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China project

Unexpected scene

 

China Project, il progetto pluriennale di residenze di artisti italiani in Cina e artisti cinesi in Italia è stato riattivato in dicembre scorso con nuovi artisti selezionati per un periodo di residenza a Chongqing, presso il campus del Sichuan Fine Arts Institute nell’ambito del Progetto RIVA, curato e diretto da Valentina Gensini, in collaborazione con Zhong Art International e Sichuan Fine Arts Institute.

Gli artisti selezionati nel 2023 sono Leone Contini e i fotografi Edoardo Delille e Giulia Piermartiri.

 

 

Il lavoro dei fotografi Edoardo Delille e Giulia Piermartiri scaturisce da quesiti importanti sulla geografia futura che le nuove generazioni affronteranno. A causa dei cambiamenti climatici la mappa del mondo ha subito radicali trasformazioni e da qui nasce l’esigenza da parte dei due fotografi di mostrare il futuro attraverso il medium fotografico. Il progetto Atlas of the World nasce da queste fondamentali domande. Basandosi su uno studio effettuato nei database delle Nazioni Unite i due fotografi hanno ricercato paesaggi che ne potessero rappresentare i cambiamenti, combinando la tecnica fotografica della sovrimpressione con la proiezione di immagini da un proiettore di diapositive. Scene di vita reale si fondono ai paesaggi proiettati rendendo quindi percettibile il cambiamento climatico diventando metafora di un futuro non troppo lontano. China Project aggiunge un nuovo capitolo sul Sichuan e sulle inondazioni nel sud della Cina.

 

Unexpected Landscapes in Daxuecheng è parte di un flusso di ricerca che Leone Contini porta avanti da anni su forme di agricoltura peri-urbana e interstiziale, a partire dalla piana pratese-fiorentina, dove onnipresenti orti cinesi sono oggetto di polemiche mediatiche, nonostante il loro fondamentale portato di bio-diversità e nuove conoscenze. Anche l’agricoltura urbana del quartiere universitario di Daxuecheng, collocato sui margini esterni della megalopoli Chongquing, è una pratica contestata e in certi casi proibita (ma tollerata), anche se per motivi del tutto diversi. In entrambi i casi le pratiche rurali dei contadini urbani rispondono a necessità fondamentali, e asseriscono un paesaggio inatteso. L’incontro di Contini con la dimensione sia urbana che agricola di Chongquing e del Sichuan, ha stimolato la sua ricerca sui paesaggi rurali emergenti, in divenire, in antitesi a paesaggi che potremmo definire egemonici e pienamente codificati.

 

 

Per maggiori informazioni:
055 2476873
info.mad@musefirenze.it