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eu.topie

mostra a cura di Lungarno

 

eu.topie è la call for artworks promossa da Lungarno e Tabloid – con il sostegno di Comune di Firenze e Europe Direct – dedicata ai valori dell’Unione Europea, in particolare ai Goal 9 e 11 dell’Agenda 30. Il Goal 9 è dedicato al tema delle infrastrutture e dell’innovazione e promuove «l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile». Il Goal 11 guarda invece alle città sostenibili, al fine di «rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili».
Con eu.topie, Lungarno ha scelto questi due goal per portare una riflessione sulle trasformazioni che abitano le città, invitando giovani artistə, illustratorə, graficə, collagistə e cretivə a immaginare scenari urbani desiderabili e possibili. Il termine eutopia deriva infatti dall’antico greco e si compone del prefisso eu, ovvero «buono», e da topos, «luogo». A differenza delle utopie che descrivono scenari ideali che non esistono, le eutopie sono i «luoghi buoni», quegli spazi in cui ciò che desideriamo si realizza.
Se Lungarno è la città sulla carta, sembra spontaneo poter portare questa riflessione sul tessuto urbano immaginando un nuovo layout per la metropoli fiorentina. Nuove architetture, nuovi usi dello spazio pubblico, nuove infrastrutture che identifichino la città. In questo esercizio di speculazione creativa, coinvolgere la cittadinanza e soprattutto i giovani artistə e studenti del territorio sembra la scelta più opportuna per rendere questo processo un vero e proprio laboratorio temporaneo di co-immaginazione.
Riusciamo a vedere e a immaginare chi saremo in questa città ‘eutopica’? Possiamo co-immaginare l’eredità da lasciare alle prossime generazioni?
Nella parentesi artistica e culturale tanto cara a Firenze a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, gli architetti visionari di Superstudio, Gruppo 9999, UFO e tanti altri generarono esperimenti di radicalizzazione di alcuni dei fenomeni della società moderna – come la produzione di massa, il consumismo, l’industrializzazione – utilizzando l’architettura come processo di speculazione, talvolta paradossale, per immaginare città dove poter essere chiunque in ogni luogo. Lo fecero a seguito dell’alluvione del ‘66, un evento traumatico che scosse non solo Firenze ma tutto il mondo. E proprio le alluvioni che hanno segnato recentemente i vicini territori della Piana ma anche l’Emilia Romagna e altre città europee richiamano questo tipo di sperimentazione. Pianificare risposte innovative alle crisi climatiche e a tante altre criticità rappresenta una delle istanze del Goal 11 dell’Agenda 30 dedicato alle Città e alle comunità sostenibili.
Lungarno desidera recuperare il processo immaginazione praticato da chi la città l’ha segnata davvero tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso per co-immaginare la città del futuro, speculando sulle sue traiettorie di innovazione sostenibile, urbanizzazione inclusiva e partecipazione civica.

 

Opere di:
Kreso
Simone Pettrone
Almudena Romero
tasca
Emma Silvana Tripaldi
Yueping Wu
Giovanni F. Zintu
360atelier&Partners

Inaugurazione giovedì 29 maggio

17:30 | Apertura al pubblico

18:00 – 18:15 | Saluti istituzionali: MAD Murate Art District, Europe Direct, Comune di Firenze, Tabloid, Lungarno

18:15 – 18:30 | Presentazione del tema della mostra eu.topie e del lavoro di Lorenzo Natali

18:30-19:30 | Talk con Gaia Carnesi e Marco Pace. Il genio radicale

19:30 – 21:00 | Happening “E.M.S. – Electromagnetic Soundscape” a cura di Lorenzo Natali (https://www.profilum.xyz/)

20:30 – 22:00 | Selezione musicale a cura di Ilaria Bandinelli (Lungarno)