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Dal 19 al 21 aprile torna il grande evento dedicato alle famiglie con centinaia di eventi in città e dedicato ai temi della terra, della natura, delle relazioni fra esseri viventi con un’attenzione speciale a Giacomo Puccini nell’anno in cui ricorre il centenario dalla morte.

 

Torna in primavera, più fiorito che mai, il grande evento Firenze dei Bambini, giunto alla sua undicesima edizione nel 2024 con un tema speciale: il festival dedicato ai bambini e ai ragazzi si svolgerà infatti nei giorni 19-20-21 aprile e avrà come titolo Germogli: sarà dedicato ai temi della terra, della natura e delle relazioni fra esseri viventi. Questa edizione cercherà infatti di promuovere un impegno generativo verso il futuro e verso l’ambiente, secondo una prospettiva civica e interconnessa, che vede i bambini veri “germogli” del nostro mondo.

 

 

Dal 19 al 21 aprile torna il grande evento dedicato alle famiglie con centinaia di eventi in città e dedicato ai temi della terra, della natura, delle relazioni fra esseri viventi con un’attenzione speciale a Giacomo Puccini nell’anno in cui ricorre il centenario dalla morte.

 

Torna in primavera, più fiorito che mai, il grande evento Firenze dei Bambini, giunto alla sua undicesima edizione nel 2024 con un tema speciale: il festival dedicato ai bambini e ai ragazzi si svolgerà infatti nei giorni 19-20-21 aprile e avrà come titolo Germogli: sarà dedicato ai temi della terra, della natura e delle relazioni fra esseri viventi. Questa edizione cercherà infatti di promuovere un impegno generativo verso il futuro e verso l’ambiente, secondo una prospettiva civica e interconnessa, che vede i bambini veri “germogli” del nostro mondo.

 

 

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Regenerating territories: residenze d’artista a scuola

mostra fotografica dell’Accademia Italiana

 

Regenerating Territories: Residenze d’artista a scuola è un progetto di MAD Murate Art District a cura di Valentina Gensini ideato con l’obiettivo di portare la reale pratica artistica contemporanea nelle scuole fiorentine.

L’edizione 2024 del progetto ha visto coinvolto 9 artiste e artisti in un percorso laboratoriale con le alunne e gli alunni di 8 scuole medie della città di Firenze.

Gli studenti e le studentesse del secondo anno del Triennio in Fotografia di Accademia Italiana, sotto la guida della docente Letizia Francini Naldi, hanno seguito il progetto e ne hanno realizzato un racconto per immagini. In particolare, Giovanni Bandieri ha fotografato gli edifici scolastici inseriti nel contesto dei diversi quartieri della città di Firenze, a testimonianza della capillarità del progetto; Fahed Hussin, Bettina Lindblad, Nicoletta Matera-Szczesniek, Marta Mein

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Regenerating territories: residenze d’artista a scuola

mostra fotografica dell’Accademia Italiana

 

Regenerating Territories: Residenze d’artista a scuola è un progetto di MAD Murate Art District a cura di Valentina Gensini ideato con l’obiettivo di portare la reale pratica artistica contemporanea nelle scuole fiorentine.

L’edizione 2024 del progetto ha visto coinvolto 9 artiste e artisti in un percorso laboratoriale con le alunne e gli alunni di 8 scuole medie della città di Firenze.

Gli studenti e le studentesse del secondo anno del Triennio in Fotografia di Accademia Italiana, sotto la guida della docente Letizia Francini Naldi, hanno seguito il progetto e ne hanno realizzato un racconto per immagini. In particolare, Giovanni Bandieri ha fotografato gli edifici scolastici inseriti nel contesto dei diversi quartieri della città di Firenze, a testimonianza della capillarità del progetto; Fahed Hussin, Bettina Lindblad, Nicoletta Matera-Szczesniek, Marta Meinardi e Matteo Russo hanno documentato le attività dei laboratori, gli scambi, le relazioni, le emozioni; Arav Wattal ha invece ideato una sorta di laboratorio partecipato con gli studenti e le studentesse invitandoli a collaborare nella realizzazione dei propri ritratti. Zuzanna Rokwisz, Gerardo Sanchez Serrano e Ward Qassem si sono invece concentrati sulle artiste e gli artisti coinvolti, realizzando rispettivamente una serie di ritratti all’interno delle scuole e delle interviste che ne svelano poetica e approccio didattico.

Il lavoro di documentazione ha coperto le diverse fasi e le diverse figure coinvolte nel progetto Regenerating Territories: Residenze d’artista a scuola andando a mapparne le diverse specificità.

 

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Maria Montesi

Maria Montesi è un’artista visiva e filmmaker. Vive attualmente a Firenze dove lavora come docente di video-making e fotografia presso l’Istituto FIDI dal 2019. Laureata in Arti Visive e dello Spettacolo presso lo IUAV di Venezia, ottiene un master in Antropologia Visuale presso il Goldsmiths’ College di Londra. Vince uno studio d’artista per la durata di tre anni presso la Malterie di Lille in Francia. Svolge alcune residenze artistiche fra cui FKSE (Budapest), La Générale d’Imaginaire (Dunkerque), Penthouse Art Residency (Bruxelles), Neutopica La Selva (Talla), MAD Murate Art District (Firenze). Espone i suoi lavori in diverse città d’Europa: a Londra presso The Horse Hospital, a Lille presso Gare Saint Sauveur, Artconnexion ed Espace Le Carré, a Venezia, presso Nation25 – the Nationless Pavillion, a Kassel all’interno del progetto “12 Ballads for the Huguenot House”, a Prato presso Officina Giovani, ad Amsterdam presso Rongwrong Gallery, Jakuzi, Plan

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Maria Montesi è un’artista visiva e filmmaker. Vive attualmente a Firenze dove lavora come docente di video-making e fotografia presso l’Istituto FIDI dal 2019. Laureata in Arti Visive e dello Spettacolo presso lo IUAV di Venezia, ottiene un master in Antropologia Visuale presso il Goldsmiths’ College di Londra. Vince uno studio d’artista per la durata di tre anni presso la Malterie di Lille in Francia. Svolge alcune residenze artistiche fra cui FKSE (Budapest), La Générale d’Imaginaire (Dunkerque), Penthouse Art Residency (Bruxelles), Neutopica La Selva (Talla), MAD Murate Art District (Firenze). Espone i suoi lavori in diverse città d’Europa: a Londra presso The Horse Hospital, a Lille presso Gare Saint Sauveur, Artconnexion ed Espace Le Carré, a Venezia, presso Nation25 – the Nationless Pavillion, a Kassel all’interno del progetto “12 Ballads for the Huguenot House”, a Prato presso Officina Giovani, ad Amsterdam presso Rongwrong Gallery, Jakuzi, Plantage Dokzaal e Istituto Italiano di Cultura, e negli Stati Uniti (Miami) presso Wynwood Arts Disrtict. Ottiene in seguito una seconda laurea specialistica in Arte e Design presso il Sandberg Institute di Amsterdam.

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L’arcipelago

Primo studio residenza artistica danza

di Maria Montesi

 

L’arcipelago è una performance che mette in scena un mito sull’origine delle isole Eolie. Al centro della storia è la particolare relazione tra i vulcani e le emozioni umane che sarà tradotta ispirandosi al sistema descritto dalla medicina tradizionale Taoista. Il movimento dei corpi nello spazio sarà accompagnato da una composizione musicale dal vivo e da alcune proiezioni video. Durante la serata l’artista condividerà una tappa del percorso di ricerca avviato assieme ad altri/e quattro interpreti durante la sua residenza presso MAD.

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

 

L’arcipelago

Primo studio residenza artistica danza

di Maria Montesi

 

L’arcipelago è una performance che mette in scena un mito sull’origine delle isole Eolie. Al centro della storia è la particolare relazione tra i vulcani e le emozioni umane che sarà tradotta ispirandosi al sistema descritto dalla medicina tradizionale Taoista. Il movimento dei corpi nello spazio sarà accompagnato da una composizione musicale dal vivo e da alcune proiezioni video. Durante la serata l’artista condividerà una tappa del percorso di ricerca avviato assieme ad altri/e quattro interpreti durante la sua residenza presso MAD.

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

 

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Margini e Confini, la Città come Corpo

 

Per questo nuovo laboratorio di ricerca sul progetto Margini e Confini, la Città come Corpo, MAD Murate Art District, in collaborazione con il gruppo Arcadia Ars In diretto da Patrizia Menichelli, offre due Borse di Studio per la partecipazione gratuita al laboratorio teatrale.

Ai due candidati che abbiano al loro attivo una formazione con prassi artistiche e teatrali affini al teatro poetico sensoriale, infatti verrà data la possibilità di seguire la metodologia di creazione durante il laboratorio da aprile a giugno (1 incontro al mese) e le prove del percorso poetico nella città del gruppo (giornate intensive a luglio e a settembre).

 

Margini e Confini, la Città come Corpo

 

Per questo nuovo laboratorio di ricerca sul progetto Margini e Confini, la Città come Corpo, MAD Murate Art District, in collaborazione con il gruppo Arcadia Ars In diretto da Patrizia Menichelli, offre due Borse di Studio per la partecipazione gratuita al laboratorio teatrale.

Ai due candidati che abbiano al loro attivo una formazione con prassi artistiche e teatrali affini al teatro poetico sensoriale, infatti verrà data la possibilità di seguire la metodologia di creazione durante il laboratorio da aprile a giugno (1 incontro al mese) e le prove del percorso poetico nella città del gruppo (giornate intensive a luglio e a settembre).

 

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Un autunno d’agosto

con Luisa Cattaneo e Gabrile Giaffreda

 

Anni di guerra, di soprusi, di razzie. Anni di resistenza.

Poi un giorno, in Toscana, a San Terenzo qualcuno dice basta.

Un tentativo di difesa si trasforma in 16 tedeschi morti.

La controffensiva non tarda ad arrivare e il calcolo per ripagare il torto è semplice: uno a dieci.

160 Civili di cui la maggior parte donne e bambini. 159, anzi.

 

 

“Un’autunno d’Agosto”, tratto dall’omonimo libro di Agnese Pini, strappa il cuore e lo mette sul vagoncino di una montagna russa.

 

Lo spettacolo teatrale verrà messo in scena grazie alla riduzione teatrale di Elena Miranda, con la regia di Luisa Cattaneo. Musiche dal vivo di Madoka Funatsu (fisarmonica). Disegno delle luci di Carolina Agostini.

 

 

Per maggiori info e prenotazioni: 
primera.cultura@gmail.com

 


Un autunno d’agosto

con Luisa Cattaneo e Gabrile Giaffreda

 

Anni di guerra, di soprusi, di razzie. Anni di resistenza.

Poi un giorno, in Toscana, a San Terenzo qualcuno dice basta.

Un tentativo di difesa si trasforma in 16 tedeschi morti.

La controffensiva non tarda ad arrivare e il calcolo per ripagare il torto è semplice: uno a dieci.

160 Civili di cui la maggior parte donne e bambini. 159, anzi.

 

 

“Un’autunno d’Agosto”, tratto dall’omonimo libro di Agnese Pini, strappa il cuore e lo mette sul vagoncino di una montagna russa.

 

Lo spettacolo teatrale verrà messo in scena grazie alla riduzione teatrale di Elena Miranda, con la regia di Luisa Cattaneo. Musiche dal vivo di Madoka Funatsu (fisarmonica). Disegno delle luci di Carolina Agostini.

 

 

Per maggiori info e prenotazioni: 
primera.cultura@gmail.com

 

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curated by Valentina Gensini and Renata Summo O'Connell

Welcome to Barerarerungar

Maree Clarke

12 apr – 28 lug 2024

a cura di Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell

 

Inaugurazione venerdì 12 aprile
ore 17:00 Museo di Antropologia e Etnologia
ore 18:00 MAD Murate Art District

 

Maree Clarke, discendente dei Mutti Mutti, Yorta Yorta, Wamba Wamba e Boon Wurrung, è un’artista indigena australiana che, celebrando la continuità con la sua cultura e la sua storia, apre spazi artistici innovativi tra riappropriazione del patrimonio culturale nativo e sensibilità ecologica. Con il suo progetto espositivo dal titolo Welcome to Barerarerungar, prima monografica in una istituzione pubblica europea, l’artista presenta opere site-specific realizzate nel corso della residenza presso MAD, opere magistrali nel suo percorso e installazioni sulle facciate delle antiche carceri del Complesso delle Murate, avviando una conversazione con la storia coloniale europea attraverso un’imponente opera che abita il cuore d



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Welcome to Barerarerungar

Maree Clarke

12 apr – 28 lug 2024

a cura di Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell

 

Inaugurazione venerdì 12 aprile
ore 17:00 Museo di Antropologia e Etnologia
ore 18:00 MAD Murate Art District

 

Maree Clarke, discendente dei Mutti Mutti, Yorta Yorta, Wamba Wamba e Boon Wurrung, è un’artista indigena australiana che, celebrando la continuità con la sua cultura e la sua storia, apre spazi artistici innovativi tra riappropriazione del patrimonio culturale nativo e sensibilità ecologica. Con il suo progetto espositivo dal titolo Welcome to Barerarerungar, prima monografica in una istituzione pubblica europea, l’artista presenta opere site-specific realizzate nel corso della residenza presso MAD, opere magistrali nel suo percorso e installazioni sulle facciate delle antiche carceri del Complesso delle Murate, avviando una conversazione con la storia coloniale europea attraverso un’imponente opera che abita il cuore del Museo Antropologico.

Le installazioni esposte presso MAD Murate Art District attivano un dialogo con la cittadinanza e il fiume mentre le opere in mostra al Museo di Antropologia e Etnologia ci osservano dal museo stesso come per riappropriarsi della storia dell’Oceania, rappresentata dai preziosi reperti custoditi dall’Istituzione museale.

Il lavoro multimediale di Maree Clarke esprime in modo innovativo il profondo desiderio dell’artista di riconnettersi alle pratiche perdute delle popolazioni indigene del sud-est australiano. L’approccio proposto genera uno spazio aperto alla condivisione della sua pratica artistica, secondo una collaborazione intergenerazionale volta a riattivare una conoscenza culturale partecipata.

La produzione dell’artista a Firenze è iniziata lungo l’Arno, con la realizzazione di collane di canne fluviali, simbolo di passaggio sicuro e amicizia nella tradizione indigena australiana, e infatti indossate come protezione nei viaggi tribali. In questo senso la loro presenza nell’esposizione fiorentina acquisisce un significato simbolico. Il recupero di tale pratica ancestrale, in cui le canne sono tinteggiate e intrecciate con piume, collega il fiume Arno e la sua città a una cultura lontana, attraversando epoche ed emisferi, in un atto generoso di benvenuto.

In questo modo, ancora una volta, l’arte di Maree Clarke riesce a onorare temi dolorosi come la terra perduta, le pratiche culturali e i linguaggi scomparsi, aprendo contemporaneamente il suo ricco mondo al pubblico, in un invito gentile volto a imparare, comprendere e rispettare le tradizioni della cultura antichissima dei popoli nativi australiani.

L’artista, premiata nel 2023 da Creative Victoria, Australian Centre for Contemporary Art (ACCA) e TarraWarra Museum of Art con il prestigioso Yalingwa Fellowship, rappresenta oggi un punto di riferimento nella cultura contemporanea australiana, contemperando linguaggi visivi molto attuali con il prezioso recupero di tradizioni e memorie ancestrali.

La mostra, curata da Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell, è organizzata da Mus.e nell’ambito del Progetto RIVA e del Progetto Fuori Sede, in occasione del centenario dell’Ateneo fiorentino, ed è realizzata con il contributo dell’Università di Firenze e della Fondazione CR Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze e di Rai Toscana, con la media partnership de La Nazione e di Rai Cultura e la collaborazione di Artegiro e Vivien Anderson Gallery.

 

 

Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it

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Maree Clarke

Maree Clarke è nata nel 1961, Wamba Wamba/Latji Latji/Wadi Wadi Country, Swan Hill, Victoria. L’artista, premiata da Creative Victoria, Australian Centre for Contemporary Art (ACCA), and Tarra Warra Museum of Art, con il prestigioso Yalingwa Fellowship 2023, per la sua capacità di dar voce alle pratiche native tradotte in uno straordinario linguaggio artistico contemporaneo. Il suo continuo desiderio di affermare e riconnettersi con il proprio patrimonio culturale l’ha vista rivitalizzare i tradizionali mantelli di pelle di opossum e i disegni contemporanei delle collane usando canne di fiume, denti di canguro e aculei di echidna. Le sue installazioni multimediali tra cui fotografia, scultura e video esplorano ulteriormente le tradizionali cerimonie e rituali dei suoi antenati, in alcuni casi quasi completamente perduti. Infatti, ha una passione per la rinascita e la condivisione di elementi della cultura indigena che sono stati persi – o che giacciono dormienti – com

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Maree Clarke è nata nel 1961, Wamba Wamba/Latji Latji/Wadi Wadi Country, Swan Hill, Victoria. L’artista, premiata da Creative Victoria, Australian Centre for Contemporary Art (ACCA), and Tarra Warra Museum of Art, con il prestigioso Yalingwa Fellowship 2023, per la sua capacità di dar voce alle pratiche native tradotte in uno straordinario linguaggio artistico contemporaneo. Il suo continuo desiderio di affermare e riconnettersi con il proprio patrimonio culturale l’ha vista rivitalizzare i tradizionali mantelli di pelle di opossum e i disegni contemporanei delle collane usando canne di fiume, denti di canguro e aculei di echidna. Le sue installazioni multimediali tra cui fotografia, scultura e video esplorano ulteriormente le tradizionali cerimonie e rituali dei suoi antenati, in alcuni casi quasi completamente perduti. Infatti, ha una passione per la rinascita e la condivisione di elementi della cultura indigena che sono stati persi – o che giacciono dormienti – come conseguenza della colonizzazione. Clarke registra meticolosamente i materiali che raccoglie per ogni opera in modo che le generazioni future possano studiarli e apprezzarli. Insegna anche le pratiche che ha appreso dalla sua famiglia e dai gruppi del mob, cioè del suo gruppo familiare esteso, per cui tuttora è un riferimento fondamentale. Con più di tre decenni di produzione artistica alle spalle, il lavoro di Maree consiste in una pratica multidisciplinare che include fotografia, incisione, scultura, gioielleria, video, vetro e altri media. Maree è nota per il suo approccio aperto e collaborativo alla pratica culturale. Lavora costantemente nella collaborazione intergenerazionale per far rivivere la conoscenza culturale ancestrale dormiente e utilizza la tecnologia per portare un nuovo pubblico alle arti indigene dell’Oceania contemporanea.

Talk con l’artista nativa australiana Maree Clarke

Sala Oceania, Museo di Antropologia e Etnologia

mercoledì 3 aprile ore 17:30

 

 

Mercoledì 3 aprile alle ore 17:30 l’artista Maree Clarke, in residenza al MAD Murate Art District, dialogherà con le curatrici Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell, all’interno della Sala dell’Oceania, a tu per tu con gli oggetti che parlano della sua Terra.

L’artista australiana Maree Clarke, premiata nel 2023 da ACCA Australian Contemporary Centre for Atrs come miglior artista nativa, è attualmente in residenza al MAD Murate Art District al cui termine verrà inaugurata una mostra con opere tipiche della sua ricerca site-specific.

Il progetto rientra nell’ambito del Progetto RIVA e del Progetto Fuori Sede, per il centenario dell’Università degli Studi di Firenze, il talk si terrà nella sala dell’Oceania del Museo Antropologico di Firenze.

 

 

Ingresso gratuito su prenotazione via mail: info.ma

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Talk con l’artista nativa australiana Maree Clarke

Sala Oceania, Museo di Antropologia e Etnologia

mercoledì 3 aprile ore 17:30

 

 

Mercoledì 3 aprile alle ore 17:30 l’artista Maree Clarke, in residenza al MAD Murate Art District, dialogherà con le curatrici Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell, all’interno della Sala dell’Oceania, a tu per tu con gli oggetti che parlano della sua Terra.

L’artista australiana Maree Clarke, premiata nel 2023 da ACCA Australian Contemporary Centre for Atrs come miglior artista nativa, è attualmente in residenza al MAD Murate Art District al cui termine verrà inaugurata una mostra con opere tipiche della sua ricerca site-specific.

Il progetto rientra nell’ambito del Progetto RIVA e del Progetto Fuori Sede, per il centenario dell’Università degli Studi di Firenze, il talk si terrà nella sala dell’Oceania del Museo Antropologico di Firenze.

 

 

Ingresso gratuito su prenotazione via mail: info.mad@musefirenze.it

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Progettiste e designer: una questione di genere?

a cura di Dora Liscia e Patrizia Scarzella

 

 

‘Progettiste e designer: una questione di genere?’ è il titolo del primo libro che inaugura la collana Lezioni di Design Firenze, un nuovo progetto editoriale edito da Metilene Editore, con la grafica di Rovai Weber Design e la curatela di Patrizia Scarzella.

La collana nasce dall’intenzione di riprendere alcuni temi affrontati nelle Lezioni di Design, il format ideato dall’Associazione Selfhabitat Cultura con Isia Firenze e Fondazione Architetti e la partnership di MAD Murate Art District, Comune di Firenze, Museo Horne, Fiondazione Michelucci, ADI Toscana, Fondazione Cesifin, Dipartimento di Architettura Università di Firenze, che dal 2010 ha avuto l’imprinting e la guida eccezionale dello storico Vanni Pasca. È un format di successo fatto di lezioni, conferenze, mostre, convegni che ha portato e tuttora porta a Firenze personaggi e autori conosciuti del mondo del de

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Progettiste e designer: una questione di genere?

a cura di Dora Liscia e Patrizia Scarzella

 

 

‘Progettiste e designer: una questione di genere?’ è il titolo del primo libro che inaugura la collana Lezioni di Design Firenze, un nuovo progetto editoriale edito da Metilene Editore, con la grafica di Rovai Weber Design e la curatela di Patrizia Scarzella.

La collana nasce dall’intenzione di riprendere alcuni temi affrontati nelle Lezioni di Design, il format ideato dall’Associazione Selfhabitat Cultura con Isia Firenze e Fondazione Architetti e la partnership di MAD Murate Art District, Comune di Firenze, Museo Horne, Fiondazione Michelucci, ADI Toscana, Fondazione Cesifin, Dipartimento di Architettura Università di Firenze, che dal 2010 ha avuto l’imprinting e la guida eccezionale dello storico Vanni Pasca. È un format di successo fatto di lezioni, conferenze, mostre, convegni che ha portato e tuttora porta a Firenze personaggi e autori conosciuti del mondo del design, dell’architettura e dell’imprenditoria. Affronta puntualmente temi progettuali di rilievo di interesse non solo per architetti, designer e studenti, ma per un pubblico allargato che segue le Lezioni di Design con partecipazione e assiduità.

Curatori di ‘Progettiste e designer: una questione di genere? sono Dora Liscia Bemporad, Storica dell’arte, già docente di Storia dell’Arte Moderna e di Storia delle Arti Applicate e dell’Oreficeria dell’Università degli Studi di Firenze e Patrizia Scarzella, architetto e giornalista.

Sabrina Onana

Di origine italo-camerunense, nata a Parigi e cresciuta a Napoli, la venticinquenne Sabrina Onana è una sociologa, regista indipendente e fotografa.

Ha diretto vari progetti artistici con finalità sociali e culturali, soprattutto sulle identità afrodiscenfìdenti.

Di origine italo-camerunense, nata a Parigi e cresciuta a Napoli, la venticinquenne Sabrina Onana è una sociologa, regista indipendente e fotografa.

Ha diretto vari progetti artistici con finalità sociali e culturali, soprattutto sulle identità afrodiscenfìdenti.

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Presentazione docu-film

“Sono nera, sono bella” (2023)

di Sabrina Onana

 

 

“Sono nera, sono bella” (2023) è un docu-film scritto e diretto da Sabrina Onana che racconta l’esperienza delle Donne Nere, sia caraibiche che figlie della diaspora africana, in Francia.
In questo documentario, 12 donne afro-francesi raccontano della loro relazione con i capelli, standard di bellezza, uomini e la rappresentazione nei media. Il loro percorso tra dubbi, crescita, alienazione, riconciliazione, resilienza, e accettazione richiama l’attenzione a questioni sociali e culturali presenti sia nelle società africane che occidentali.
Condividendo pubblicamente le loro esperienze, questo documentario dà a queste donne contemporaneamente la possibilità di parlare, essere viste e ascoltate nonchè di incoraggiare l’ascolto attivo e discussioni oneste sia fuori che al di dentro della comunità nera.

 

L’evento è di IParticipate in collaborazi



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Presentazione docu-film

“Sono nera, sono bella” (2023)

di Sabrina Onana

 

 

“Sono nera, sono bella” (2023) è un docu-film scritto e diretto da Sabrina Onana che racconta l’esperienza delle Donne Nere, sia caraibiche che figlie della diaspora africana, in Francia.
In questo documentario, 12 donne afro-francesi raccontano della loro relazione con i capelli, standard di bellezza, uomini e la rappresentazione nei media. Il loro percorso tra dubbi, crescita, alienazione, riconciliazione, resilienza, e accettazione richiama l’attenzione a questioni sociali e culturali presenti sia nelle società africane che occidentali.
Condividendo pubblicamente le loro esperienze, questo documentario dà a queste donne contemporaneamente la possibilità di parlare, essere viste e ascoltate nonchè di incoraggiare l’ascolto attivo e discussioni oneste sia fuori che al di dentro della comunità nera.

 

L’evento è di IParticipate in collaborazione con The Recovery Plan.

 

 

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Ecce Dominus TAKE A STEP
Art ACTION & VIDEO

29 marzo 2024, ore 17:00

a cura di Laura Monaldi

 

corri, abbassati, dai corri avanti! ogni passo che fai non è vano. 
Italo Calvino, 1959 cantacronache

Laura Monaldi in colloquio con l’artista Laura vdb Facchini presenta il progetto
Women Visual Artists Database della no profit Wind Mill

 

Art Action – Ecce Dominus TAKE A STEP

con Margherita Abbozzo, Roberto Agnoletti, Bianca Arion, Stefano Berni, Claudio Cerretelli, Francesca di Ciaula, Riccardo Farinelli, Anna Granata, Massimo Innocenti, Sandra Landi, Federica Marri, Stefanie Oberneder, Alessandro Pagnini, Giulia Ponziani, Roberto Pupi, Leonardo Rindi, Caterina Sbrana, Luka Sposato, Giovanna Tomassucci, Alketa Vako, Margherita Verdi

 

Reading dei testi dei partecipanti

Presentazione dell’Art Video Ecce Dominus Caro Pierpaolo relativo all’Art Action svoltasi il 18 marzo 2023 alla Galleria D’Arte Moderna a Roma all’interno della rassegna “Pasol




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Ecce Dominus TAKE A STEP
Art ACTION & VIDEO

29 marzo 2024, ore 17:00

a cura di Laura Monaldi

 

corri, abbassati, dai corri avanti! ogni passo che fai non è vano. 
Italo Calvino, 1959 cantacronache

Laura Monaldi in colloquio con l’artista Laura vdb Facchini presenta il progetto
Women Visual Artists Database della no profit Wind Mill

 

Art Action – Ecce Dominus TAKE A STEP

con Margherita Abbozzo, Roberto Agnoletti, Bianca Arion, Stefano Berni, Claudio Cerretelli, Francesca di Ciaula, Riccardo Farinelli, Anna Granata, Massimo Innocenti, Sandra Landi, Federica Marri, Stefanie Oberneder, Alessandro Pagnini, Giulia Ponziani, Roberto Pupi, Leonardo Rindi, Caterina Sbrana, Luka Sposato, Giovanna Tomassucci, Alketa Vako, Margherita Verdi

 

Reading dei testi dei partecipanti

Presentazione dell’Art Video Ecce Dominus Caro Pierpaolo relativo all’Art Action svoltasi il 18 marzo 2023 alla Galleria D’Arte Moderna a Roma all’interno della rassegna “Pasoliniana” e durante la mostra “Pasolini Pittore”, con Ali Assaf, Consuelo Ciatti, Aldo Demartis, Massimo Falegnami, Roberto Giliberto, Natia
Japaridze, Francesco Landucci, Carolina Lombardi, Massimo Napoli, Simone Quilici, Erica Romano,
Massimo Ruiu, Barbara Schaefer, Silvia Stucky.

 

Inserito nel più ampio progetto artistico “Declinazione Femminile/Maschile” per il Women Visual Artists Database, “Ecce Dominus TAKE A STEP” si propone di esplorare e stimolare domande profonde sugli stereotipi di genere, sul concetto di essere maschio con “ECCE DOMINUS” e di essere femmina con “ECCE DOMINA”. L’azione artistica è pensata come parte integrante di una serie di espressioni artistiche mirate a esplorare le sfaccettature e le percezioni legate ai generi.

Il progetto prende ispirazione dalla radice latina “Domus”, un sostantivo femminile che originariamente si riferisce a concetti come dimora, famiglia, luogo di nascita e scuola.
Da questa radice, derivano “Domina” e “Dominus”, metafore di una comune origine.
L’intento è di esplorare come queste etichette influenzino l’attuale comprensione e percezione dei ruoli di genere e degli stereotipi ad essi associati.

Attraverso la partecipazione attiva, la ricerca e la condivisione, il progetto mira a promuovere un dialogo inclusivo e riflessivo sull’identità di genere in vari contesti, costituendo una rete di ideali, prospettive e punti di vista, soggettivi e scientifici, critici e originali, volti a non arrestarsi ma a compiere passi, piccoli o giganti che siano. “Take a Step” come un laboratorio esplorativo ed esperienziale sull’essere “dominus” e sui rapporti con il “dominus” che, attraverso il linguaggio e l’oggettualità simbolica, si immerge nelle
complesse dinamiche di genere e crea radici nelle varie percezioni collettive del ruolo di genere e degli stereotipi, per poi evolversi in una presa di coscienza critica sulla società, sulle aspettative e sui pregiudizi di ognuno.

 

L’Art Action, diventato, un Art Video a cura di Laura VdB Facchini, insieme ai vari art video delle varie edizioni di Ecce Domina e di Ecce Dominus formeranno una mappatura che metterà in luce la complessità degli stereotipi di genere.

 

Ingresso libero.

 

Per maggiori informazioni:
info@windmillart.it

 

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Presentazione libro

Luoghi introvabili

di KI & LAPIDALAGALLINA

Il prof. Alessandro Baldanzi dialoga con le autrici

 

“Luoghi introvabili” è una graphic novel, un podcast e una guida per viaggiatori del Surreale.

Un progetto transmediale che parte con la realizzazione di un podcast che usa la tecnica del mockumentary (ovvero la forma canonica dell’indagine documentaristica con interviste e testimonianze per raccontare però luoghi e personaggi immaginari) e si sviluppa parallelamente come una graphic novel in forma di backstage del podcast, usando la tecnica del collage e del found footage; il tutto per poter vedere, ascoltare e trovare i personaggi dell’«Emporio Polifunzionale Risoluzione Problemi di K.»: un lettore di cuscini, una disegnatrice di personalità, un lanciatore di insulti, un’addomesticatrice di ombelichi e un ladro di ombre. Scatole cinesi che permettono di rileggere ogni volta la storia trovando altre cose da scoprire.

 

Alla base di

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Presentazione libro

Luoghi introvabili

di KI & LAPIDALAGALLINA

Il prof. Alessandro Baldanzi dialoga con le autrici

 

“Luoghi introvabili” è una graphic novel, un podcast e una guida per viaggiatori del Surreale.

Un progetto transmediale che parte con la realizzazione di un podcast che usa la tecnica del mockumentary (ovvero la forma canonica dell’indagine documentaristica con interviste e testimonianze per raccontare però luoghi e personaggi immaginari) e si sviluppa parallelamente come una graphic novel in forma di backstage del podcast, usando la tecnica del collage e del found footage; il tutto per poter vedere, ascoltare e trovare i personaggi dell’«Emporio Polifunzionale Risoluzione Problemi di K.»: un lettore di cuscini, una disegnatrice di personalità, un lanciatore di insulti, un’addomesticatrice di ombelichi e un ladro di ombre. Scatole cinesi che permettono di rileggere ogni volta la storia trovando altre cose da scoprire.

 

Alla base di “Luoghi introvabili” c’è la volontà di costruire un Mondo Altro dove tutto è trasversale, obliquo, zigzagante, anche in profondità, ma con leggerezza e ironia. Media, personaggi, generi, sessualità, etnie, ruoli, tutto è TRANS- e anche nella ricerca iconografica per i collage abbiamo cercato icone dimenticate che andavano assolutamente al di là degli stereotipi della società in cui vivevano.

 

 

Per maggiori informazioni:
055 2476873
info.mad@musefirenze.it

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Performance

Agorà / aet.24 (sonata arcaica)

mercoledì 27 marzo ore 18:00

Museo di Antropologia e Etnologia, Via del Proconsolo 12, Firenze – Sala 17 – 1° piano

 

La performance Agorà/aet.24 (sonata arcaica) del sound artist SADI è parte del progetto Agorà, realizzato nel carcere duro delle Murate grazie al bando residenze MAD Murate Art District con la curatela di Veronica Caciolli e Valentina Gensini.

 

Per la composizione destinata al museo – che si svolgerà nella sala 17 denominata Africa: esplorazione, colonialismo, popoli minacciati – SADI si è ispirato agli strumenti musicali conservati nel museo, risalenti in particolare alla Missione Eritrea del 1905-1906. Si tratta di una spedizione finanziata dal Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di studiare gli usi e i costumi delle popolazioni residenti sull’altopiano dell’Assaorta, e di tratteggiare le mappe etniche, geografiche e geologiche dell’intero territorio. Ne fecero parte l

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Performance

Agorà / aet.24 (sonata arcaica)

mercoledì 27 marzo ore 18:00

Museo di Antropologia e Etnologia, Via del Proconsolo 12, Firenze – Sala 17 – 1° piano

 

La performance Agorà/aet.24 (sonata arcaica) del sound artist SADI è parte del progetto Agorà, realizzato nel carcere duro delle Murate grazie al bando residenze MAD Murate Art District con la curatela di Veronica Caciolli e Valentina Gensini.

 

Per la composizione destinata al museo – che si svolgerà nella sala 17 denominata Africa: esplorazione, colonialismo, popoli minacciati – SADI si è ispirato agli strumenti musicali conservati nel museo, risalenti in particolare alla Missione Eritrea del 1905-1906. Si tratta di una spedizione finanziata dal Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di studiare gli usi e i costumi delle popolazioni residenti sull’altopiano dell’Assaorta, e di tratteggiare le mappe etniche, geografiche e geologiche dell’intero territorio. Ne fecero parte l’antropologo Aldobrandino Mochi, l’etnologo Lamberto Loria, il geologo Giotto Dainelli e il geografo Olinto Marinelli. Significativamente, tra gli obiettivi della missione c’era anche l’acquisto di manufatti per il museo. Oltre ad oggetti di uso comune e cerimoniale, si trovano infatti esposti nelle sale anche strumenti musicali, a corda e a percussione, in legno e in pelle.

 

Come per l’installazione sonora permanente realizzata nel carcere duro delle Murate, SADI intende “dare voce” a questi strumenti resi muti e rinchiusi in vetrine, concentrandosi in particolare su aerofoni e cordofoni: come il melekhet e il messangò (tromba in legno e lira a sei corde appartenenti al popolo degli Amhara), a cui si aggiunge un altro strumento tradizionale etiope, il masenqo (strumento a corda unica). Attraverso la ricostruzione di questi strumenti, la sonorizzazione di SADI intende svilupparne la timbrica originale tramite un linguaggio contemporaneo teso alla ricerca dell’espressività arcaica

 

Ingresso gratuito senza prenotazione. 

 

Per maggiori informazioni contattare il museo:
055 2756444

 

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INGRATE ETS PRESENTA

LA GRANDE OCCASIONE

audio/video, 18 minuti circa

 

Mercoledì 21 marzo ore 17:30

 

 

Questa Partitura audiovideo per un’opera futura prende le mosse dagli studi intorno alla morte alla coscienza e al fine vita indagati durante il primo corso di specializzazione postuniversitario multidisciplinare dell’Università di Pisa relativo a questi temi. Il lavoro rappresenta, quindi, una sintesi aperta, artistica e transdisciplinare degli insegnamenti del percorso di studio, e vuole essere al contempo una traccia/partitura per un lavoro di teatro musicale e un primo spunto di riflessione e ispirazione per nuovi percorsi di cura e di ampliamento epistemologico e spirituale sul tema della morte.

Il cortometraggio audio-video, in cui immagini testi e musica si integrano in un racconto dalla narrativa espansa, include alcune scene (le “sepolture”) dalla performance Dreams About Dying presentata nel 2023 da Marta Capaccioli e Lucrezia Palandri: una tessitu

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INGRATE ETS PRESENTA

LA GRANDE OCCASIONE

audio/video, 18 minuti circa

 

Mercoledì 21 marzo ore 17:30

 

 

Questa Partitura audiovideo per un’opera futura prende le mosse dagli studi intorno alla morte alla coscienza e al fine vita indagati durante il primo corso di specializzazione postuniversitario multidisciplinare dell’Università di Pisa relativo a questi temi. Il lavoro rappresenta, quindi, una sintesi aperta, artistica e transdisciplinare degli insegnamenti del percorso di studio, e vuole essere al contempo una traccia/partitura per un lavoro di teatro musicale e un primo spunto di riflessione e ispirazione per nuovi percorsi di cura e di ampliamento epistemologico e spirituale sul tema della morte.

Il cortometraggio audio-video, in cui immagini testi e musica si integrano in un racconto dalla narrativa espansa, include alcune scene (le “sepolture”) dalla performance Dreams About Dying presentata nel 2023 da Marta Capaccioli e Lucrezia Palandri: una tessitura gestuale incarnata, reinterpretata e ricomposta per La grande occasione.

“La grande occasione” nella cultura tibetana è la morte, considerata non come una fine ma come un passaggio, un trasferimento verso livelli di coscienza sconosciuti ed espansi, verso una dimensione completa ed ineffabile di cui la vita è semplice preparazione. Tuttavia, al di là del rimosso progressivamente operato dalla società occidentale, che vede il suo apice nel ventesimo secolo (il secolo breve, ma anche il secolo del sé, citando rispettivamente Eric Hobsbawm e Alan Curtis), dove la morte è assimilata principalmente alla malattia, al dolore, alla violenza e alla mancanza, nel nuovo millennio gli studi sulla coscienza da un punto di vista fisico, filosofico, sociale e spirituale stanno operando una rivoluzione profonda e carsica, ancora non assimilata dal mainstream e dagli approcci riduzionisti (e tanto meno dai sistemi politici), che ci conduce a riconsiderare l’umanità, la vita e la morte in una possibile relazione ampliata, rivista e corretta con la natura e il trascendente, oltre il logos e fuori dal sé.

Questo lavoro di INGRATE ETS propone un dialogo e tenta di aprire un piccolo varco critico e poetico in questa direzione.

 

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Claudia Roselli

Claudia Roselli è artista visiva e performativa e ricercatrice urbana.

Attraverso l’uso del corpo ed i suoi sensi, cerca di comprendere e scoprire le dimensioni interiori dei luoghi e di approfondire la conoscenza legata all’uomo, alla natura e alla società contemporanea. Claudia inizia la sua ricerca su arte e città nel 2002, studentessa alla Facoltà di Architettura di Firenze e performer di teatro contemporaneo, fondò, insieme ad altri cinque artisti italiani, un collettivo di nome Svarnet.
L’interesse per la città ed i suoi spazi pubblici, considerati non solo come aree sociali interattive ma anche come possibili spazi per l’arte contemporanea, è diventato evidente durante questa esperienza, quando insieme agli altri artisti, ha iniziato a indagare la differenza tra spazi all’aperto e luoghi istituzionali per la creazione e la presentazione artistica. Svarnet, esprimeva la sua poetica, esibendosi nelle rotonde stradali e in quartieri particolari R

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Claudia Roselli è artista visiva e performativa e ricercatrice urbana.

Attraverso l’uso del corpo ed i suoi sensi, cerca di comprendere e scoprire le dimensioni interiori dei luoghi e di approfondire la conoscenza legata all’uomo, alla natura e alla società contemporanea. Claudia inizia la sua ricerca su arte e città nel 2002, studentessa alla Facoltà di Architettura di Firenze e performer di teatro contemporaneo, fondò, insieme ad altri cinque artisti italiani, un collettivo di nome Svarnet.
L’interesse per la città ed i suoi spazi pubblici, considerati non solo come aree sociali interattive ma anche come possibili spazi per l’arte contemporanea, è diventato evidente durante questa esperienza, quando insieme agli altri artisti, ha iniziato a indagare la differenza tra spazi all’aperto e luoghi istituzionali per la creazione e la presentazione artistica. Svarnet, esprimeva la sua poetica, esibendosi nelle rotonde stradali e in quartieri particolari – a Prato, Milano e Firenze. Dopo questa esperienza Claudia Roselli ha continuato ad approfondire questo ambito di ricerca, nel suo dottorato svolto in cotutela presso l’Università di Architettura di Firenze ( Dipartimento di Pianificazione Urbana e Territoriale ) e presso la Scuola di Pianificazione e Architettura di Delhi. Durante il suo dottorato ha svolto il doppio ruolo di ricercatrice urbana e artista, imparando a sviluppare dialoghi utilizzando fotografia, video, performance e participatory art action planning. Si interessa all’ecologia umana, al fenomeno della resilienza e dei cambiamenti urbani e ai paesaggi trasformativi contemporanei tra zone urbane e rurali. Consapevole dell’importanza della socialità e della cultura, è sempre attenta ai diritti umani internazionali. Profondamente interessata anche alla sacralità e alla ritualità, insegna Yoga dal 2009. Attraverso lo yoga approfondisce consapevolezza, concentrazione, sensibilità, pensieri positivi e visione interiore.

Questa pratica per lei è molto importante, come lavoro e disciplina per scoprire le potenzialità e andare oltre i limiti mentali. Nel 2022 segue il corso di Photo Story presso Fondazione Studio Marangoni, tenuto dal collettivo TerraProject. Nel suo lavoro collabora spesso con la comunità locale, altri artisti e ricercatori di varie discipline. Tra gli altri, ha collaborato con: Sarai, Raqs Media Collective, Khoj Art Residency, Urbz Mumbai, Unbox Festival, Ecosistema Urbano, SI Fest Off, Ramdom (Default 13), OMNE (Osservatorio Mobile Nord Est), Le Murate Progetti Arte Contemporanea, Tempo Reale, Università di Firenze, Fundación ace para el Arte Contemporáneo, Biennale d’arte di Larnaca, Addis Video Art Festival.

All’interno del ciclo di conferenze Dal rito al teatro

 

Dal teatro delle origini alla performance art

Conferenza di Daniela Sacco
a cura di Francesco Gori e Benedetta Bronzini

 

Un’indagine sul mito come spazio dell’identità, centro nevralgico in cui individuale e collettivo si intersecano, dalla tragedia greca, contesto di elezione in cui il mito prende forma, alla performance contemporanea. Dopo “Figli di Apollo e Dioniso” con Angelo Tonelli, il secondo appuntamento del
ciclo di incontri Dal Rito al Teatro è dedicato al teatro, l’arte di Dioniso in cui il mito vive e si rigenera nel tempo, ritrovando di volta in volta la propria attualità.

 

 

Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it





All’interno del ciclo di conferenze Dal rito al teatro

 

Dal teatro delle origini alla performance art

Conferenza di Daniela Sacco
a cura di Francesco Gori e Benedetta Bronzini

 

Un’indagine sul mito come spazio dell’identità, centro nevralgico in cui individuale e collettivo si intersecano, dalla tragedia greca, contesto di elezione in cui il mito prende forma, alla performance contemporanea. Dopo “Figli di Apollo e Dioniso” con Angelo Tonelli, il secondo appuntamento del
ciclo di incontri Dal Rito al Teatro è dedicato al teatro, l’arte di Dioniso in cui il mito vive e si rigenera nel tempo, ritrovando di volta in volta la propria attualità.

 

 

Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it

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Avvicinarsi al femminismo

Ciclo di conferenze per capire come la politica femminista può cambiare la vita di tuttə

 

a cura di SMILE Toscana
in collaborazione con Proteo Fare Sapere Toscana
per la rassegna Una lotta senza tempo

 

Nel vuoto prodotto dal neoliberismo, il femminismo anticapitalista può consentirci di superare l’attuale crisi e traghettarci verso un nuovo modello di società che abbia un differente orientamento di classe e un ethos radicale e trasformativo.
Avvicinarsi al femminismo, oggi, significa assumere un paradigma anticapitalista e farsi promotori e promotrici di un cambiamento che passa dal linguaggio, dal ripensamento dei sistemi di potere e della lotta di classe, dalla lettura dei dati in chiave di genere,ecc., per proporre narrazioni e azioni capaci di superare le disuguaglianze e garantire una piena libertà di tutt*.
Da questa necessità nasce questo ciclo di conferenze che hanno l’obiettivo, come suggerisce il titolo, di avvicinare al femmini



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Avvicinarsi al femminismo

Ciclo di conferenze per capire come la politica femminista può cambiare la vita di tuttə

 

a cura di SMILE Toscana
in collaborazione con Proteo Fare Sapere Toscana
per la rassegna Una lotta senza tempo

 

Nel vuoto prodotto dal neoliberismo, il femminismo anticapitalista può consentirci di superare l’attuale crisi e traghettarci verso un nuovo modello di società che abbia un differente orientamento di classe e un ethos radicale e trasformativo.
Avvicinarsi al femminismo, oggi, significa assumere un paradigma anticapitalista e farsi promotori e promotrici di un cambiamento che passa dal linguaggio, dal ripensamento dei sistemi di potere e della lotta di classe, dalla lettura dei dati in chiave di genere,ecc., per proporre narrazioni e azioni capaci di superare le disuguaglianze e garantire una piena libertà di tutt*.
Da questa necessità nasce questo ciclo di conferenze che hanno l’obiettivo, come suggerisce il titolo, di avvicinare al femminismo a partire dai temi sociali che la politica femminista rilegge e attualizza, dando la priorità alle vite delle persone e alle connessioni sociali, anziché al profitto.
Con l’aiuto di esperte femministe analizzeremo, in seguito a un’analisi introduttiva sugli attuali paradigmi femministi e sulle radici psicosociali delle disuguaglianze di genere, il tema del linguaggio,dei dati, del potere e della lotta di classe.

 

 

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Il concerto di ECMA Pro – Musethica

sabato 9 marzo 2024, ore 21:00

MAD Murate Art District – Piazza delle Murate, Firenze

libero con prenotazione obbligatoria inviando una mail

 

Culmine e conclusione della settimana fiesolana di ECMA Pro – Musethica è il concerto che il Motus Quartet terrà insieme al violista Avri Levitan, co-fondatore e direttore artistico di Musethica che si inserisce nelle attività del percorso formativo ECMA Pro, di cui la Scuola fa parte come membro dell’ECMA (European Chamber Music Academy).

Il concerto di ECMA Pro – Musethica

sabato 9 marzo 2024, ore 21:00

MAD Murate Art District – Piazza delle Murate, Firenze

libero con prenotazione obbligatoria inviando una mail

 

Culmine e conclusione della settimana fiesolana di ECMA Pro – Musethica è il concerto che il Motus Quartet terrà insieme al violista Avri Levitan, co-fondatore e direttore artistico di Musethica che si inserisce nelle attività del percorso formativo ECMA Pro, di cui la Scuola fa parte come membro dell’ECMA (European Chamber Music Academy).

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Dalla parte degli ultimi

Lorenzo Milano ed Ernesto Balucci: attualità di una lezione

 

Presentazione del Quaderno speciale di “Testimonianze” realizzato nell’ambito della Festa della Toscana 2023

 

mercoledì 6 marzo 2024 ore 17:00, Sala Ketty La Rocca

 

Dalla parte degli ultimi

Lorenzo Milano ed Ernesto Balucci: attualità di una lezione

 

Presentazione del Quaderno speciale di “Testimonianze” realizzato nell’ambito della Festa della Toscana 2023

 

mercoledì 6 marzo 2024 ore 17:00, Sala Ketty La Rocca

 

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Vicinanza: Memoria Viva
un’esperienza di teatro intimo e laboratorio

Direzione artistica di Patrizia Menichelli | collaborazione di Angela Trentanovi
in collaborazione con MAD Murate Art District

 

Il progetto, dedicato agli studenti delle scuole superiori, ha come priorità tematica di intervento la cittadinanza attiva, lo spirito di iniziativa e creatività. La macro –azione sarà diretta verso l’impegno civico, la partecipazione e pari opportunità generazionali attraverso il teatro e avrà luogo nel carcere duro delle murate. Per il biennio 2023-2025 la proposta è stata inserita nel programma di Le Chiavi della Città del Comune di Firenze.

 



Vicinanza: Memoria Viva
un’esperienza di teatro intimo e laboratorio

Direzione artistica di Patrizia Menichelli | collaborazione di Angela Trentanovi
in collaborazione con MAD Murate Art District

 

Il progetto, dedicato agli studenti delle scuole superiori, ha come priorità tematica di intervento la cittadinanza attiva, lo spirito di iniziativa e creatività. La macro –azione sarà diretta verso l’impegno civico, la partecipazione e pari opportunità generazionali attraverso il teatro e avrà luogo nel carcere duro delle murate. Per il biennio 2023-2025 la proposta è stata inserita nel programma di Le Chiavi della Città del Comune di Firenze.

 

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Presentazione catalogo del progetto

AAA MANIFATTURE

29 febbraio 2024 ore 17:30

 

Il progetto fotografico dedicato alle r/esidenze delle attività operaie manifatturiere è stato ideato da La C.I.A. Cooperativa di Comunità. Tre luoghi, tre realtà, tre visioni, un’unica importanza: la resistenza del lavoro sull’Appennino. Un lavoro corale che spiega, attraverso immagini, dall’impressione all’espressione, il visibile e l’invisibile delle attività manifatturiere ed operaie locali raccolto in un unico catalogo fotografico.

 

«Che cosa è la fotografia se non verità momentanea, verità di un momento che contraddice altre verità di altri momenti?», è la domanda di Leonardo Sciascia riportata alla mente da Federica Montevecchi nel catalogo di “AAA Manifatture”, una nuovo progetto dedicato alle “r/esistenze del lavoro”, nello specifico quelle delle attività operaie manifatturiere, nei paesi di Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio.

L’iniziativa v

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Presentazione catalogo del progetto

AAA MANIFATTURE

29 febbraio 2024 ore 17:30

 

Il progetto fotografico dedicato alle r/esidenze delle attività operaie manifatturiere è stato ideato da La C.I.A. Cooperativa di Comunità. Tre luoghi, tre realtà, tre visioni, un’unica importanza: la resistenza del lavoro sull’Appennino. Un lavoro corale che spiega, attraverso immagini, dall’impressione all’espressione, il visibile e l’invisibile delle attività manifatturiere ed operaie locali raccolto in un unico catalogo fotografico.

 

«Che cosa è la fotografia se non verità momentanea, verità di un momento che contraddice altre verità di altri momenti?», è la domanda di Leonardo Sciascia riportata alla mente da Federica Montevecchi nel catalogo di “AAA Manifatture”, una nuovo progetto dedicato alle “r/esistenze del lavoro”, nello specifico quelle delle attività operaie manifatturiere, nei paesi di Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio.

L’iniziativa vede il coinvolgimento dei lavoratori di realtà quali la Copser di Firenzuola, La Fabbrica dei Marroni di Marradi, oltre alla Meccanica RC e l’Elettromeccanica Misileo di Palazzuolo sul Senio, ed è la naturale continuazione di “Archivio Appennino-R/Esistenze” (Strategia Fotografia 2020), che andava ad indagare com’è ancora esistere e resistere nei luoghi dell’Alto Mugello.

Grazie alle immagini di Giancarlo Barzagli, Ilaria Di Biagio e Franco Guardascione si vuole indagare su un altro tipo di resistenza, ossia il lavoro manifatturiero, grazie al quale i tre comuni interessati (Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola) riescono ancora a sopravvivere.

 

 

Modera l’evento Chiara Ruberti alla presenza della curatrice del catalogo Claudia Paladini.

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Allenamento fisico, analisi del gesto e improvvisazione condotto da Paolo Mereu.

Laboratorio permanente per allenare e riflettere sui linguaggi del corpo; aperto a tutti coloro che hanno interesse a coltivare una educazione fisica e abbiano il desiderio di esplorare le potenzialità che possono
generarsi.

Un luogo che vuole tutelare le diversità dei linguaggi nate da una autentica necessità individuale.


Allenamento fisico, analisi del gesto e improvvisazione condotto da Paolo Mereu.

Laboratorio permanente per allenare e riflettere sui linguaggi del corpo; aperto a tutti coloro che hanno interesse a coltivare una educazione fisica e abbiano il desiderio di esplorare le potenzialità che possono
generarsi.

Un luogo che vuole tutelare le diversità dei linguaggi nate da una autentica necessità individuale.

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