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Il progetto riprende i valori della responsabilità morale e della gratitudine etica che sono al centro del lavoro artistico On Reconciliation del 2013 di Dora Garcia, esaminati attraverso la lente della relazione tra due intellettuali protagonisti della scena culturale europea del Novecento, Hannah Arendt e Martin Heidegger.

Nella consapevolezza che esiste un legame indissolubile tra la sfera privata e la sfera pubblica, tali valori sono il punto di partenza del progetto Riconciliarsi con chi? Con che cosa? Perché? per affrontare i conflitti spesso non risolti all’interno di una collettività, la quale è viva solo se ha la speranza di un domani.

Il progetto prevede la partecipazione e il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, delle associazioni e delle personalità chiave della comunità per costruire insieme un terreno fertile di incontro e scambio.

I tre incontri sul tema della riconciliazione all’interno del progetto RIVA intendono dare il loro contributo a ricucire il rapporto ancora distante tra il fiume Arno, le sue sponde e i cittadini, in un momento in cui l’emergenza sanitaria ci ha messo di fronte ai valori della responsabilità morale e della gratitudine, da esercitare anche nei confronti del paesaggio con il quale abbiamo a volte un rapporto quotidiano ma distratto.

Il tema della riconciliazione ci spinge inevitabilmente a chiederci con chi o con che cosa desideriamo riconciliarci e perché?

La riconciliazione è un’assunzione di responsabilità che genera un sentimento di gratitudine nei confronti di qualcuno o qualcosa che è stato ferito e di cui riconosciamo il valore.

Durante i tre incontri le studentesse/i e le singole persone rifletteranno sul rapporto che hanno coltivato nel tempo nei confronti del fiume Arno – indifferenza, empatia, cura, interesse – e formuleranno un atto di riconciliazione che potrà assumere le forme più diverse – un testo, un’opera d’arte, una canzone, un film, una musica, un disegno, una danza, un’azione, uno statement, in modo da formare una voce corale che permetterà a ognuna/o di noi di compiere quel primo passo per operare innanzitutto una riconciliazione  con noi stesse/i.

Date e orari degli incontri:

  • Giovedì 10 giugno 2021: 15:30-18.30
  • Mercoledì 16 giugno 2021: 15.30-18.30
  • Mercoledì 23 giugno 2021: 15.30-18.30

Per iscriversi:
info.mad@musefirenze.it o 055/2476873

Al termine degli incontri sarà rilasciato certificato di frequentazione del corso gratuito.

Il progetto partecipativo sarà portato avanti con il coinvolgimento della comunità del quartiere di Sant’Ambrogio, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, nell’ambito del progetto Voice Over in collaborazione con il Progetto RIVA

Con il sostegno di Fondazione CR Firenze e Regione Toscana


I incontro - giovedi 10 giugno

una premessa metodologica

Partiremo da un punto apparentemente distante dal tema proposto dal progetto RIVA. Questa scelta è dovuta all’evidenza che solo dopo esserci riconciliati con noi stessi e con coloro che sono accanto a noi, avremo la disposizione d’animo giusta per pensare a un atto di riconciliazione con il fiume.

Capiremo insieme quindi cosa comporta un atto di riconciliazione, per potere così elaborare il nostro atto personale.

 

Le tre immagini anonime in b/n che accompagnano gli incontri sono state prese da Internet, raffigurano uno stato di emergenza, come la rottura degli argini del fiume Arno, una condizione estrema che non possiamo controllare e contro la quale proviamo un sentimento di impotenza, lo stesso che proviamo quando il nostro animo è dilaniato da sentimenti forti e contrastanti di fronte a una persona o ad un avvenimento verso cui nutriamo amore, ma anche delusione e con cui, a volte a distanza di tempo, sentiamo il bisogno di riconciliarci, perché questo atto di riconciliazione ci permetterà di riconciliarci con noi stesse/i.

 

Il tema della riconciliazione ci spinge inevitabilmente a chiederci con chi o con che cosa desideriamo riconciliarci e perché?

La riconciliazione è un’assunzione di responsabilità che genera un sentimento di gratitudine nei confronti di qualcuno o qualcosa che è stato ferito e di cui riconosciamo il valore.

 

Sarà proiettato il film Hannah Arendt (2012) della regista Margarethe Von Trotta

in cui si narra la storia della filosofa ebreo-tedesca, la quale, con l’ascesa del Nazismo, emigra nel 1933 in Francia e nel 1940 negli Stati Uniti dove rimarrà sino alla sua morte. Nel 1960 chiederà di seguire il processo intentato al funzionario nazista Adolf Eichmann, rapito dai servizi segreti israeliani in Argentina e processato da un tribunale di Gerusalemme. Dal controverso reportage da lei fatto per conto del The New Yorker, prende corpo un’analisi totalmente diversa del fenomeno nazista – poi riproposta nel volume La banalità del male. Nella sua analisi Eichmann è un mediocre burocrate dello sterminio nazista.

Dopo la visione del film, seguirà un dibattito sull’oscurantismo delle dittature, sulle forme di razzismo e sul rapporto tra il concetto da lei espresso di ‘banalità del male’ e di riconciliazione con l’essenza della natura umana. Le/i partecipanti a turno leggeranno ad alta voce una selezione del carteggio tra Hannah Arendt e Martin Heidegger.

Daremo la nostra definizione della parola riconciliazione e della differenza tra i due sentimenti di riconciliazione e di perdono.

 

Riconciliarsi con chi?

Se dovessimo indicare una persona verso la quale abbiamo provato un sentimento di riconciliazione, a cui è seguito un atto di riconciliazione, questa persona è spesso un parente, perché si sa che i rapporti familiari sono i più complessi, perché nascono con noi e sono radicati nella nostra infanzia e crescita.

 

Riconciliarsi perché?

Cerchiamo ora di individuare il motivo per cui cerchiamo la riconciliazione.

Riguardo il motivo per il quale bisogna riconciliarsi, Arendt suggerisce che bisogna farlo per continuare a pensare, ovvero, per continuare a distinguere il bene dal male, in modo tale che la mia condotta sia coerente con me stessa e quindi con il mio pensiero.

 

Riconciliarsi quando

Ci sono dei momenti che segnano l’inizio della riconciliazione, in genere sono quei momenti in cui si ha piena consapevolezza delle proprie energie e potenzialità positive, ma anche dei propri limiti, difetti, mancanze. E quello è il momento in cui possiamo essere indulgenti e generosi con gli altri e quindi con noi stessi.

Ci riconciliamo quando siamo consapevoli che la sofferenza che le persone producono ad altre persone, è la sofferenza che prima ancora di infliggere agli altri, hanno inflitto a se stesse.

 

Immagineremo forme di riconciliazione con le rive del fiume Arno che sono stati feriti, dal punto di vista paesaggistico e architettonico da eventi naturali ma anche dall’incuria umana.

Poi ci chiederemo:

se ciò verso cui vogliamo riconciliarci è un fiume e i suoi argini, quali sono i passi da compiere?

Insieme troveremo i modi, ne suggerisco alcuni:

una passeggiata / sopralluogo lungo gli argini, con alcune soste per ritrovare le tracce delle relazioni che nel tempo i fiorentini e stranieri hanno coltivato e intrattenuto con il fiume, una lettura di testi riguardanti questo rapporto, una ricerca sulla storia del fiume Arno, un racconto autobiografico sulla vostra personale esperienza con l’Arno.

 

Prenderemo i contatti mail di tutti i presenti e creeremo una mail collettiva per corrispondere via mail e tentare di tenere il gruppo unito anche a distanza e di lanciare altre proposte.

Uno dei punti cardine del progetto infatti è la condivisione delle attività ideate e portate avanti anche dai partecipanti, in previsione del secondo appuntamento, nella consapevolezza che il ruolo dell’arte è di contribuire alla nostra felicità, in armonia con noi stesse/i prima di tutto. L’arte quindi è uno strumento di presa di coscienza delle nostre potenzialità creative, azione possibile solo insieme agli altri.

II incontro - mercoledi 16 giugno

Rifletteremo sul rapporto che abbiamo coltivato nel tempo nei confronti del fiume Arno – indifferenza, empatia, cura, interesse – e formuleremo un atto di riconciliazione che potrà assumere le forme più diverse – un testo, un’opera d’arte, una canzone, un film, una musica, un disegno, una danza, un’azione, uno statement, in modo da formare una voce corale che permetterà a ognuna/o di noi di compiere quel primo passo per operare innanzitutto una riconciliazione con noi stesse/i.

Brainstorming sulle attività da svolgere a chiusura del progetto, selezione delle proposte già menzionate. Divisione in gruppi e passeggiata ricognitiva lungo le rive dell’Arno per la scelta dei luoghi dove svolgere gli atti di riconciliazione.

 

III incontro - mercoledì 23 giugno

Dopo avere esaminato e selezionato le azioni, ci recheremo nei luoghi scelti per svolgere le azioni in presenza del pubblico.


Maria Rosa Sossai

Ricercatrice nel campo delle pratiche artistiche e delle politiche dell’educazione, nel 2010 ha fondato l’associazione per l’educazione all’arte contemporanea esterno22, diventata nel 2012 ALAgroup, accademia libera delle arti, www.alagroup.org, un collettivo indipendente che concepisce la pratica curatoriale e artistica come un processo di conoscenza condiviso.