Standby. Installation view
May 10 | July 23
OPENMAD
a cura di Anna Cuomo
Il corpo è involucro, prima immagine del vivente, parte più esposta, portatore sano di fragilità: forte e vulnerabile al contempo: pianeta, ecosistema completo. Indagare il corpo con l’arte evoca la sensazione di connessione con la natura che a volte l’umano prova e che l’espressione artistica cerca, da sempre, di rappresentare e interpretare.
I progetti di Anna, Luisa e Rosaria Corcione nascono dall’urgenza di scandagliare il corpo e le sue fragilità con medium differenti: la tela per Anna, la video-installazione per Luisa, la scultura per Rosaria. I lavori delle tre artiste dialogano attraverso la performatività che unisce i differenti interventi, ricucendo idealmente le ferite dei tessuti che interpretano.
Il lavoro di Anna Corcione rievoca la relazione circolare tra la qualità dello spazio ambientale con la percezione della qualità della vita. Riprendono la sua serie Naturalia ricrea con tele e elementi organici la suggestione di un giardino te
Il corpo è involucro, prima immagine del vivente, parte più esposta, portatore sano di fragilità: forte e vulnerabile al contempo: pianeta, ecosistema completo. Indagare il corpo con l’arte evoca la sensazione di connessione con la natura che a volte l’umano prova e che l’espressione artistica cerca, da sempre, di rappresentare e interpretare.
I progetti di Anna, Luisa e Rosaria Corcione nascono dall’urgenza di scandagliare il corpo e le sue fragilità con medium differenti: la tela per Anna, la video-installazione per Luisa, la scultura per Rosaria. I lavori delle tre artiste dialogano attraverso la performatività che unisce i differenti interventi, ricucendo idealmente le ferite dei tessuti che interpretano.
Il lavoro di Anna Corcione rievoca la relazione circolare tra la qualità dello spazio ambientale con la percezione della qualità della vita. Riprendono la sua serie Naturalia ricrea con tele e elementi organici la suggestione di un giardino terapeutico: un sistema composto da spazi capaci di aprire scenari interazionali per promuovere rispetto, cura, attenzione.
L’intervento di Luisa Corcione si formalizza in una video installazione in cui l’immagine della ferita si rarefà nei contrasti sonori. Uno scontro che diventa incontro, in cui forze opposte dialogano in una costante ricerca di equilibrio tra le ferite interiori, spirituali e psicologiche, e quelle fisiche, evocate dai frame video e da una serie di carte suturate.
Il lavoro di Rosaria Corcione infine, racconta la relazione tra pensiero e fisicità, interrogandosi sul rapporto tra forza interiore e fragilità esteriore. Le sue sculture evocano la dissonanza tra l’energia fisica e quella mentale indagando quanto questo disequilibrio influenzi la percezione del proprio sentire. Una serie di calchi del corpo dell’artista dichiarano la funzione terapeutica dell’autoritratto insita nello sdoppiamento dell’Io.
I lavori delle tre artiste dialogano tra loro nello spazio delle murate cercando di restituire l’accecante bagliore della ferita che si rimargina, del frammento che si ricongiunge, dall’atto di cura che ricuce la crepa.
Martedì 6 giugno, ore 18.30 presso MAD Murate Art District
Per informazioni
055 247 6873
Steve Bisson si forma come urbanista ed esperto di politiche territoriali. Abbraccia lo studio dell’immagine quale forma di investigazione e rappresentazione dei conflitti sociali e ambientali. Direttore del dipartimento di fotografia presso l’Università Paris College of Art. A Parigi è co-fondatore del programma Blurring the Lines, network accademico internazionale che promuove il dialogo su educazione e produzione di immagini nel contemporaneo. Ha collaborato da curatore con festival, musei, gallerie, fondazioni in tutto il mondo. Responsabile editoriale di Urbanautica Institute, piattaforma online di ricerca sull’antropologia visuale e sui paesaggi culturali. Ha fondato la casa editrice Penisola Edizioni. Direttore artistico del centro culturale Lab27.
Steve Bisson si forma come urbanista ed esperto di politiche territoriali. Abbraccia lo studio dell’immagine quale forma di investigazione e rappresentazione dei conflitti sociali e ambientali. Direttore del dipartimento di fotografia presso l’Università Paris College of Art. A Parigi è co-fondatore del programma Blurring the Lines, network accademico internazionale che promuove il dialogo su educazione e produzione di immagini nel contemporaneo. Ha collaborato da curatore con festival, musei, gallerie, fondazioni in tutto il mondo. Responsabile editoriale di Urbanautica Institute, piattaforma online di ricerca sull’antropologia visuale e sui paesaggi culturali. Ha fondato la casa editrice Penisola Edizioni. Direttore artistico del centro culturale Lab27.
Formatasi in Italia in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano, Donata Pizzi ha approfondito i suoi studi alla John Cass School of Arts di Londra e al West Surrey College of Art and Design, nel Regno Unito. A partire dal 1980 ha lavorato con la fotografia e i fotografi come archivista e picture editor per riviste ed editori; è stata responsabile della filiale romana di The Image Bank, in seguito nota come Getty Images. Successivamente ha intrapreso la carriera di fotografa free-lance, lavorando per riviste internazionali e per importanti aziende italiane, realizzando libri e mostre. Nel 2014 ha creato la Collezione Donata Pizzi, una collezione di opere di donne fotografe italiane. La collezione è stata esposta alla Triennale di Milano nel 2016/17, al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2018, al Museo di Santa Giulia di Brescia nel 2019, al Fotografie Forum di Francoforte nel 2020 e al Castello di Campori nel 2022.
Formatasi in Italia in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano, Donata Pizzi ha approfondito i suoi studi alla John Cass School of Arts di Londra e al West Surrey College of Art and Design, nel Regno Unito. A partire dal 1980 ha lavorato con la fotografia e i fotografi come archivista e picture editor per riviste ed editori; è stata responsabile della filiale romana di The Image Bank, in seguito nota come Getty Images. Successivamente ha intrapreso la carriera di fotografa free-lance, lavorando per riviste internazionali e per importanti aziende italiane, realizzando libri e mostre. Nel 2014 ha creato la Collezione Donata Pizzi, una collezione di opere di donne fotografe italiane. La collezione è stata esposta alla Triennale di Milano nel 2016/17, al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2018, al Museo di Santa Giulia di Brescia nel 2019, al Fotografie Forum di Francoforte nel 2020 e al Castello di Campori nel 2022.
Il progetto Quaderni è la nuova pubblicazione della Collezione Donata Pizzi, la più importante ed estesa collezione in Italia di artiste e fotografe donne. La pubblicazione nasce dalla necessità di creare nuovi percorsi di lettura della Collezione Donata Pizzi attraverso le oltre 300 opere che la compongono, privilegiando le nuove acquisizioni, mai pubblicate prima d’ora.
Il primo numero della collana Quaderni della Collezione Donata Pizzi è in collaborazione con FOTODOK di Utrecht (NL) e indaga la pratica del re-enactment. Due testi introduttivi presentano la storia del re-enactment in fotografia rispettivamente nei Paesi Bassi e in Italia. A seguire, uno studio approfondito dei progetti di artiste olandesi e italiane, attraverso le interviste dei curatori e corredate da un ricco apparato di immagini dei lavori, dei backstage e delle installazioni finali.
Coordinamento: Alessandra Capodacqua
Giovedì 8 giugno ore 17.30 presso MAD Murate Art District
055
Il progetto Quaderni è la nuova pubblicazione della Collezione Donata Pizzi, la più importante ed estesa collezione in Italia di artiste e fotografe donne. La pubblicazione nasce dalla necessità di creare nuovi percorsi di lettura della Collezione Donata Pizzi attraverso le oltre 300 opere che la compongono, privilegiando le nuove acquisizioni, mai pubblicate prima d’ora.
Il primo numero della collana Quaderni della Collezione Donata Pizzi è in collaborazione con FOTODOK di Utrecht (NL) e indaga la pratica del re-enactment. Due testi introduttivi presentano la storia del re-enactment in fotografia rispettivamente nei Paesi Bassi e in Italia. A seguire, uno studio approfondito dei progetti di artiste olandesi e italiane, attraverso le interviste dei curatori e corredate da un ricco apparato di immagini dei lavori, dei backstage e delle installazioni finali.
Coordinamento: Alessandra Capodacqua
Giovedì 8 giugno ore 17.30 presso MAD Murate Art District
055 247 6873
© Ottonella Mocellin
Available in:
4° appuntamento
“La grafica È un’opinione. Il manifesto politico e sociale: Stefano Rovai”.
Conduce Patrizia Scarzella.
Nella sua lunga carriera Rovai ha progettato, tra l’altro, più di 1300 manifesti, molti dei quali su temi politici e sociali. Alcuni anche censurati, che testimoniano quanto il messaggio grafico e visivo affidato allo strumento del ‘manifesto d’affissione’ nelle strade, nelle piazze, in giro per la città nei luoghi pubblici e più frequentati sia immediato, diretto e abbia un potente impatto sul pubblico per attivarne la coscienza. Il manifesto per molti aspetti è un vero prodigio della comunicazione. Basta infatti una fuggevole occhiata, un’inconsapevole e distratta attenzione per trasmettere un messaggio altamente complesso politico e sociale, che rappresenta un sistema di valori con una sintesi espressiva essenziale capace di arrivare a un vasto pubblico.
Agli architetti partecipanti saranno riconosciuti 2 Crediti Formativi (CFP) iscrivendosi a eventi@fondazi
“La grafica È un’opinione. Il manifesto politico e sociale: Stefano Rovai”.
Conduce Patrizia Scarzella.
Nella sua lunga carriera Rovai ha progettato, tra l’altro, più di 1300 manifesti, molti dei quali su temi politici e sociali. Alcuni anche censurati, che testimoniano quanto il messaggio grafico e visivo affidato allo strumento del ‘manifesto d’affissione’ nelle strade, nelle piazze, in giro per la città nei luoghi pubblici e più frequentati sia immediato, diretto e abbia un potente impatto sul pubblico per attivarne la coscienza. Il manifesto per molti aspetti è un vero prodigio della comunicazione. Basta infatti una fuggevole occhiata, un’inconsapevole e distratta attenzione per trasmettere un messaggio altamente complesso politico e sociale, che rappresenta un sistema di valori con una sintesi espressiva essenziale capace di arrivare a un vasto pubblico.
Agli architetti partecipanti saranno riconosciuti 2 Crediti Formativi (CFP) iscrivendosi a eventi@fondazionearchitettifirenze.it
Mercoledì 7 giugno ore 17.30 presso MAD Murate Art District
Per informazioni
055 2476873
Kinesis CDC di Firenze è una compagnia di danza professionale diretta da Angelo Egarese, residente a Firenze. nei suoi oltre dieci anni di attività, oltre ad affermarsi sul territorio fiorentino/toscano dove ha creato rapporti di collaborazione stabili con le istituzioni locali, si è affermata anche a livello nazionale, portando il proprio repertorio coreografico nei più importanti festival internazionali italiani, come Oriente Occidente, Florence Dance Festival, Fuori Formato, Todi Festival, e all’estero (Portogallo, Spagna, Polonia, Turchia, Grecia, Bulgaria). Puntando sulla qualità artistica e sull’innovazione (anche coreografica), Kinesis CDC ha tracciato dalla sua nascita un percorso ben definito, sostenuto in questi da anni da Fondazione CR Firenze, Regione Toscana, CR Toscana, MIC Ministero della Cultura.
Kinesis CDC di Firenze è una compagnia di danza professionale diretta da Angelo Egarese, residente a Firenze. nei suoi oltre dieci anni di attività, oltre ad affermarsi sul territorio fiorentino/toscano dove ha creato rapporti di collaborazione stabili con le istituzioni locali, si è affermata anche a livello nazionale, portando il proprio repertorio coreografico nei più importanti festival internazionali italiani, come Oriente Occidente, Florence Dance Festival, Fuori Formato, Todi Festival, e all’estero (Portogallo, Spagna, Polonia, Turchia, Grecia, Bulgaria). Puntando sulla qualità artistica e sull’innovazione (anche coreografica), Kinesis CDC ha tracciato dalla sua nascita un percorso ben definito, sostenuto in questi da anni da Fondazione CR Firenze, Regione Toscana, CR Toscana, MIC Ministero della Cultura.
Lo squillo delle trombe, la melodia che ti accompagna, un suono interiore, quel richiamo a cui non possiamo rifiutarci.
Hey man! Come on!
Concept e coreografia di Angelo Egarese
Danzano Elena Alessia Hodor, Anna Pesetti, Francesca Piergiacomo
Con il contributo di Fondazione CR Firenze, Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze, Florence Dance Festival e D.A.C.
© Alessandro Botticelli
Lo squillo delle trombe, la melodia che ti accompagna, un suono interiore, quel richiamo a cui non possiamo rifiutarci.
Hey man! Come on!
Concept e coreografia di Angelo Egarese
Danzano Elena Alessia Hodor, Anna Pesetti, Francesca Piergiacomo
Con il contributo di Fondazione CR Firenze, Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze, Florence Dance Festival e D.A.C.
© Alessandro Botticelli
Irene Innocente è Coordinatrice del Dipartimento Educazione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato), dove progetta e coordina le attività educative e i programmi di accessibilità per tutti i pubblici; è project manager di progetti speciali e referente per le reti museali regionali Pratomusei e Musei Toscani per l’Alzheimer.
Dal 2007 ha collaborato come educatrice museale e segreteria organizzativa con diverse istituzioni culturali tra le quali Le Murate. Progetti Arte Contemporanea (Mus.e, Firenze), FLAME|FirenzeSuonaContemporanea (Firenze), FARO (Bruxelles), Linea d’ombra (presso Bologna), MAC (Vercelli), Settore Musei-Comune di Torino, Fondazione Guggenheim (presso Arca, Vercelli).
Come storica dell‘arte contemporanea, ha concentrato le sue ricerche sull’arte degli anni Sessanta e si è specializzata sull’Arte Pubblica presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell‘Università di Bologn
Irene Innocente è Coordinatrice del Dipartimento Educazione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato), dove progetta e coordina le attività educative e i programmi di accessibilità per tutti i pubblici; è project manager di progetti speciali e referente per le reti museali regionali Pratomusei e Musei Toscani per l’Alzheimer.
Dal 2007 ha collaborato come educatrice museale e segreteria organizzativa con diverse istituzioni culturali tra le quali Le Murate. Progetti Arte Contemporanea (Mus.e, Firenze), FLAME|FirenzeSuonaContemporanea (Firenze), FARO (Bruxelles), Linea d’ombra (presso Bologna), MAC (Vercelli), Settore Musei-Comune di Torino, Fondazione Guggenheim (presso Arca, Vercelli).
Come storica dell‘arte contemporanea, ha concentrato le sue ricerche sull’arte degli anni Sessanta e si è specializzata sull’Arte Pubblica presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell‘Università di Bologna. È stata docente di Storia dell‘arte per il MIUR e di Museum Management per IED-Firenze.
Ha una memoria fotografica, ma dimentica i nomi. Vorrebbe che tutt* potessero sperimentare il potere trasformativo dell‘arte.
a cura di Irene Innocente
I musei sono istituzioni in trasformazione, come testimonia la recente revisione della definizione stessa di museo da parte dell’ICOM-International Council of Museum. In particolare, i dipartimenti di educazione e mediazione dei musei, in costante relazione con i pubblici, sono avamposti del cambiamento “al servizio della società”. Come recentemente emerso dal confronto internazionale tra responsabili dei dipartimenti educativi dei musei internazionali presso EDI-Global Forum for Education and Integration, organizzato a Napoli dalla Fondazione Morra Greco nell’ottobre 2022, esistono delle linee comuni di sperimentazione lungo le quali si stanno muovendo le pratiche dell’educazione museale a livello internazionale, incorporando approcci sperimentali proposti da artisti e co-progettando con le comunità di riferimento, valorizzando l’apprendimento esperienziale e attraverso l’uso del corpo, cercando alleanze fuori dal settore culturale, ibri
I musei sono istituzioni in trasformazione, come testimonia la recente revisione della definizione stessa di museo da parte dell’ICOM-International Council of Museum. In particolare, i dipartimenti di educazione e mediazione dei musei, in costante relazione con i pubblici, sono avamposti del cambiamento “al servizio della società”. Come recentemente emerso dal confronto internazionale tra responsabili dei dipartimenti educativi dei musei internazionali presso EDI-Global Forum for Education and Integration, organizzato a Napoli dalla Fondazione Morra Greco nell’ottobre 2022, esistono delle linee comuni di sperimentazione lungo le quali si stanno muovendo le pratiche dell’educazione museale a livello internazionale, incorporando approcci sperimentali proposti da artisti e co-progettando con le comunità di riferimento, valorizzando l’apprendimento esperienziale e attraverso l’uso del corpo, cercando alleanze fuori dal settore culturale, ibridando i linguaggi, prendendo posizione nelle sfide della società attuale.
Durante l’incontro, attraverso alcuni esempi internazionali, lə partecipanti verranno coinvolti nella ricerca sui recenti ambiti di ricerca e applicazione nell’ambito dell’educazione e mediazione museale.
L’incontro aperto è a cura di Irene Innocente, e vede la partecipazione delle studentesse e degli studenti del Master Museum Experience Design di IED-Firenze.
Mercoledì 24 maggio ore 17.30 presso MAD Murate Art District.
Per informazioni
055 2476873
Available in:
(1935 - 2021)
Giuliano Scabia è stato una figura unica nel panorama culturale e artistico italiano. Innanzitutto poeta, ha sperimentato senza sosta in vari campi, costituendo il proprio mondo espressivo intorno all’idea di arte come relazione e come visione, immaginazione gioiosa di mondi misteriosi, amorosi, sacri.
Dopo aver collaborato con Luigi Nono, dal 1965 ha esplorato il teatro, inizialmente con testi che in modo fantastico mettevano in questione i modi di vivere e le ideologie dell’Italia degli anni del dopo boom economico e delle contestazioni. Quindi il teatro lo ha dilatato fuori dai luoghi deputati, dando luogo a una vera e propria rivoluzione delle scene con lavori a partecipazione con bambini, pazienti psichiatri, studenti, abitanti di periferie urbane e di zone di campagna o montagna. Con lui sono nate figure mitiche come il Drago d’Abruzzo, sonda delle immaginazioni di ragazzi, Marco Cavallo, simbolo della liberazione da una psichiatria oppressiva, il Gorilla Quadrumàno, embl
Giuliano Scabia è stato una figura unica nel panorama culturale e artistico italiano. Innanzitutto poeta, ha sperimentato senza sosta in vari campi, costituendo il proprio mondo espressivo intorno all’idea di arte come relazione e come visione, immaginazione gioiosa di mondi misteriosi, amorosi, sacri.
Dopo aver collaborato con Luigi Nono, dal 1965 ha esplorato il teatro, inizialmente con testi che in modo fantastico mettevano in questione i modi di vivere e le ideologie dell’Italia degli anni del dopo boom economico e delle contestazioni. Quindi il teatro lo ha dilatato fuori dai luoghi deputati, dando luogo a una vera e propria rivoluzione delle scene con lavori a partecipazione con bambini, pazienti psichiatri, studenti, abitanti di periferie urbane e di zone di campagna o montagna. Con lui sono nate figure mitiche come il Drago d’Abruzzo, sonda delle immaginazioni di ragazzi, Marco Cavallo, simbolo della liberazione da una psichiatria oppressiva, il Gorilla Quadrumàno, emblema di una ricerca delle radici profonde nell’ambiente e dentro sé stessi.
Impersonando il personaggio del Diavolo, legato con una corda a un Angelo musicante, ha viaggiato per città storiche e piccoli centri, interrogandosi sul Male e sulle forme di una nuova commedia dell’arte.
In seguito prevalente è stata l’attività di narratore e di cantore dei suoi versi, con storie e azioni portate in boschi, monti, luoghi urbani, sempre in dialogo stretto con gli occhi, le menti, i cuori, le immaginazioni dei partecipanti. Autore di numerosi testi teatrali, molti dei quali riuniti nel volume “ Teatro con Bosco e Animali” Einaudi 1987 e di molte poesie raccolte in “ Il Poeta Albero”, in “Opera Della Notte” e in “Canti Del Guardare Lontano” tutti pubblicati da Einaudi.
I suoi otto romanzi, anch’essi pubblicati da Einaudi e articolati nei due cicli di Nane Oca (“Nane oca” “ Le Foreste Sorelle “ “ Nane Oca Rivelato” “Il Lato Oscuro di Nane Oca”) e dell’Eterno andare ( “In Capo Al Mondo”Lorerenzo e Cecilia””L’azione Perfetta” “ Il Ciclista Prodigioso”), hanno indagato in forma di favole, divertenti, affascinanti, temi brucianti del nostro vivere collettivo, dalla memoria al terrorismo, al pericolo rappresentato dalla degradazione ambientale, alla trasformazione del mondo in un grande mercato e dei luoghi più segreti in mete turistiche.
Dal 1972 al 2005 è stato docente di Drammaturgia 2 al Dams di Bologna: in modo non cattedratico ha sviluppato ricerche, svolte insieme con gli studenti che considerava suoi maestri, affondi sulle strutture del teatro e dell’immaginario e sulle forme per comunicare e per inventare. Le sue attività creative esterne si sono nutrite di questo modo di insegnare, raccontato nel libro postumo” Scala e sentiero verso il Paradiso” (La casa Usher), e del dialogo costante con poeti, scrittori, scienziati, teologi, teatranti, filosofi…
Due “deità” hanno guidato la sua attività favolistica, curiosa, gioiosa sempre: la poesia lirica di Orfeo, canto addomesticatore di bestie, fondatore di civiltà, e la poesia drammatica, di possessione, di Dioniso, il capo-coro, il dio della scena. Quello di Scabia è stato un teatro vagante, teso prima a rinnovare il palcoscenico, poi a farlo esplodere; quindi, a dilatarlo guidato dal motto di Gombrowicz: “Colui con cui canti, modifica il tuo canto”.
Il suo teatro, alimentato dallo sguardo e dal ritmo altro della poesia, osserva il mondo, la società che cambia, penetra nell’interiorità, scruta nei recessi più misteriosi della psiche, nelle bestie e nelle foreste che abbiamo in noi, nelle storie che ci raccontiamo per conoscere, per consolare, per riformulare le cose.
Teatro, narrazione e poesia in Scabia osservano le stelle, l’universo, i boschi, gli esseri umani, narrando, recitando, cercando i mezzi per trasporre la fatica della vita in sprazzi di Paradiso. Ascoltano e partecipano la lingua del tempo con la voce, con i corpi, con i corpi in voce, in danza, con i piedi che si muovono e che creano e sostengono, col loro ritmico battere, i versi, la poesia, il racconto. Una poesia, una narrazione mai chiuse nelle pagine, ma dette, erranti, cercanti, interroganti. Il suo pensiero su cosa sia La Poesia Scabia lo ha espresso in molti articoli , interventi e in due libri “ Il Tremito” e “ Una Signora Impressionante” Editi da Casagrande.
In oltre sessantacinque anni di attività Giuliano Scabia ha lasciato un gran numero di opere – libri e opuscoli a stampa, dattiloscritti e abbozzi, articoli, saggi, registrazioni, fotografie, disegni, video – raccolte in un vasto archivio, riordinato negli ultimi anni di vita. Ha creato, inoltre, vari manufatti artistici – cantastorie, oggetti in cartapesta, maschere, costumi – conservati nel suo garage-laboratorio. L’insieme di questi materiali costituiscono la «Casa archivio e laboratorio di Giuliano Scabia», in via delle Conce a Firenze.
Venerdì 26 maggio al MAD (Murate Art District) avrà luogo l’evento: Fantastiche visioni: festa con Giuliano Scabia, amici, teatro, musica, poesia (e qualche gallina), organizzato dalla Fondazione Giuliano Scabia ETS. Non si tratta di una commemorazione ma di una festa a due anni da quando il poeta si è reso invisibile. Il programma si sviluppa fra lectures, performance teatrali e musicali, videoproiezioni e momenti conviviali con: Andrea Mancini, Massimo Marino, Gianfranco Anzini, Ernestina Pellegrini, Renzo Guardenti, Francesca Gasparini, Emilio Vallorani, Thomas Jelinek, Bruno Leone, Annibale Pavone, Margherita Scabia.
Venerdì 26 maggio al MAD (Murate Art District) avrà luogo l’evento: Fantastiche visioni: festa con Giuliano Scabia, amici, teatro, musica, poesia (e qualche gallina), organizzato dalla Fondazione Giuliano Scabia ETS. Non si tratta di una commemorazione ma di una festa a due anni da quando il poeta si è reso invisibile. Il programma si sviluppa fra lectures, performance teatrali e musicali, videoproiezioni e momenti conviviali con: Andrea Mancini, Massimo Marino, Gianfranco Anzini, Ernestina Pellegrini, Renzo Guardenti, Francesca Gasparini, Emilio Vallorani, Thomas Jelinek, Bruno Leone, Annibale Pavone, Margherita Scabia.
Available in:
Lea Corbière, Francophone and European Coordinator in the Global Alliance for the Rights of Nature & Student at Sciences Po Toulouse, France. Her master thesis dealt with the translation of science by law in the field of pesticides.
Lea Corbière, Francophone and European Coordinator in the Global Alliance for the Rights of Nature & Student at Sciences Po Toulouse, France. Her master thesis dealt with the translation of science by law in the field of pesticides.
Zoe Lujic, founder of Earth Thrive – organisation for prevention and remediation of ecocides in the Balkans and MENA regions currently concerned with the Rights of Nature for rivers of her native Balkans. Holds MSc in Environmental Decision Making and also has a background in permaculture and actively participated in campaigns for the recognition of Ecocide . She is a member of GARN Europe.
Zoe Lujic, founder of Earth Thrive – organisation for prevention and remediation of ecocides in the Balkans and MENA regions currently concerned with the Rights of Nature for rivers of her native Balkans. Holds MSc in Environmental Decision Making and also has a background in permaculture and actively participated in campaigns for the recognition of Ecocide . She is a member of GARN Europe.
(Roma)
Francesco Martone è membro del Tribunale internazionale sui diritti della natura e “associato” del Transnational Institute. Già Senatore della Repubblica Italiana, dal 1988 si occupa di questioni relative a foreste, cambiamenti climatici, diritti della Natura, diritti delle popolazioni indigene, difensori dell’ambiente e giustizia ambientale. Membro fondatore di Greenpeace Italia, è giurato e membro del Tribunale Permanente dei Popoli ed è stato consulente politico per ONG internazionali sui diritti dei popoli indigeni.
Francesco Martone è membro del Tribunale internazionale sui diritti della natura e “associato” del Transnational Institute. Già Senatore della Repubblica Italiana, dal 1988 si occupa di questioni relative a foreste, cambiamenti climatici, diritti della Natura, diritti delle popolazioni indigene, difensori dell’ambiente e giustizia ambientale. Membro fondatore di Greenpeace Italia, è giurato e membro del Tribunale Permanente dei Popoli ed è stato consulente politico per ONG internazionali sui diritti dei popoli indigeni.
Arts for The Commons (A4C) è un esercizio collettivo inteso a fornire una piattaforma per artisti e attivisti che esplorano le connessioni e le sinergie tra la produzione visiva e le lotte di rivendicazione dei commons, per affrontare temi relativi alla migrazione umana, ai confini, alla giustizia sociale e ambientale. Hanno partecipato alla 23ma Biennale di Sydney e alla Biennale BAM di Palermo nel 2022.
Arts for The Commons (A4C) è un esercizio collettivo inteso a fornire una piattaforma per artisti e attivisti che esplorano le connessioni e le sinergie tra la produzione visiva e le lotte di rivendicazione dei commons, per affrontare temi relativi alla migrazione umana, ai confini, alla giustizia sociale e ambientale. Hanno partecipato alla 23ma Biennale di Sydney e alla Biennale BAM di Palermo nel 2022.
(Quito)
Artista, attivista e mediatrice culturale, ex direttore del CAC (Centro de Arte Contemporáneo de Quito). Ha partecipato a varie mostre internazionali (Biennale di Venezia, Biennale dell’Avana, Biennale di Cuenca, Bienal Poligráfica de San Juan, Porto Rico) e residenze artistiche internazionali tra cui ARTEA, Residencia Sur Antarctica e Q21 Vienna. Si occupa di mobilità umana e migrazione, cittadinanza, giustizia sociale e ambiente, e si è impegnata nella produzione artistica partecipativa con organizzazioni e comunità di base, dalle donne migranti, alle comunità Rom, alle popolazioni indigene e alle bande di strada. Già Segretaria Culturale dell’Organizzazione Internazionale Italo Latino-americana (IILA).
Artista, attivista e mediatrice culturale, ex direttore del CAC (Centro de Arte Contemporáneo de Quito). Ha partecipato a varie mostre internazionali (Biennale di Venezia, Biennale dell’Avana, Biennale di Cuenca, Bienal Poligráfica de San Juan, Porto Rico) e residenze artistiche internazionali tra cui ARTEA, Residencia Sur Antarctica e Q21 Vienna. Si occupa di mobilità umana e migrazione, cittadinanza, giustizia sociale e ambiente, e si è impegnata nella produzione artistica partecipativa con organizzazioni e comunità di base, dalle donne migranti, alle comunità Rom, alle popolazioni indigene e alle bande di strada. Già Segretaria Culturale dell’Organizzazione Internazionale Italo Latino-americana (IILA).
curated by Valentina Gensini and Renata Summo O'Connell
In many places of the planet, initiatives and campaigns are multiplying for the recognition of the rights and legal personality of rivers as an innovative tool for their protection. Local and indigenous communities, inspired by the Declaration of the Rights of Mother Earth adopted in Cochabamba (Bolivia) in 2011, are intensifying their efforts in support of a radical paradigm shift from anthropocentrism to the recognition of the rights of all living beings. This is an essential condition for addressing the crisis of civilization and the environment in which humanity is currently embroiled. A network of initiatives, campaigns, and mobilizations contributes to outlining an alternative map, a critical geography of the Anthropocene (www.voicesofrivers.net/maps/), and holds potential solutions within it. At the international level, the Universal Declaration of the Rights of Rivers (https://www.rightsofrivers.org) has been launched to engage global public opinion and broaden the audience of
In many places of the planet, initiatives and campaigns are multiplying for the recognition of the rights and legal personality of rivers as an innovative tool for their protection. Local and indigenous communities, inspired by the Declaration of the Rights of Mother Earth adopted in Cochabamba (Bolivia) in 2011, are intensifying their efforts in support of a radical paradigm shift from anthropocentrism to the recognition of the rights of all living beings. This is an essential condition for addressing the crisis of civilization and the environment in which humanity is currently embroiled. A network of initiatives, campaigns, and mobilizations contributes to outlining an alternative map, a critical geography of the Anthropocene (www.voicesofrivers.net/maps/), and holds potential solutions within it. At the international level, the Universal Declaration of the Rights of Rivers (https://www.rightsofrivers.org) has been launched to engage global public opinion and broaden the audience of those who are mobilizing for the rights of rivers. This is the context in which the collective A4C-ArtsForTheCommons participated with their work “Vilcabamba-de iura fluminis et Terrae” in the 23rd Sydney Biennale titled “Rīvus,” produced in collaboration with a transnational collective of activists, artists, and academics. As a result of this experience, they were invited to participate in the RIVA Project.
Following the research related to their work “Rīvus,” A4C-ArtsForTheCommons conducted a residency by invitation from MAD in collaboration with Artegiro Contemporary Art. A4C’s methodology is based on a collaborative and participatory approach: workshops, field visits, meetings, site-specific interventions, collective mapping, and collections of experiences presented in the project room on the ground floor of MAD.
The residency involved the formation of a working group of young artists, curators, and cultural mediators who supported research in the Tuscan territory based on three main themes: “Sentipensare con l’Arno” as a mode of “sentimental” and sensory connection with the river ecosystem, “I am the river, the river is me” inspired by the ancestral Maori culture, and “River as an active subject” as an essential premise for imagining a path that recognizes the rights of the Arno River as a river and as an ecosystem.
Alexander Hagner and Ulrike Schartner founded the architecture studio gaupenraub+/- in 1999. Both Ulrike and Alexander had studied at the University of Applied Arts for 3 years with Johannes Spalt before continuing for 5 years with Wolf D. Prix. Since then, they’ve worked as external lecturers for various Universities and Institutes, such as the Vienna University of Technology, holding workshops at Vienna’s BOKU, NDU St. Polten, TU-Graz and KTH-Stockholm. Some of their most renowned works include the “Eiermuseum” they’ve designed for sculptor Wander Bertoni in Winden am See, which has won the “Burgenland Prize for Architecture”and was nominated for the Mies van der Rohe Award, as well as the refurbishment and extension of MCM Klosterfrau Melissengeist that received the ETHOUSE Award and the recent redesign of the offices of Franz Schellhorn’s Agenda Austria. Beyond that, for the past ten years gaupenraub has engaged in social projects, su
Alexander Hagner and Ulrike Schartner founded the architecture studio gaupenraub+/- in 1999. Both Ulrike and Alexander had studied at the University of Applied Arts for 3 years with Johannes Spalt before continuing for 5 years with Wolf D. Prix. Since then, they’ve worked as external lecturers for various Universities and Institutes, such as the Vienna University of Technology, holding workshops at Vienna’s BOKU, NDU St. Polten, TU-Graz and KTH-Stockholm. Some of their most renowned works include the “Eiermuseum” they’ve designed for sculptor Wander Bertoni in Winden am See, which has won the “Burgenland Prize for Architecture”and was nominated for the Mies van der Rohe Award, as well as the refurbishment and extension of MCM Klosterfrau Melissengeist that received the ETHOUSE Award and the recent redesign of the offices of Franz Schellhorn’s Agenda Austria. Beyond that, for the past ten years gaupenraub has engaged in social projects, such as “Vinzi Rast”, but also Memobil furniture for people living with dementia or “VinziRast-mittendrin”, where students and formerly homeless people live together, which has been granted the Urban Living Award 2013.
(source Architectuul.com)
After graduating from high school, completed an apprenticeship as a carpenter, then studied architecture at the University of Applied Arts/Vienna, master class with Prof. Johannes Spalt and master class with Prof. Wolf D. Prix (Coop Himmelb(l)au)
since 1997: self-employed in Vienna
1999: foundation of gaupenraub +/- together with Ulrike Schartner
2000-2008 and 2013-2017: lectureships at the Vienna University of Technology
2008-2009: university assistant at the Vienna University of Technology
since 2010: guest critiques, workshops and external teaching assignments at the Academy of Fine Arts Vienna, TU Vienna, TU Graz, Art University Linz, NDU St. Pölten, among others
2015 – 2016: Visiting professor at the Department of Building History::Building Research at the TU Vienna
2017 – 2018: Visiting professorship at the Institute for Housing at TU Graz on the topic of housing experiments
2019 – 2020: Lectureship at the University of Art Linz
Since 2016: Endowed professorshi
After graduating from high school, completed an apprenticeship as a carpenter, then studied architecture at the University of Applied Arts/Vienna, master class with Prof. Johannes Spalt and master class with Prof. Wolf D. Prix (Coop Himmelb(l)au)
since 1997: self-employed in Vienna
1999: foundation of gaupenraub +/- together with Ulrike Schartner
2000-2008 and 2013-2017: lectureships at the Vienna University of Technology
2008-2009: university assistant at the Vienna University of Technology
since 2010: guest critiques, workshops and external teaching assignments at the Academy of Fine Arts Vienna, TU Vienna, TU Graz, Art University Linz, NDU St. Pölten, among others
2015 – 2016: Visiting professor at the Department of Building History::Building Research at the TU Vienna
2017 – 2018: Visiting professorship at the Institute for Housing at TU Graz on the topic of housing experiments
2019 – 2020: Lectureship at the University of Art Linz
Since 2016: Endowed professorship for social building at the Carinthian University of Applied Sciences in Spittal an der Drau
College for Interior Design and Furniture Construction, subsequently studied architecture at the University of Applied Arts Vienna, master class Prof. Johannes Spalt and master class Prof. Wolf D. Prix (Coop Himmelb(l)au) and at the KTH/ Stockholm;
Partner in architectural offices in Vienna and Stockholm;
Member of Swedish Architects, Member of the Chamber of Civil Technicians, Architects and Engineers Vienna, Lower Austria, and Burgenland; 2022 member of their section board
1995 -2004: Employed in architectural offices, Vienna and Stockholm
1999: Foundation of gaupenraub +/- together with Alexander Hagner
2000: teaching at the KTH Stockholm
since 2004: self-employed in Stockholm and Vienna
2005: foundation of omniplan AB together with Pelle Norberg and Staffan Schartner
since 2005: lectures, AIP, NDU St.Pölten, etc.
2017: Lectureship at the TU Graz at the Institute for Interior Design
2015, 2020, 2021: Lectureship at the TU Vienna at the Institute for Structural Engineering 2
College for Interior Design and Furniture Construction, subsequently studied architecture at the University of Applied Arts Vienna, master class Prof. Johannes Spalt and master class Prof. Wolf D. Prix (Coop Himmelb(l)au) and at the KTH/ Stockholm;
Partner in architectural offices in Vienna and Stockholm;
Member of Swedish Architects, Member of the Chamber of Civil Technicians, Architects and Engineers Vienna, Lower Austria, and Burgenland; 2022 member of their section board
1995 -2004: Employed in architectural offices, Vienna and Stockholm
1999: Foundation of gaupenraub +/- together with Alexander Hagner
2000: teaching at the KTH Stockholm
since 2004: self-employed in Stockholm and Vienna
2005: foundation of omniplan AB together with Pelle Norberg and Staffan Schartner
since 2005: lectures, AIP, NDU St.Pölten, etc.
2017: Lectureship at the TU Graz at the Institute for Interior Design
2015, 2020, 2021: Lectureship at the TU Vienna at the Institute for Structural Engineering 2
gaupenraub shows that topics around architecture and the field of work of architects can also be treated differently.
This includes the co-design of programmatic content, dealing with the site, the clients and users, circular economy, social issues, …
The office wants to show alternative approaches that deviate from the common image of the architect, towards an architecture of togetherness.
Redevelopment, reuse, upcycling are topics that currently are of great interest to all architects. The sustainable use of our resources has become necessary to ensure a future worth living for all of us.
For us, these topics have been part of our profession for more than 20 years, since many of our clients have hardly any resources at their disposal – they were homeless.
On the basis of three projects, strategies are shown how affordable, socially responsible and resource-saving living space can be created. Initially designed for socially disadvantaged people, many of the lessons learned
gaupenraub shows that topics around architecture and the field of work of architects can also be treated differently.
This includes the co-design of programmatic content, dealing with the site, the clients and users, circular economy, social issues, …
The office wants to show alternative approaches that deviate from the common image of the architect, towards an architecture of togetherness.
Redevelopment, reuse, upcycling are topics that currently are of great interest to all architects. The sustainable use of our resources has become necessary to ensure a future worth living for all of us.
For us, these topics have been part of our profession for more than 20 years, since many of our clients have hardly any resources at their disposal – they were homeless.
On the basis of three projects, strategies are shown how affordable, socially responsible and resource-saving living space can be created. Initially designed for socially disadvantaged people, many of the lessons learned are proving to be groundbreaking for future planning.
Corretti
Gilberto Corretti (Firenze, 1941-2023) è stato tra i fondatori del gruppo d’avanguardia Archizoom Associati e docente nei corsi di progettazione degli ISIA (Istituti Superiori per le Industrie Artistiche) di Roma, Firenze e Faenza.
Grazie al suo alto livello di professionalità ha contribuito a forgiare il modello didattico e valoriale tipico degli ISIA, permettendo ai propri allievi di ricercare e riscoprire la propria dimensione intima e originale, interpretando la lezione pascoliana dalla “poetica del fanciullino” dal punto di vista del design.
Tra le esperienze sviluppate in ISIA Firenze è da evidenziare “Care Toys”, un laboratorio di ricerca e progettazione multidisciplinare di giochi e spazi ludici per le realtà pediatriche. Il laboratorio – patrocinato oltre che da ISIA, dalla Fondazione Anna Meyer, dall’Assessorato della Pubblica Istruzione di Pistoia e dalla Cooperativa Arca – ha realizzato negli anni diversi progetti, tra i quali l’arredo della ludot
Gilberto Corretti (Firenze, 1941-2023) è stato tra i fondatori del gruppo d’avanguardia Archizoom Associati e docente nei corsi di progettazione degli ISIA (Istituti Superiori per le Industrie Artistiche) di Roma, Firenze e Faenza.
Grazie al suo alto livello di professionalità ha contribuito a forgiare il modello didattico e valoriale tipico degli ISIA, permettendo ai propri allievi di ricercare e riscoprire la propria dimensione intima e originale, interpretando la lezione pascoliana dalla “poetica del fanciullino” dal punto di vista del design.
Tra le esperienze sviluppate in ISIA Firenze è da evidenziare “Care Toys”, un laboratorio di ricerca e progettazione multidisciplinare di giochi e spazi ludici per le realtà pediatriche. Il laboratorio – patrocinato oltre che da ISIA, dalla Fondazione Anna Meyer, dall’Assessorato della Pubblica Istruzione di Pistoia e dalla Cooperativa Arca – ha realizzato negli anni diversi progetti, tra i quali l’arredo della ludoteca dell’Unità Pediatrica dell’ospedale Ramazzini di Carpi e delle sale giochi del Nuovo Meyer di Firenze.
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Il 9 maggio 2023 alle 17.30 si terrà presso MAD Murate Art District la presentazione del volume di Gilberto Corretti Autobiografia, edito da Gangemi Editore (Roma, 2022) per la collana ISIA Firenze, I Grandi Maestri . Dopo i saluti istituzionali della presidente di ISIA Firenze on. Rosa Maria Di Giorgi e del direttore di ISIA Firenze, prof. Francesco Fumelli, alla presentazione interverranno, il prof. Giuseppe Furlanis e il prof. Siliano Simoncini, rispettivamente prefatore e postfatore del volume, la docente ISIA Firenze Sabrina Sguanci Baroni, allieva e poi collega del prof. Corretti, Manola Del Testa, allieva del prof. Corretti e oggi creative director di RCR, il designer Filippo Corretti. L’incontro sarà moderato da Angelo Minisci.
Fotografia di Salvatore Mazza
Per informazioni
055 247 6873
Il 9 maggio 2023 alle 17.30 si terrà presso MAD Murate Art District la presentazione del volume di Gilberto Corretti Autobiografia, edito da Gangemi Editore (Roma, 2022) per la collana ISIA Firenze, I Grandi Maestri . Dopo i saluti istituzionali della presidente di ISIA Firenze on. Rosa Maria Di Giorgi e del direttore di ISIA Firenze, prof. Francesco Fumelli, alla presentazione interverranno, il prof. Giuseppe Furlanis e il prof. Siliano Simoncini, rispettivamente prefatore e postfatore del volume, la docente ISIA Firenze Sabrina Sguanci Baroni, allieva e poi collega del prof. Corretti, Manola Del Testa, allieva del prof. Corretti e oggi creative director di RCR, il designer Filippo Corretti. L’incontro sarà moderato da Angelo Minisci.
Fotografia di Salvatore Mazza
Per informazioni
055 247 6873
Lezioni di Design
“Luce, Ombre, Colori” negli scritti di Alessandro Mendini e Ettore Sottsass
Venerdi 12 Maggio ore 17.30
Lezioni di Design 2023, 3° appuntamento.
Il format Lezioni di Design, giunto quest’anno alla 15° edizione, è stato ideato da Pierluigi Bemporad insieme a Vanni Pasca, Selfhabitat Cultura, ISIA Firenze con la collaborazione della Fondazione Architetti. Il 3° appuntamento del 2023 si intitola: “Luce, Ombre, Colori” negli scritti di Alessandro Mendini e Ettore Sottsass. Reading degli attori Rita Serafini e Stefano Tamburini. Introduce Franco Raggi.
A cura di Patrizia Scarzella.
Per informazioni
055 247 6873
info.mad@musefirenze.it
Lezioni di Design
“Luce, Ombre, Colori” negli scritti di Alessandro Mendini e Ettore Sottsass
Venerdi 12 Maggio ore 17.30
Lezioni di Design 2023, 3° appuntamento.
Il format Lezioni di Design, giunto quest’anno alla 15° edizione, è stato ideato da Pierluigi Bemporad insieme a Vanni Pasca, Selfhabitat Cultura, ISIA Firenze con la collaborazione della Fondazione Architetti. Il 3° appuntamento del 2023 si intitola: “Luce, Ombre, Colori” negli scritti di Alessandro Mendini e Ettore Sottsass. Reading degli attori Rita Serafini e Stefano Tamburini. Introduce Franco Raggi.
A cura di Patrizia Scarzella.
Per informazioni
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