che hanno realizzato opere inedite su commissione: installazioni site-specific sulle rive del fiume, workshop, mostre e conferenze sull’Arno e presso MAD Murate Art District. Tra gli interventi site specific permanenti e tuttora visitabili c’è il Terzo Giardino, a cura del collettivo Studio ++: 10mila metri quadrati sull’Arno restituiti alla città, un labirinto verde che richiama nel proprio nome la metafora del

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Nel 2016, in occasione dei 50 anni dall’alluvione dell’Arno, RIVA si è concentrata sulla città di Firenze con l’obiettivo di sensibilizzare le buone pratiche e gli atteggiamenti nei confronti del territorio e delle tematiche ambientali attraverso la pratica artistica. Oltre ai tre grandi fotografi internazionali Jay Wolke, Arno Rafael Minkkinen, Massimo Vitali, coinvolti con la curatela di Studio Marangoni, gli artisti coinvolti nel progetto sono stati Bernard Fort con Tempo Reale, Radio Papesse, Studio ++, Francesco Pellegrino, Fotoromanzo Italiano, che hanno realizzato opere inedite su commissione: installazioni site-specific sulle rive del fiume, workshop, mostre e conferenze sull’Arno e presso MAD Murate Art District. Tra gli interventi site specific permanenti e tuttora visitabili c’è il Terzo Giardino, a cura del collettivo Studio ++: 10mila metri quadrati sull’Arno restituiti alla città, un labirinto verde che richiama nel proprio nome la metafora del paesaggista Gilles Clément, che spiega come la vegetazione abbandonata presente nei “residui dell’organizzazione razionale dell’uomo” sia una straordinaria  riserva di biodiversità e potenziale evolutivo.

 

Progetto RIVA 2016

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Terzo Giardino

Progetto RIVA

Un giardino di oltre 10.000 metri quadri che torna alla città grazie a un intervento di arte pubblica. Un palinsesto di eventi per adulti e ragazzi, volto a  valorizzare il rapporto tra l’Arno e la città e a animare un luogo “di confine”. La riva sinistra del fiume sotto Lungarno Serristori si trasforma nel “Terzo Giardino”, grazie alla riqualificazione artistica realizzata dal collettivo Studio ++, un lavoro attento alla conservazione naturale e alla valorizzazione della biodiversità, affiancando all’opera d’arte un programma di incontri, workshop e laboratori per famiglie, che punta a avvicinare l’ambiente fluviale ai cittadini, facendone emergere le peculiarità. Il progetto artistico di Studio ++ si basa su tagli mirati della vegetazione spontanea che cresce nei pressi dell’Arno, sfruttando le tecniche impiegate per il mantenimento degli argini. Due diverse azioni creano aree differenti: “parterre” geometrici divisi in quattro sezioni trasversali e veri e

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Un giardino di oltre 10.000 metri quadri che torna alla città grazie a un intervento di arte pubblica. Un palinsesto di eventi per adulti e ragazzi, volto a  valorizzare il rapporto tra l’Arno e la città e a animare un luogo “di confine”. La riva sinistra del fiume sotto Lungarno Serristori si trasforma nel “Terzo Giardino”, grazie alla riqualificazione artistica realizzata dal collettivo Studio ++, un lavoro attento alla conservazione naturale e alla valorizzazione della biodiversità, affiancando all’opera d’arte un programma di incontri, workshop e laboratori per famiglie, che punta a avvicinare l’ambiente fluviale ai cittadini, facendone emergere le peculiarità. Il progetto artistico di Studio ++ si basa su tagli mirati della vegetazione spontanea che cresce nei pressi dell’Arno, sfruttando le tecniche impiegate per il mantenimento degli argini. Due diverse azioni creano aree differenti: “parterre” geometrici divisi in quattro sezioni trasversali e veri e propri muri di vegetazione spontanea. Il risultato è un disegno ispirato alla tradizione del Giardino all’Italiana, con par¬ticolare attenzione al modello dei Giardini dei Semplici. La vegetazione che emerge è costituita dalle piante spontanee della riva del fiume, che, grazie a questo metodo di “sottrazione”, si manifestano in tutta la loro inaspettata biodiversità. L’aggettivo “terzo” richiama la metafora del paesaggista Gilles Clèment che spiega come la vegetazione abbandonata presente nei “residui dell’organizzazione razionale dell’uomo” sia un’importante riserva di biodiversità e potenziale evolutivo.

Terzo Giardino

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Giuseppe Ridolfi

Architetto, direttore di Mailab – Multimedia and Interaction, Laboratorio congiunto Università-Imprese

Architetto, dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura, professore associato all’Università degli Studi di Firenze ove svolge attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Architettura. Insegna al curriculum in lingua inglese iCAD-International Course on Architectural Design presso il corso di laurea magistrale di Architettura. dall’AA. E’ titolare di cattedra dal 1996-’97; ha insegnato ai corsi di laurea:  Architettura (quinquennale a ciclo unico),  Disegno Industriale (triennale), Design (magistrale), master di secondo livello nazionali e internazionali.

E’ direttore di Mailab – Multimedia and Interaction, Laboratorio congiunto Università-Imprese.

Architetto, dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura, professore associato all’Università degli Studi di Firenze ove svolge attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Architettura. Insegna al curriculum in lingua inglese iCAD-International Course on Architectural Design presso il corso di laurea magistrale di Architettura. dall’AA. E’ titolare di cattedra dal 1996-’97; ha insegnato ai corsi di laurea:  Architettura (quinquennale a ciclo unico),  Disegno Industriale (triennale), Design (magistrale), master di secondo livello nazionali e internazionali.

E’ direttore di Mailab – Multimedia and Interaction, Laboratorio congiunto Università-Imprese.

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