Archival Platform
Stay with me
Art in turbolent times
Il sito è promosso da Mad – Murate Art District e curato da Associazione Ailae nell’ambito del programma Artegiro Contemporary Art per il Progetto RIVA .
Artisti visivi e sonori presentano opere, eventi e azioni realizzati dall’inizio della pandemia ad oggi.
Il sito “Stay With Me. Arte in tempi di turbolenza” è il frutto di un progetto collaborativo ongoing curato da Artegiro per il Progetto RIVA, che vede un gruppo internazionale di artisti, curatori e critici affrontare la sfida di fare arte, curatela e critica oggi, in tempi complessi e turbolenti. I soggetti coinvolti, a partire da marzo 2020, hanno dedicato una serie di azioni al momento storico che stiamo vivendo, per essere testimoni del loro tempo.
E se sulla piattaforma MAD Archival Platform e sul sito stay-with-me.org verrà documentata la produzione degli artisti, un forum verrà proposto al MAD insieme a future azioni sulla sostenibilità nell’ambito del progetto RIVA, che spingerà Stay With Me ad affrontar
Il sito è promosso da Mad – Murate Art District e curato da Associazione Ailae nell’ambito del programma Artegiro Contemporary Art per il Progetto RIVA .
Artisti visivi e sonori presentano opere, eventi e azioni realizzati dall’inizio della pandemia ad oggi.
Il sito “Stay With Me. Arte in tempi di turbolenza” è il frutto di un progetto collaborativo ongoing curato da Artegiro per il Progetto RIVA, che vede un gruppo internazionale di artisti, curatori e critici affrontare la sfida di fare arte, curatela e critica oggi, in tempi complessi e turbolenti. I soggetti coinvolti, a partire da marzo 2020, hanno dedicato una serie di azioni al momento storico che stiamo vivendo, per essere testimoni del loro tempo.
E se sulla piattaforma MAD Archival Platform e sul sito stay-with-me.org verrà documentata la produzione degli artisti, un forum verrà proposto al MAD insieme a future azioni sulla sostenibilità nell’ambito del progetto RIVA, che spingerà Stay With Me ad affrontare le pratiche partecipative nello spazio pubblico.
Dal momento della sua messa online, sul sito Stay With Me saranno presenti (e fruibili) i vari contributi degli artisti all’interno di quelle che sono state simbolicamente chiamate “stanze”.
Aperto e trasversale, Stay with me è un modo di vivere e partecipare l’arte (e il dibattito che ruota intorno ad essa) anche in un momento in cui non è possibile la partecipazione dal vivo. Un invito a condividere le azioni realizzate dagli artisti in questi mesi, a esplorarne i contenuti, a discuterne apertamente creando un dialogo che coinvolga altri artisti, curatori, studiosi dell’arte, storici, sociologi, studenti o chiunque si senta coinvolto dal progetto e dalle sue premesse.
Visual Artist
Nata in Argentina (1978) , vive e lavora a Roma. Artista tessile, della ceramica e della carta.
Gli oggetti quotidiani nel contesto domestico e le situazioni di vita ordinaria le danno un terreno da cui esplorare la poetica del quotidiano. Essi costituiscono il punto di partenza da cui esplora la nozione di abitazione. L’interesse che ha per lo spazio che abitiamo e per come lo abitiamo deriva dalle esperienze di vita, specialmente quella della migrazione e della maternità.
Inizia a lavorare con vecchia biancheria da casa, trovata, regalata o ereditata, trattandola e sbiancandola per creare una superficie di recupero su cui lavorare. Macchie, strappi e altri segni d’uso li popolano come passi dimenticati attraverso un paesaggio, trasmettendo un senso di presenza temporanea. A tutte queste tracce aggiunge le sue.
Col tempo, le macchie e i segni diventano un punto fermo del linguaggio visivo. Con materiali acquosi crea inchiostri dai paesaggi che incontra. Resti bruciati di
Nata in Argentina (1978) , vive e lavora a Roma. Artista tessile, della ceramica e della carta.
Gli oggetti quotidiani nel contesto domestico e le situazioni di vita ordinaria le danno un terreno da cui esplorare la poetica del quotidiano. Essi costituiscono il punto di partenza da cui esplora la nozione di abitazione. L’interesse che ha per lo spazio che abitiamo e per come lo abitiamo deriva dalle esperienze di vita, specialmente quella della migrazione e della maternità.
Inizia a lavorare con vecchia biancheria da casa, trovata, regalata o ereditata, trattandola e sbiancandola per creare una superficie di recupero su cui lavorare. Macchie, strappi e altri segni d’uso li popolano come passi dimenticati attraverso un paesaggio, trasmettendo un senso di presenza temporanea. A tutte queste tracce aggiunge le sue.
Col tempo, le macchie e i segni diventano un punto fermo del linguaggio visivo. Con materiali acquosi crea inchiostri dai paesaggi che incontra. Resti bruciati di un incendio selvaggio, resti botanici e domestici o oggetti urbani arrugginiti trovati per strada, attraversano il suo lavoro, trasformati in pigmenti di colore e luminosità unici.
Artista
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Director Artegiro Contemporary Art
Renata Summo-O’Connell è curatrice e responsabile per il progetto Artegiro Contemporary Art, un progetto curatoriale nomadico e transnazionale in arte contempoanea con sede in Italia. Artegiro è un programma che opera all’interno dell’AILAE, organizzazione fondata da Renata, Roberta Trapè e Damian O’Connell nel 2007. Avendo lavorato per lungo tempo nei campi di ricerca e docenza in Sociolinguistica e Gender Studies in Australia, ha continuato indipendentemente la sua scrittura e ricerca critica dopo il ritorno in Europa, concentrandosi soprattutto su argomenti relativi ai ruoli dell’artista e del curatore nella società, la pratica artistica nelle nuove forme di cattività per migrazione, attraverso nuovi modelli di ricerca transnazionale che, al di là di confini istituzionali, possano far avanzare con decisione il dibattito internazionale sull’arte, sulla progettualità creativa e culturale in relazione alla vita politica e sociale. Ha lanciato il progetto Imagined
Renata Summo-O’Connell è curatrice e responsabile per il progetto Artegiro Contemporary Art, un progetto curatoriale nomadico e transnazionale in arte contempoanea con sede in Italia. Artegiro è un programma che opera all’interno dell’AILAE, organizzazione fondata da Renata, Roberta Trapè e Damian O’Connell nel 2007. Avendo lavorato per lungo tempo nei campi di ricerca e docenza in Sociolinguistica e Gender Studies in Australia, ha continuato indipendentemente la sua scrittura e ricerca critica dopo il ritorno in Europa, concentrandosi soprattutto su argomenti relativi ai ruoli dell’artista e del curatore nella società, la pratica artistica nelle nuove forme di cattività per migrazione, attraverso nuovi modelli di ricerca transnazionale che, al di là di confini istituzionali, possano far avanzare con decisione il dibattito internazionale sull’arte, sulla progettualità creativa e culturale in relazione alla vita politica e sociale. Ha lanciato il progetto Imagined Australia. Una Riflessione sulla reciproca costruzione di identità tra Australia e Europa, pubblicato da Peter Lang nel 2009. In particolare, specialmente con la creazione del COCOAA, una collaborazione che lei ha stabilito tra AILAE e il Comune di Conzano in Monferrato, dove cura le residenze artistiche Artegiro che hanno luogo annualmente dal 2010 ed hanno visto più di 14 artisti internazionali in residenza in questi anni.
Artista
Nata a Hyogo, in Giappone, attualmente abita ad Amsterdam dopo aver vissuto a Belgrado, Serbia, negli ultimi anni. Mariko ha partecipato a numerose Biennali tra cui la Biennale di Nakanojo 2019 ( https://nakanojo-biennale.com/english) e la Settimana della Cultura 2019 a Plovdiv, Capitale Europea della Cultura, in Bulgaria; ha collaborato recentemente con Olfactory Oosterdok di Amsterdam, e sarà presente alla Folkstone Triennale 2021.
Mariko è stata un’architetto di successo che a un certo punto ha capito che non occorreva costruire più case ma piuttosto accrescere e veicolare la conoscenza e la comunicazione della storia attraverso l’arte (https://marikohori.space/). Da quel momento, Mariko è costantemente a alla ricerca di atmosfere da ricreare nelle sue installazioni.
Il progetto di Mariko per la sua prima residenza in Italia, la recente residenza Artegiro, è stato descritto dall’artista giapponese come un “pensare all’ambiente e al senso dell’esiste
Nata a Hyogo, in Giappone, attualmente abita ad Amsterdam dopo aver vissuto a Belgrado, Serbia, negli ultimi anni. Mariko ha partecipato a numerose Biennali tra cui la Biennale di Nakanojo 2019 ( https://nakanojo-biennale.com/english) e la Settimana della Cultura 2019 a Plovdiv, Capitale Europea della Cultura, in Bulgaria; ha collaborato recentemente con Olfactory Oosterdok di Amsterdam, e sarà presente alla Folkstone Triennale 2021.
Mariko è stata un’architetto di successo che a un certo punto ha capito che non occorreva costruire più case ma piuttosto accrescere e veicolare la conoscenza e la comunicazione della storia attraverso l’arte (https://marikohori.space/). Da quel momento, Mariko è costantemente a alla ricerca di atmosfere da ricreare nelle sue installazioni.
Il progetto di Mariko per la sua prima residenza in Italia, la recente residenza Artegiro, è stato descritto dall’artista giapponese come un “pensare all’ambiente e al senso dell’esistenza, cercando una nuova architettura”. L’artista indica come oggetto del suo interesse “quell’aura particolare, quell’atmosfera di cui godono solo le cose che sono esistite da lungo tempo, che è costituita dal tempo, dallo spazio che scorre”, descrivendo questa atmosfera speciale come ‘un senso dell’esistenza’ ( qualcosa al di là del significato concettuale) , il MA 間 MA, parola giapponese che estende il concetto di spazio negativo oltre, per definire un continuum che abbraccia il tempo e lo spazio.
Per maggiori dettagli sul lavoro di Mariko, consultare il link: https://marikohori.space/biography
compositore e autore multimediale
Dal ’96 lavora nella produzione multimediale. Nel 2000 ha vinto una borsa di studio per studiare al Centro Tempo Reale di Firenze diretto dal Maestro Luciano Berio. Qui ha studiato informatica musicale con Jacopo Baboni Schilingi, Thierry Coduis, Michele Tadini e molti altri grandi musicisti e sound designer. Terminato il corso con la massima valutazione ha iniziato a collaborare con il Centro lavorando per diversi anni all’insegnamento e allo sviluppo di software didattico e musicale. Attualmente conduce una ricerca personale come compositore e autore multimediale utilizzando un software di gestione dei flussi di dati come “dati puri” e gioiello e si diverte a costruire un’interfaccia software musicale interattiva che utilizza nelle performance dal vivo e nei workshop.
Dal ’96 lavora nella produzione multimediale. Nel 2000 ha vinto una borsa di studio per studiare al Centro Tempo Reale di Firenze diretto dal Maestro Luciano Berio. Qui ha studiato informatica musicale con Jacopo Baboni Schilingi, Thierry Coduis, Michele Tadini e molti altri grandi musicisti e sound designer. Terminato il corso con la massima valutazione ha iniziato a collaborare con il Centro lavorando per diversi anni all’insegnamento e allo sviluppo di software didattico e musicale. Attualmente conduce una ricerca personale come compositore e autore multimediale utilizzando un software di gestione dei flussi di dati come “dati puri” e gioiello e si diverte a costruire un’interfaccia software musicale interattiva che utilizza nelle performance dal vivo e nei workshop.
Il Progetto a cui sto lavorando per la residenza artistica che avrà luogo a Firenze durante il mese di giugno 2021, in su invito di MAD Murate Art District, si intitiola “ If the wind blows...”. Vorrei invitare varie persone che vivono, studiano, lavorano o abitano a Firenze, a partecipare a questo progetto rispondendo a una semplice domanda.
Il proverbio
Il titolo del mio progetto parte da un proverbio giapponese che dice “If the wind blows, the barrel makers prosper” ovvero “Quando il vento soffia i bottai si arricchiscono”, ovvero ogni evento può portare con sé effetti inattesi.
Maperché il vento farebbe arricchire i produttori di botti?
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Artista
Salvatore Calì artista italiano nato in Sicilia (Misterbianco, 16 Maggio 1966), vive e lavora attualmente a Nova Gorica (Slovenia).
Artista concettuale e multidisciplinare, dopo studi tecnico scientifici approccia da autodidatta il fare dell’arte. Attivo sin dal 1987, riprende il suo fare nel 2010 dopo una pausa decennale. Fotografia, video e performance, sono i principali mezzi con i quali esprime riflessioni intorno a tematiche dove mistica, scienza, natura, discorso sociale divengono gesti, azioni e opere, che interagiscono con l’ecosfera naturale e umana (l’invisibile “collassa” nello spazio della realtà). In tal senso arte e vita si incontrano in un utopico comune denominatore, la capacità di potere cambiare la nostra realtà o almeno la percezione che di essa ne abbiamo.
Salvatore Calì artista italiano nato in Sicilia (Misterbianco, 16 Maggio 1966), vive e lavora attualmente a Nova Gorica (Slovenia).
Artista concettuale e multidisciplinare, dopo studi tecnico scientifici approccia da autodidatta il fare dell’arte. Attivo sin dal 1987, riprende il suo fare nel 2010 dopo una pausa decennale. Fotografia, video e performance, sono i principali mezzi con i quali esprime riflessioni intorno a tematiche dove mistica, scienza, natura, discorso sociale divengono gesti, azioni e opere, che interagiscono con l’ecosfera naturale e umana (l’invisibile “collassa” nello spazio della realtà). In tal senso arte e vita si incontrano in un utopico comune denominatore, la capacità di potere cambiare la nostra realtà o almeno la percezione che di essa ne abbiamo.
Artista
Nata a Faenza; cresciuta a Bolzano; vissuta a Milano e Berlino; residente a Colonia.
La produzione artistica è principalmente nei settori video, fotografia, installazione, performance
Dal 2002 produce anche con arte-e-parte, fondata nel 2004, piattaforma reattiva, membro fondatore della rivista tedesca di media art offtopic, membro fondatore dell’Istituto Paidia, per l’insegnamento e ricerca in scienze sociali e della comunicazione, metodologia, analisi dei dati, sociologia visiva e tecniche documentarie
Videomaker dal 2014, docente di Realtà mediata e performance alla Kunstakademie Düsseldorf. Dal 2019 professoressa ospite presso l’Institut fuer Angewandte Theaterwissenschaften del Justus-Liebig-Universitaet Giessen; 2012-2013 docente di Media Arts presso l’Institut fuer Angewandte Theaterwissenschaften del Justus-Liebig-Universitaet Giessen; 2004-2011 professoressa assistente presso l’Accademia di Media Arts di Colonia (KHM) responsabile dell̵
Nata a Faenza; cresciuta a Bolzano; vissuta a Milano e Berlino; residente a Colonia.
La produzione artistica è principalmente nei settori video, fotografia, installazione, performance
Dal 2002 produce anche con arte-e-parte, fondata nel 2004, piattaforma reattiva, membro fondatore della rivista tedesca di media art offtopic, membro fondatore dell’Istituto Paidia, per l’insegnamento e ricerca in scienze sociali e della comunicazione, metodologia, analisi dei dati, sociologia visiva e tecniche documentarie
Videomaker dal 2014, docente di Realtà mediata e performance alla Kunstakademie Düsseldorf. Dal 2019 professoressa ospite presso l’Institut fuer Angewandte Theaterwissenschaften del Justus-Liebig-Universitaet Giessen; 2012-2013 docente di Media Arts presso l’Institut fuer Angewandte Theaterwissenschaften del Justus-Liebig-Universitaet Giessen; 2004-2011 professoressa assistente presso l’Accademia di Media Arts di Colonia (KHM) responsabile dell’atelier per multimedia & performance; conferenze e workshop tenuti per: Migrating Art Academies, Accademia Cinese di Belle Arti di Pechino, China Academy of Art HangZhou, Scuola Europea di Arti Visive Poitiers, Digital Art Centre Taipei, National Taipei University of the Arts, HFBK Hamburg, Università di Hull, Paco das artes, San Paolo.
Tecniche e opere– installazione supportata da computer; video sperimentale; documentario; fotografia; performance.
topics&strategies — messa in scena drammaturgica per narrazioni non lineari; strutture spazio-temporali nella fotografia espansa; il trasferimento (di significato) attraverso i segni (con l’uso di icone, gesti, telecomunicazioni, codici); strutture di database; analisi dei dati; sistemi reattivi; la cartografia; l’immagine linguistica; la parola cucita; il genere; il gesto; il formato, la traduzione; la tecno-immagine.
www.offtopic-magazin.de/
http://paidia-institute.org/
Artista
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Art in turbolent times
Audiovisual Art Researcher
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Artista
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Artista concettuale e multidisciplinare
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compositore
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Con la rubrica #LeOpereeiGiorni abbiamo invitato artisti, curatori e intellettuali a condividere riflessioni sul loro lavoro e sul momento attuale.
Oggi lasciamo la parola a Renata Summo - O'Connell Director Artegiro Contemporary Art
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