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cinque giornate all'insegna della condivisione
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Rosa Jijón
a cura di Valentina Gensini e Renata Summo O'Connell
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a cura di Valentina Gensini e Renata Summo O'Connell
Sulla scorta della ricerca correlata al lavoro presentato per Rivus, A4C Arts for the Commons ha svolto una residenza su invito di MAD Murate Art District, in collaborazione con Artegiro Contemporary Art. La metodologia di A4C si basa su un approccio di lavoro collaborativo e partecipato: laboratori, visite sul campo, incontri, interventi site-specific, mapping collettivo, raccolte di esperienze presentate nella Project room commissionata da MAD. La residenza ha infatti previsto la formazione di un gruppo di lavoro di giovani artisti, curatori e mediatori culturali che ha affiancato la ricerca sul territorio toscano improntata su tre tematiche principali: Sentipensare con l’Arno come modalità di connessione “sentimentale” e sensoriale con l’ecosistema fluviale; Io sono il fiume, il fiume è me ispirato alla cultura ancestrale Maori; Fiume come soggetto agente, premessa essenziale per poter immaginare un percorso che riconosca i diritti dell’Arno come fium
Sulla scorta della ricerca correlata al lavoro presentato per Rivus, A4C Arts for the Commons ha svolto una residenza su invito di MAD Murate Art District, in collaborazione con Artegiro Contemporary Art. La metodologia di A4C si basa su un approccio di lavoro collaborativo e partecipato: laboratori, visite sul campo, incontri, interventi site-specific, mapping collettivo, raccolte di esperienze presentate nella Project room commissionata da MAD. La residenza ha infatti previsto la formazione di un gruppo di lavoro di giovani artisti, curatori e mediatori culturali che ha affiancato la ricerca sul territorio toscano improntata su tre tematiche principali: Sentipensare con l’Arno come modalità di connessione “sentimentale” e sensoriale con l’ecosistema fluviale; Io sono il fiume, il fiume è me ispirato alla cultura ancestrale Maori; Fiume come soggetto agente, premessa essenziale per poter immaginare un percorso che riconosca i diritti dell’Arno come fiume e come ecosistema.
La proposta di A4C per Firenze si è tradotta in un inizio di sentipensamiento con l’Arno, nel senso che ha instaurato un rapporto che per sua natura dovrebbe continuare, dando spazio alla collettività partecipante di poter essere il fiume e con il fiume, collettività rappresentata durante la residenza di A4C di giovani studenti, artisti, curatori e mediatori culturali dell’Accademia di Belle Arti e dell’Istituto Europeo di Design.
_ Renata Summo-O’Connell
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A4C Arts for the Commons
A4C Arts for the Commons è un esercizio collettivo inteso a fornire una piattaforma per artisti e attivisti che esplorano le connessioni e le sinergie tra la produzione visiva e le lotte di rivendicazione dei commons, per affrontare temi relativi alla migrazione umana, ai confini, alla giustizia sociale e ambientale. Nel 2022 hanno partecipato alla 23ma Biennale di Sydney e alla Biennale BAM di Palermo. Nell’ambito del Progetto RIVA sono stati invitati da MAD Murate Art District a creare una Project room a seguito di un mese di residenza artistica di ricerca, con la partecipazione dei giovani artisti e curatori del territorio.
Rosa Jijòn
Rosa Jijòn Artista, attivista e mediatrice culturale, ex direttore del CAC (Centro de Arte Contemporáneo de Quito). Ha partecipato a varie mostre internazionali (Biennale di Venezia, Biennale dell’Avana, Biennale di Cuenca, Bienal Poligráfica de San Juan, Porto Rico) e residenze artistiche internazionali tra cui ARTEA, Residencia Sur Antarctica e Q21 Vienna. Si occupa di mobilità umana e migrazione, cittadinanza, giustizia sociale e ambiente, e si è impegnata nella produzione artistica partecipativa con organizzazioni e comunità di base, dalle donne migranti, alle comunità Rom, alle popolazioni indigene e alle bande di strada. Già Segretaria Culturale dell’Organizzazione Internazionale Italo Latino-americana (IILA).
Francesco Martone
Francesco Martone è membro del Tribunale internazionale sui diritti della natura e “associato” del Transnational Institute. Già Senatore della Repubblica Italiana, dal 1988 si occupa di questioni relative a foreste, cambiamenti climatici, diritti della Natura, diritti delle popolazioni indigene, difensori dell’ambiente e giustizia ambientale. Membro fondatore di Greenpeace Italia, è giurato e membro del Tribunale Permanente dei Popoli ed è stato consulente politico per ONG internazionali sui diritti dei popoli indigeni.
Murate Art District non è un semplice spazio espositivo ma un cantiere di produzione: tramite una selezione basata sul progetto artistico e sul curriculum vitae, artisti nazionali ed internazionali possono svolgere periodi di ricerca dedicati a progetti specifici, condividendo così il loro lavoro con la cittadinanza attraverso installazioni site specific, workshop ed esposizioni.
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curated by Valentina Gensini and Renata Summo O'Connell
In many places of the planet, initiatives and campaigns are multiplying for the recognition of the rights and legal personality of rivers as an innovative tool for their protection. Local and indigenous communities, inspired by the Declaration of the Rights of Mother Earth adopted in Cochabamba (Bolivia) in 2011, are intensifying their efforts in support of a radical paradigm shift from anthropocentrism to the recognition of the rights of all living beings. This is an essential condition for addressing the crisis of civilization and the environment in which humanity is currently embroiled. A network of initiatives, campaigns, and mobilizations contributes to outlining an alternative map, a critical geography of the Anthropocene (www.voicesofrivers.net/maps/), and holds potential solutions within it. At the international level, the Universal Declaration of the Rights of Rivers (https://www.rightsofrivers.org) has been launched to engage global public opinion and broaden the audience of
In many places of the planet, initiatives and campaigns are multiplying for the recognition of the rights and legal personality of rivers as an innovative tool for their protection. Local and indigenous communities, inspired by the Declaration of the Rights of Mother Earth adopted in Cochabamba (Bolivia) in 2011, are intensifying their efforts in support of a radical paradigm shift from anthropocentrism to the recognition of the rights of all living beings. This is an essential condition for addressing the crisis of civilization and the environment in which humanity is currently embroiled. A network of initiatives, campaigns, and mobilizations contributes to outlining an alternative map, a critical geography of the Anthropocene (www.voicesofrivers.net/maps/), and holds potential solutions within it. At the international level, the Universal Declaration of the Rights of Rivers (https://www.rightsofrivers.org) has been launched to engage global public opinion and broaden the audience of those who are mobilizing for the rights of rivers. This is the context in which the collective A4C-ArtsForTheCommons participated with their work “Vilcabamba-de iura fluminis et Terrae” in the 23rd Sydney Biennale titled “Rīvus,” produced in collaboration with a transnational collective of activists, artists, and academics. As a result of this experience, they were invited to participate in the RIVA Project.
Following the research related to their work “Rīvus,” A4C-ArtsForTheCommons conducted a residency by invitation from MAD in collaboration with Artegiro Contemporary Art. A4C’s methodology is based on a collaborative and participatory approach: workshops, field visits, meetings, site-specific interventions, collective mapping, and collections of experiences presented in the project room on the ground floor of MAD.
The residency involved the formation of a working group of young artists, curators, and cultural mediators who supported research in the Tuscan territory based on three main themes: “Sentipensare con l’Arno” as a mode of “sentimental” and sensory connection with the river ecosystem, “I am the river, the river is me” inspired by the ancestral Maori culture, and “River as an active subject” as an essential premise for imagining a path that recognizes the rights of the Arno River as a river and as an ecosystem.
For more information
055 2476873
info.mad@musefirenze.it
Artist
Rosa Jijón (born in Quito, Ecuador in 1968, based in Rome from 2000). She is Visual artist, activist, cultural mediator and Cultural Secretary of the IILA, Italo-Latin American Institute. She was Director of the CAC, Centro de Arte Contemporaneo di Quito, Ecuador (2013-2015). She has been part of the project “Women’s Letters” (Cartas de Mujeres) UN Women, as artistic coordinator and documentary film maker and also of the “Sa’r san Project”, which involved through art children of the Roma community in Rome, Italy. Her artistic research is focused on several photographic projects and sociological research, relating to the situation of men and women immigrants in Italy. She represented Ecuador at 54 Venice Biennial (2011).
Rosa Jijón (born in Quito, Ecuador in 1968, based in Rome from 2000). She is Visual artist, activist, cultural mediator and Cultural Secretary of the IILA, Italo-Latin American Institute. She was Director of the CAC, Centro de Arte Contemporaneo di Quito, Ecuador (2013-2015). She has been part of the project “Women’s Letters” (Cartas de Mujeres) UN Women, as artistic coordinator and documentary film maker and also of the “Sa’r san Project”, which involved through art children of the Roma community in Rome, Italy. Her artistic research is focused on several photographic projects and sociological research, relating to the situation of men and women immigrants in Italy. She represented Ecuador at 54 Venice Biennial (2011).
With the column #LeOpereeiGiorni we invited artists, curators and intellectuals to share reflections on their work and the current moment.
Today we listen to Rosa Jijón, artist
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