Un filo sottile unisce le trasformazioni dell’estetica e quelle delle pratiche artistiche contemporanee: si tratta della loro continuità con le relazioni e la partecipazione. Per gli sviluppi delle ricerche odierne in estetica sono sempre più decisivi temi quali: le dinamiche di condivisione, il rinnovamento delle possibilità di interazione, i processi di coinvolgimento, i rapporti tra organismo e ambiente. A caratterizzare una parte considerevole delle pratiche artistiche contemporanee è l’attitudine delle artiste e degli artisti a rendere manifesti i processi, la mutevolezza che determina il continuo rinnovamento delle forme che possono conseguire. Il simposio Continuum mira a portare in primo piano queste specificità nonché le differenze e le possibili simmetrie tra i due ambiti, attraverso il confronto e lo scambio di prospettive tra filosofi, artisti, storici e critici d’arte.
Il simposio è frutto di una collaborazione con Museo Novecento di Firenze, SIE – Società Italiana d’Estetica, MAD – Murate Art District.
Le sedi del simposio saranno l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il MAD – Murate Art District nei giorni 8 e 29 novembre 2024.
L’evento rientra nelle attività di promozione della ricerca estetica in Italia promosse e patrocinate da SIE – Società Italiana d’Estetica.
08/11/2024 | Le possibilità relazionali
Il primo incontro propone un confronto tra talune prospettive filosofiche tracciate attraverso l’illustrazione di alcuni studi svolti nell’ambito dell’estetica contemporanea italiana, e le riflessioni di alcune artiste e artisti sulle loro poetiche non immediatamente considerabili di natura relazionale.
29/11/2024 | Le pratiche artistiche e la partecipazione
Il secondo incontro mira a offrire una discussione sulle dinamiche che caratterizzano le pratiche artistiche orientate dagli approcci relazionali e partecipativi mediante l’esposizione di temi e problemi concernenti questioni teoriche e pratiche da parte di artisti, filosofi, storici e critici d’arte.
Le pratiche artistiche e la partecipazione, venerdì 29 novembre 2024
Elena Bellantoni, Partecipazione, esperienza, condivisione e relazione: un lessico applicato alla pratica artistica
A partire dal mio libro Parole passeggere La pratica artistica come semantica dell’esistenza (Castelvecchi, 2023), affronterò le questioni della partecipazione e della relazione in alcuni miei lavori specifici cercando di evidenziarne le motivazioni di fondo e le criticità alla luce del pensiero di Claire Bishop e Nicolas Bourriaud.
Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari, Keeping things whole
La nostra pratica nasce da intuizioni di volta in volta verificate attraverso il dialogo e il confronto. Da un lato, la relazione riguarda il rapporto tra noi e gli oggetti, la possibilità di misurarci con le varie sfaccettature della “cultura materiale”. Dall’altro, la relazione diventa più intima e riguarda il rapporto con gli altri, indagato da un punto di vista esistenziale. Negli ultimi anni alcune collaborazioni con altri artisti – per esempio il featuring con Lantian Xie nel contesto della mostra Heavy Rotation presso la Kunsthalle di Berna – hanno consolidato questo approccio. In questo intervento vogliamo allora esplorare più legami – tra immaginazione e realtà, oggetto e architettura, pensiero e azione – pensando al nostro lavoro alla luce del motore delle relazioni.
Cecilia Guida, Cos’è la partecipazione oggi?
Il mio intervento verterà sulle pratiche artistiche di tipo partecipativo fuori dai musei negli anni Novanta e Duemila soffermandosi su quegli artisti, come per esempio Suzanne Lacy, Jeremy Deller, Santiago Sierra, Oda Projesi, Christoph Schlingensief, per citarne alcuni, che coinvolgendo le persone comuni si sono presentati come “riparatori” del legame sociale, in relazione a un pubblico definito specificamente da un luogo e come donne, classe operaia o con lo status di immigrati. Tratterò, inoltre, il passaggio nelle pratiche sociali dell’ultimo decennio dal concetto della partecipazione a quello della cura, intesa come prendersi cura, stare accanto, “recuperare” collettivamente un danno – legato alla razza, all’ambiente, alle disabilità – per una guarigione comune nei progetti partecipativi di Simone Leigh, nei pasti comuni performativi di Cooking Sections e negli spettacoli-concerti di Jérôme Bel.
Serena Carbone, L’esperienza estetica nell’istituzione totale
All’interno della sempre più evidente istituzionalizzazione della cultura nella società contemporanea, l’intervento vuole riflettere sulle meccaniche delle passioni attivate dall’esperienza estetica laddove il potere inglobante raggiunge il suo massimo grado di espressione, ovvero il carcere. Prendendo in considerazione da una parte l’approccio sociologico di Goffman, dall’altra quello teorico speculativo di Foucault sulle società di controllo e sorveglianza, si cercherà di riflettere sulle pratiche artistiche che – lavorando sul soggetto – pongono resistenza alla riduzione del sé in un’ottica di possibilità e criticità.
Stefano Velotti, Partecipazione? La grazia e la vergogna
È plausibile mirare a rendere una pratica artistica partecipativa? O invece la partecipazione può essere solo un effetto secondario di azioni rivolte ad altri obiettivi? La partecipazione è rendicontabile o sfugge a ogni controllo? I visitatori di una mostra partecipano alla sua realizzazione? In che senso l’emozione della vergogna può avere una rilevanza estetica? Queste domande saranno discusse in relazione ad alcuni artisti contemporanei (tra cui Tehching Hsieh, Thomas Hirschhorn e Santiago Serra).
Partecipano al simposio: Elena Bellantoni (artista), Lucia Cantò (artista), Serena Carbone (storica dell’arte e docente), Anna Caterina Dalmasso (filosofa), Davide Dal Sasso (filosofo), Roberto Diodato (filosofo), Cecilia Guida (curatrice e critica d’arte), Gioia Laura Iannilli (filosofa), Giovanni Matteucci (filosofo), Valerio Rocco Orlando (artista), Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari (artisti), Nicola Perullo (filosofo), Cesare Pietroiusti (artista), Eugenio Tibaldi (artista), Eugenia Vanni (artista), Stefano Velotti (filosofo).